To be continued..
«quindi? Alla fine cos'hai risposto?»
«certo che lo volevo, non mi sarei mai tirato indietro»
«immagino che sua madre abbia fatto i salti di gioia» disse Christian ridacchiando.
«non ne parliamo, almeno c'era suo padre che non ha mai cercato di ostacolarci in qualsiasi ambito»
«chiudete le celle!»
I due videro le sbarre della loro cella chiudersi automaticamente e poi le luci principali spegnersi, vuol dire che erano appena le nove di sera.
Se avessero continuato a parlare si sarebbero sicuramente subiti le lamentele dei carcerati, tutti erano stanchi e soprattutto frustrati a fine giornata.
Niccolò salutò Christian con un cenno della testa e tornò sul suo letto, per poi sdraiarsi svogliatamente e fissare il soffitto davanti ai suoi occhi.
In quel momento, quasi cinque anni dopo tutto ciò che era successo, gli sembrava surreale che solo due giorni dopo sarebbe potuto uscire da quel maledetto carcere per avere la possibilità di ricominciare.
Aveva promesso a sé stesso di lasciar perdere la parte vendicativa e impulsiva di sé, doveva imparare a controllarsi, eppure non avrebbe mai lasciato andare l'uomo che gli aveva rovinato la vita.
Così per scacciare almeno per quella notte i pensieri negativi, chiuse gli occhi e si voltò sul fianco per cercare di trovare la pace nel sonno, o magari in un sogno.-
«come stanno le mie due ragazze preferite?» disse Niccolò chiudendosi la porta di casa dietro e avvicinandosi a Chiara.
Lei era sdraiata sul divano, con la loro bambina che dormiva poggiata al suo petto e il totale silenzio in casa.
Era nata da circa un anno, l'avevano chiamata Gioia.
Aveva gli occhi verde intenso come quelli della sua mamma, mentre invece i capelli nettamente scuri li aveva ereditati da suo padre.
Per fortuna era una bambina molto tranquilla, quando dormiva neanche un uragano era in grado di svegliarla e soprattutto era molto coccolosa.
In presenza dei suoi genitori ci stava sempre attaccata, difficilmente voleva stare in braccio a qualche altro parente.«aspetta, la porto in camera»
Chiara poggiò la bambina nella culletta e aprì di poco la finestra per far passare un po' di luce, poi tornò nel salone col suo ragazzo.
«scusa se ho fatto tardi, devo dirti un paio di cose» disse Niccolò guardando l'orologio appeso al muro che segnava le undici e mezza.
«dimmi, è successo qualcosa in particolare?»
«più o meno, è un mezzo casino, ma entro domani si risolve»
[...]
«Chià vieni di qua, non piangere»
Il moro aprì la porta del bagno e si abbassò alla sua altezza, dato che stava seduta con le gambe tirate al petto, poi le asciugò le lacrime dal viso.
«no Niccolò, hai capito che cazzo hai combinato!?»
«lo so, ma ti ho detto che si può fare, non va a finire come pensi»
«ah davvero? E come cazzo fai a entrare lì dentro e ad uscire? Perché poi!»
«è una cosa più grande di me, lo sai che se se dico una cosa devo farla, e poi..»
«non nominarmi quei soldi, non mi interessano, che vuoi farci con centomila euro se ti sbattono dietro le sbarre!?»
«ci sposiamo Chiara»
La bionda rimase col fiato sospeso per qualche secondo, non erano mai entrati in argomento se non per scherzo, ma in quel momento Niccolò era decisamente serio.
«non ti servono quei soldi se vuoi sposarmi, lo sai che sarebbero solo un di più, perché devi sempre rischiare per avere qualcosa non ti serve?»
«non è per i soldi, ma non posso tirarmi indietro dato che non sono stato neanche io a metterci bocca, altrimenti lo sai che non ci avrei mai neanche provato!»
«perché Niccolò!
Tu hai una figlia di dieci mesi, al novanta per cento troverai almeno dieci poliziotti appena esci di lì, perché per la tua parola metti in gioco me e Gioia, siamo davvero così poco importanti?»«non dirlo nemmeno Chiara, il resto non è niente in confronto a voi, ma puoi provare a capire che su dieci anni della mia vita che ho a che fare con le persone me ne è capitata una di merda davanti e posso farci poco?»
Lei si spostò dalle sue braccia e uscì dalla camera, sapeva bene come sarebbe andata a finire.
Si poggiò alla cucina e poco dopo due braccia la strinsero forte da dietro, non potè non riconoscerle perfettamente.«non devi piangere per me, te lo dico dal primo giorno in cui stiamo insieme»
«e tu non darmene motivazione!» replicò lei voltandosi e facendo scontrare i loro petti.
«sai che non è quello che voglio»
Il moro fece aderire il suo corpo a quello della ragazza, il quale era già attaccato al piano della cucina, poi poggiò piano le labbra sulle sue.
Lei assaporò quel bacio lento come se fosse l'ultimo, come se da un momento all'altro qualcuno gliel'avesse strappato dalle mani.«sai, pensavo che quando ti avrei chiesto di sposarmi saresti rimasta un po' più contenta» disse lui accennando una risata.
«beh, tu mi dici che dal nulla hai fatto una scommessa del cazzo per cui rischi la testa, veramente romantico»
«già, avevo scordato che qui la signorina si attiene agli schemi»
«quali schemi?»
Niccolò chiuse per un secondo gli occhi e le lasciò un bacio sulla fronte, ma per la sua azione successiva, Chiara per poco non sentì più di un battito mancare.
Era inginocchiato davanti a lei con una scatolina rossa tra le mani, e al suo interno c'era l'anello più bello che aveva visto con i suoi occhi.«mi vuoi sposare piccolè?» le chiese mentre vide gli occhi della bionda riempirsi di lacrime.
Chiara portò le mani sul viso e scosse la testa, ad un certo punto pensava di stare dormendo.
Era successo tutto così in fretta che non riusciva a crederci, ma una cosa era certa, in quel momento niente era più importante.
Anche se solo per una notte, spense tutte le ansie e le paranoie che aveva per il giorno dopo, focalizzandoci solo su quello che poteva avere davanti, una vita intera insieme a lui.
Annuì frettolosamente e continuò a dire una serie di sì, mentre pian piano le lacrime stavano iniziando a rigarle il volto.
Quella volta almeno, era felice.-
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Mental Prison
FanfictionSi, era bloccato in un carcere, ma se la vera prigione fosse quella che aveva nella testa? Se fosse bloccato in un mondo che non gli appartiene, che lo fa consumare pian piano.. Niccolò non aveva mai avuto una vita tranquilla, aveva sempre preso tut...