Il nonno di Fray

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Vincent e Thomas si ritrovarono dinanzi al pozzo. Non emanava più alcuna luce. Era tutto sparito...anche Fray.

-Beh, forse era destino...- sospirò Vincent.

-Torniamo a casa.- disse Thomas.

-No! Sei pazzo!? Se usciamo perdiamo la sfida! Che cosa facciamo!?- a questa riflessione Thomas si rese conto che dovevano spiegare agli altri come stavano le cose. I due uscirono da quella stanza e cominciarono a cercare i due fratelli Starters.

Mentre li cercavano chiamando i loro nomi, entrarono in un'altra stanza, anche questa circolare. Sulle pareti vi erano delle stecche di legno con dei ganci dove evidentemente una volta vi erano appoggiati dei fucili. Era buio pesto. Improvvisamente la porta si aprì di nuovo. Si voltarono e videro un vecchio. Era alto, con i capelli bianchi.

-E TU CHI DIAMINE SEI!?- chiese Vincent spaventato ad alta voce. L'uomo non rispose; rimase soltanto a guardarli grattandosi la testa.

-Aspetta! Voi siete Vincent e Thomas! Giusto?- chiese a sua volta l'uomo.

I due rimasero stupefatti.

-Yamaha! Scusatemi, Fray mi a parlato di voi ma vedo che non posso dire lo stesso di me. Sono suo nonno, Altari.- dopo secondi di riflessione Thomas disse:

-Nome buffo per un americano.-

-Sono di origine araba...grazie.- rispose -Comunque, veniamo ai fatti. Perché siete qui? A quest'ora della notte, poi...-

-Eh...stiamo partecipando ad una gara di coraggio, ma non sappiamo che fine abbia fatto Fray, sai ci siamo divisi e non...- fu interrotto da Vincent che disse:

-No, Thomas deve sapere la verità.- le parole del ragazzo risuonarono nella stanza fino a diventare un sibilo. Così i due raccontarono cosa era successo. Alla fine del racconto Altari non sembrava sorpreso, anzi, credeva alle loro parole.

-Sapete c'è un motivo per cui sono venuto qui dal Canada... gehenna... - il vecchio prese la torcia di Thomas e puntò contro un mattone in rilievo tra gli altri. Come gli altri era molto grosso. Altari lo sfilò dal muro e mise la mano dentro la fessura. Ne prese un panno contenente un oggetto. Era una spada. La punta dell'elsa di perla raffigurava lo stesso simbolo che Artefar aveva sulla tonaca.

-Oh...Dio... che diamine è questa...- disse Vincent stupefatto.

-Questa è la Spada della Regina. È la chiave di tutti i portali che comunicano con la Terra di Sempian.-

-Ci stai dicendo che sei stato anche tu nel Terra di Sempian!?-

-Si, alla vostra età. Vedete...- disse sedendosi su un gruppo di mattoni crollati dal muro -... una volta si poteva chiamare "Terra di Sempian", ora sta diventando il "Mondo di Zooiatra"...-

-Zooiatra!? E chi diamine è!?- esclamò Thomas.

-È uno stregone. Quando io venni andai in quel mondo, insieme ad un elfo di nome Valona, fui incaricato di andare nel Regno de Male, che stava minacciando di impossessarsi di tutto il mondo. e distruggere la loro fonte di potere, il Cuore Oscuro, nonché un albero inquietante e gigantesco. A proteggerlo vi era un gruppo di orrende creature, chiamate "servitori" In realtà erano molti gruppi, ed ognuno di questi era comandato da uno stregone. Uno di questi era Zorack. Quando distruggemmo l'albero, ogni loro fonte di energia svani riducendo tutti gli abitanti del regno in ammassi di polvere. Ma Zorack, grazie a un incantesimo, riuscì a sopravvivere, anche se ne uscì molto debole. Si travestì da viandante e vagò per mesi in tutto il mondo, visitando ogni regno per trovare me e Avalon. Dopo due anni dalla scomparsa del Regno del Male, ci trovò e allo scuro di tutti costruì una fortezza interamente fatta di cristallo nero. Cominciò i suoi attacchi... in poco tempo ricreò il suo esercito di servitori e troll. Distrusse la città delle fate e uccise la regina. Fu un periodo di crisi assoluta per tutto la Terra di Sempian, dato che il Regno dei Cavalieri è la suddetta capitale del mondo. E una sola regina lo comanda, in generale. La regina, prima di morire mi lasciò questa spada, consapevole che un giorno Zorack sarebbe dovuto morire grazie a questa. Quando tornai qui dopo aver letto l'oracolo, il quale diceva che dei ragazzi terrestri lo avrebbero sconfitto, disperato la nascosi qui. Questa spada ha diversi poteri e uno di questi è riattivare i portali che comunicano con la Terra di Sempian, come vi ho già detto. Sta sera, non so come ha fatto riattivare un portale qui. Ma era scritto che sarebbe successo...- concluse.

-Quindi Zorack dovrebbe morire trafitto da quella spada?- chiese Thomas.

-No, Zorack è immortale... questa spada dovrà soltanto riattivare un altro portale che comunica con una dimensione infinita, un altro universo dove deve essere imprigionato.- rispose -Ma ora anche noi siamo entrati nel piano e quindi dobbiamo dare questa a Fray; in realtà ero venuto qui appositamente per prenderla e mandargliela.- finito il discorso, Altair prese la spada e la conficcò nel terreno. Poi disse ai due di aggrapparsi a loro, anche se esitarono. Subito sparirono, ritrovandosi in una casetta di legno.

-Ragazzi, benvenuti a casa mia.- disse il vecchio che velocemente aprì lo sportello della credenza prendendone una sfera di cristallo.

-Allora... quello di teletrasportare in una parte all'altra del pianeta è un altro potere della spada. Ma questi poteri richiedono una certa abilità per essere usati. Io ho appreso ad usarli grazie agli insegnamenti della Regina delle Fate. Nessun altro riuscirebbe ad usarli. Adesso... questa è una sfera che ci permetterà di vedere cosa sta facendo Fray... ma appena stabiliremo il contatto, il tempo si fermerà insieme a tutti gli esseri viventi... tranne noi, che siamo vicini alla sfera. È una specie di effetto collaterale. Tutto ripartirà quando la sfera si spegnerà. Quindi... pronti?- i due, a bocca aperta, annuirono e subito, con un gesto di Altair la sfera si accese. Calò il silenzio. Thomas guardò fuori dalla finestra e vide che le gocce che stavano cadendo dalla canale sopra di lui erano rimaste a mezz'aria. Intanto nella sfera cominciava a rendersi chiara la sagoma di Fray.

La terra di Sempian - Lo stregone oscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora