Hyung.. potrai perdonami?

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Jungkook pov's

«Ora va da lui»
In risposta gli sorrido per poi fare un piccolo inchino e correre fuori dal locale.
Smetto di correre ma comunque decido di andare a passo più che spedito.
Ma purtroppo non tutto fila liscio...

«Jeon~» mi fermo di colpo e un lungo brivido mi attraversa la schiena.
Merda, ci mancava solo lui...
Mi faccio coraggio e mi giro verso quella voce.
«Che cazzo vuoi Kang!?» dico con la mascella serrata e i pugni stretti.

«Ma toglimi una curiosità, ho visto bene? Sei veramente uscito da un gay bar?» ovviamente sempre con quel cazzo di ghigno spiccicato in volto.
Io dalla troppa rabbia e imbarazzo, distolgo lo sguardo da lui e, dopo pochi secondi, gli volto le spalle e tornarmene finalmente a casa.

«Ma guardati, sei sempre stato un cazzo di donnaiolo e ora? Sei un frocio di merda?»
Dopo la sua frase, le mie gambe si muovono da sole portandomi praticamente vicinissimo a lui. Gli prendo il colletto della maglia e lo scaravento sul muro.
«Ti conviene stare zitto» dico con sguardo intimidatorio, ma purtroppo è Kang, è difficile intimorirlo.

«Altrimenti che mi fai? Ah Jeon, non ti sei reso ancora conto in che posizione scomoda ti ritrovi? Se fossi in te, non metterei nemmeno le mani addosso a colui che sono in debito. Non ci metto nulla a tagliarti la testa, lo sai che non mi è difficile» conclude la frase con un ghigno.
In effetti ha ragione, meglio non provocarlo, il tempo stringe e facendo così peggiorerei solamente di più le cose.

Lascio la presa dal colletto della sua maglia e mi allontano da lui, voltargli nuovamente le spalle, senza dirgli nulla; non vale la pena sprecare parole per un tipo come lui.

Sono già a metà strada affinché possa arrivare a casa e nel mentre penso a quello da dire a Taehyung.
Di certo non posso uscirmene di punto in bianco dicendo che provo qualcosa per lui, a momenti non ci credo neanch'io.
Mi è davvero così difficile ammetterlo?
Oppure non so veramente cosa sia con precisione quello che sento?
Per carità, non penso che le parole di Jimin siano sbagliate.. semplicemente penso che ci sia bisogno di tempo per affermarlo con certezza.
E dopotutto, non so nemmeno se voglio una relazione seria, non sono il tipo da queste cose.

E poi? Dopo quello che ho fatto, Taehyung si comporterà come prima? E se poi non ricambiasse?
Dovrei smetterla di farmi tutte queste paranoie, ho già detto che è troppo presto, con l'evolversi della situazione vedremo che fare.

Dopo tutto questo mio monologo interiore mi rendo conto di essere arrivato davanti casa. Mi fermo dinanzi alla porta e per un momento esito ad entrare, come se qualcosa mi bloccasse. Quando varcherò questa porta, niente sarà come prima, devo farmene una ragione.

Apro la porta e stranamente è tutto così silenzioso. Mi richiudo la porta alle spalle e tolgo la giacca appendendola all'attaccapanni.
Rimanendo ancora all'entrata della casa, scorgo la figura di Chae-Won in cucina mentre beve silenziosamente un tè.
Appena si accorge della mia presenza, vado verso di lei, sedendomi di fronte a quest'ultima.
«Lui dov'è..?» chiedo con un briciolo di esitazione.
«Di sopra, sì è addormentato per la troppa stanchezza»
«Non deve andare al club stasera?» chiedo inclinando la testa di lato e con sguardo confuso.
«Ho avvisato il proprietario che questa sera non ci sarebbe andato» riprende a bere il tè e per un po' rimaniamo in silenzio.

«Jungkook» la ragazza richiama la mia attenzione e la guardo, aspettando quello che ha da dire.
«State attenti»
«A cosa?»
Prende un grosso sospiro per poi riprendere a parlare.
«Io dopodomani ripartirò per Daegu e sono preoccupata per entrambi. Dovete chiarire questa cosa, in una situazione simile dovreste essere schierati dalla stessa parte e non essere in conflitto tra di voi. Forse non avete ancora capito la gravità della cosa»

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