-Fray!- urlò la madre -Fray! Dove sei!-
-Sono qui...- rispose triste il ragazzo.
-Prepara le tue cose!-
-Già fatto...-
-Bene, portale sul camion! Stiamo per partire!-. Per Fray era una disgrazia portare le sue cose sul camion. Stava per andarsene dalla sua casa natale. Poggiati i pesanti scatoloni sulla soglia del rimorchio del camion, triste, Fray si diresse verso la sua macchina, aprì lo sportello e si accomodò sui sedili posteriori. Mise le cuffiette collegate al suo cellulare dentro le orecchie e poggiò la testa sul braccio che faceva da pilastro costruito sullo sportello dell'auto. Non appena il riflesso degli occhiali del padre investì i suoi occhi, scattò in avanti per vedere chi era.
-Sta calmo, sono io.- disse il padre. Dopo di che tornò alla sua posizione da "Pensatore". Mentre si dirigevano verso la nuova casa, il ragazzo vide tutta la sua vita passargli davanti agli occhi: la musica, il parkour, gli amici... tutto abbandonato a Boston. Arrivati a destinazione, Fray vide un cartello che diceva:
"BENVENUTI A CASTLERIVER".
Parcheggiarono dinanzi ad una lustre villa.
-Fray, questa è la nostra nuova casa!- disse il padre entusiasta. Lo sguardo triste del ragazzo si trasformò in un'espressione di entusiasmo.
-Wow... CHE FICOOOO!- urlò il ragazzo.
-Il paese è piccolo, se vuoi vai in giro ad esplorare la zona.- disse con un sorriso la madre. Fray schizzò via dalla villa in un battibaleno e si immerse negli stretti vicoli di quel paese. Esplorando il territorio arrivò in una piazza. Era deserta e molto grande: c'erano diverse panchine sparse nella circonferenza del cerchio e una fontana che colava. C'era anche una ringhiera di ferro privata della luce da alcuni pini. Questa divideva la piazza da una scogliera sotto la quale scorreva un fiume. Al di là di questi c'era un vecchio forte militare. Il vento fece muovere i braccialetti di lana di Fray. Improvvisamente un ragazzo saltò dietro da una panchina e urlò:
-FUOCOOOO!- subito una marmaglia di ragazzi della sua età saltò fuori e incominciò a lanciare gavettoni contro il ragazzo. Questi fece in tempo a rendersi conto della minaccia e riuscì a scappare. Tornò ad immergersi negli stretti vicoli. La marmaglia lo stava inseguendo.
-Prendetelo!- urlò uno di loro. Uscì dai vicoli e tornò sulla strada di ritorno alla villa. I ragazzi gli stavano alle calcagna. Appena fece una curva ad angolo retto passò dinanzi ad una roulotte abbandonata. Improvvisamente una mano lo afferrò per la maglia e lo trascinò dentro il veicolo.
-Vincent...giù!- disse a bassa voce un ragazzo dai capelli dorati. Era piuttosto magro, come il ragazzo che lo stava tenendo per la maglia, che del resto era magro come Fray. La roulotte era vecchia e ammuffita. Era illuminata da una finestra che dava molta luce all'interno. Il biondo aspettò che gli inseguitori passassero per poi cominciare a parlare:
-Salve, ragazzuolo! Sei nuovo da queste parti?-
-Eh...si.- rispose Fray.
-Bene! Ora, ci sono delle cose che devi sapere. Quei ragazzi che ti stavano rincorrendo sono dei così detti "bulli". Sono da settimane che ce l'hanno con me e Vincent perché abbiamo fatto esplodere una scatola di latte in faccia al loro "capo".-
-Ed ora che ti hanno visto, magro come sei, hanno pensato che sei dei nostri, ma non è così...fino ad ora. Quindi ce l'hanno anche con te.- continuò Vincent.
-Noi possiamo offrirti protezione e aiuto. Quindi...vuoi essere dei nostri?- chiese il biondo. Quella era un'occasione d'oro: neanche dieci minuti che si trovava in quel posto e già poteva avere nuovi amici.
-OOOKAY!- disse Fray.
-Molto bene...a proposito, io sono Thomas, e come avrai capito lui è Vincent... questo è l'inizio di una grande amicizia!-.

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La terra di Sempian - Lo stregone oscuro
FantasyTre ragazzi, Vincent, Thomas e Fray, partecipano ad una scommessa ed esplorano un forte militare di notte nel quale, anni orsono, sparirono misteriosamente dei soldati. Durtane l'esplorazione, trovano un portale magico che li teletrasporterà in un m...