Arquen arrivò al campanile nella notte. Veuyon non si era ancora ripreso. Salì le scale del Campanile Magico in fretta e furia col fratello sulle spalle. Entrò della stanza e vide Fray seduto su una sedia osservando una carta. Questi si girò di scatto.
-Arquen! Sei tornato! Hai la spada?- chiese Fray.
-Si, ed ho anche mio fratello...-
-Tuo... fratello...?-
-Si, si chiama Veuyon.-. Quel nome risuonò familiare a Fray.
-Veuyon hai detto?- dopo questa domanda al Cavaliere del Ghiaccio tornarono in mente le parole che aveva detto l'orco che era dentro il castello reale dopo l'attacco di Zorack: "Lady Melenie deve essere fuggita. Veuyon non ne sarà contento...".
-Ma quello sta dalla parte del male!-
-Beh, non più. Il tatuaggio che ha sulla faccia è blu, come il mio; quando stava dal male era nero.-
-Capisco... perché è svenuto?-
-Per dei risentimenti mentali che gli ho fatto venire,. Allora, hai creato un piano?-
-Si, ce l'ho qui davanti.-. Arquen si avvicinò al tavolo su cui c'era il progetto. Vide la mappa della Montagna Capovolta. Fray aveva fatto degli scarabocchi sull'azione.
-Se avessimo una terza persona sarebbe meglio... .- disse il Cavaliere del Ghiaccio.
-C'è anche mio fratello.-
-Ah, giusto...-.
Il giorno seguente si riunirono intorno al tavolo, appena Veuyon si svegliò.
-Bene; Veuyon, questo è Fray.-
-Piacere di conoscerti.- disse quest'ultimo.
-Ora, prendete tutto ciò che può essere utile. Partiremo questa sera, quando la cascata sarà occultata dalla luce del sole.- concluse Arquen. Passarono tutto il giorno ad allenarsi e a fare delle prove sul piano.
Non appena il sole stava calando, i tre si gettarono dalla scogliera che segnava la fine del regno. Giunti a nuoto sotto la Cascata Maledetta, Fray prese la sua balestra e scoccò alcune frecce contro il Pino Maledetto, la sorgente della cascata. Dopo qualche secondo, questa si ghiacciò. Si arrampicarono sulla montagna con le loro spade silenziosamente. Arrivarono in cima alla Montagna Capovolta dopo un ora. Fray scivolò molte volte e si aggrappò per pelo al momento della caduta. Allora capì che lo sport del parkour non era niente in confronto alla scalata, date le sue abilità.
-Bene, siamo arrivati.- disse Veuyon. Appena fecero un passo avanti il pino incominciò a sciogliersi, fino a quando la cascata cominciò a scorrere.
-Oh...questo vuol dire che l'effetto delle frecce ghiacciate non è illimitato. Wow... un secondo di più e saremmo caduti sotto!- esclamò il Cavaliere del Ghiaccio.
-Ora dobbiamo stare attenti alle guardie. Potrebbero essercene.- disse Arquen. Quest'ultimo guardò suo fratello. Sembrava molto affaticato e stava sudando.
-Veuyon, ti senti bene?- chiese il cavaliere.
-Certo...- rispose il fratello.
-Dai, muoviamoci.- disse Fray.
Si nascosero dietro una parete del castello. Non c'era nessuno. Poi, secondo il piano, si arrampicarono sulla parete. Arrivarono dinanzi ad una finestra. Veuyon forzò la serratura mentre gli atri due gli coprivano le spalle. Entrarono e si lasciarono cadere. Atterrarono sopra un pianerottolo. Da lì si vedeva bene una parte della sala d'aspetto. C'erano due troll a guardia di un grande portone.
-Non possiamo disperdere sangue, altrimenti ci scopriranno quando passerà sotto la porta.- disse Arquen.
-E nemmeno possiamo colpirli con le frecce di ghiaccio perché non ce la faremo a spostarli.-. Allora Fray rimase a puntare con la sua balestra per coprirli, in caso di emergenza. Gli altri due si arrampicarono furtivamente sui davanzali delle finestre che erano sulla parete accanto fino ad arrivare sopra ai mostri. Saltarono giù e diedero loro una botta in testa e li fecero svenire. Il Cavaliere del Ghiaccio scese dal pianerottolo e si riunì al gruppo. Poi sentirono dei rumori provenienti dalla stanza dietro al portone. Stavano per aprire il portone. Allora i tre lo chiusero con delle chiavi trovate appese alla cintura di uno dei due troll. Al che si sentì la voce di un servitore dire:
-Troll, aprite questa porta!-. Ma quando non sentì rispondere cercò di sfondare la porta e con successo. Quando entrò non vide i corpi dei troll a terra.
-Strano...- disse, quando all'improvviso uscirono alle sue spalle i tre che lo infilzarono contemporaneamente. Ad un tratto, Veuyon si accasciò a terra con le mani stringenti la testa. Si lamentava ad alta voce... poi il suo tatuaggio tornò ad essere nero...
-Hai cercato di corrompermi con le tue parole, Arquen!- disse l'Elfo Oscuro con un ghigno malefico -Come avete osato!- urlò. Prese Fray per la gola e lo scaraventò verso una statua. Poi diede un calcio a suo fratello che si accasciò a terra. Subito una gomitata lo colpì alla testa. Entrambi i cavalieri svennero. Al loro risveglio Veuyon non c'era più. Si accorsero solo dopo che erano circondati da servitori.
-Facciamoli a pezzi!- esclamò uno di loro. I cavalieri presero e loro spade e li sconfissero uno ad uno con una serie di fendenti. Lasciarono perdere il piano e incominciarono a correre cercando la sala del trono. L'ultima porta ad essere aperta fu la desiderata. Di fronte a loro c'era Zorack seduto sul trono con al fianco Veuyon. Appena entrati, la Spada della Regina s'illuminò.
-Credo che abbia riconosciuto Zorack.- disse Fray. Quest'ultimo si guardò un po' intorno per vedere se c'erano i suoi amici. Li vide sfiniti e incatenati al muro destro della stanza. La strada era formata da due fosse colme di lava vulcanica. Il malvagio stregone disse:
-Fray, il prescelto...la Terra di Sempian tra centoquaranta anni verrà attaccato da uno stregone del Regno del Male che cercherà di impossessarsi di questo mondo. I nostri salvatori saranno tre ragazzi provenienti dalla terra. In particolare uno di essi sarà il ragazzo che sconfiggerà lo stregone; egli è il prescelto... così dice l'oracolo Sai, io non ho mai creduto a queste cose...-. Poi Fray gli chiese:
-Sei stato tu a far sparire Vincent e Thomas, vero?-
-Si... e sai perché ho rapito anche i tuoi amichetti incatenati al muro? Perché non volevo che qualcuno potesse aiutarti ad avverare la profezia!-
-E allora perché non hai rapito anche me e Arquen?-
-Perché volevo vedere se saresti riuscito a sconfiggermi da solo... e... lasciare libero Arquen è stata una richiesta di Veuyon-. Conclusa la conversazione, Zorack si alzò.
Estrasse dalla tonaca uno scettro. Era lo stesso che gli aveva visto in mano durante l'attacco al confine tra la Landa dei Morti Lividi e la Città delle Fate. Incominciò a dirigersi verso i due. Questi avevano già le spade pronte a combattere. Appena era a poca distanza da loro, scomparì. I cavalieri si guardarono perplessi. Poi Zorack uscì alle loro spalle e sferrò una bastonata in testa a Arquen e una alla schiena a Fray. Il Cavaliere del Ghiaccio venne scaraventato al muro, mentre Arquen cadde a terra. Dopo lo stregone si diresse verso Fray e lo prese per la gola. Gli puntò la spada al collo e incominciò a parlare :
-Tu hai qualcosa dentro di te, Fray... qualcosa che mi fa innervosire molto, per questo io devo ucciderti!-.
STAI LEGGENDO
La terra di Sempian - Lo stregone oscuro
FantasyTre ragazzi, Vincent, Thomas e Fray, partecipano ad una scommessa ed esplorano un forte militare di notte nel quale, anni orsono, sparirono misteriosamente dei soldati. Durtane l'esplorazione, trovano un portale magico che li teletrasporterà in un m...