Canzone - It's you di Ali GatieNon posso credere che mio padre mi sta portando da una psicologa.
Perché Blake non si fa i fatti suoi?
Buttare la testa sotto l'acqua è una cosa che faccio spesso, se non sempre.
Lui ha parlato di acqua fredda mi ricorda la mente.
Acqua calda o fredda, non cambia assolutamente nulla.
Si congela fuori e tu fai la doccia con l'acqua fredda sbuffo.
Papà lo nota al mio fianco e mi posa una mano sulla gamba. Lo fulmino con lo sguardo e lui toglie subito la mano.
<<tesoro, non sarà così male, sorridi>> faccio un sorriso forzato e accendo il cellulare notando un messaggio da Blake.
Vaffanculo.
La psicologa ti farà solo bene, testa di zucca, vedrai.
Si, vaffanculo
Testa di zucca lo vai a dire a tua sorella e, comunque, vaffanculo, io mi stavo lavando!
Butto il cellulare nella borsa con forza osservando l'edificio di fronte a noi.
<<possiamo anche rimanere qua>> invito mio padre a non scendere dall'auto, ma lui esce e viene ad aprirmi la porta <<ti odio Grant>> mi alzo chiudendo con forza la porta.
Mio padre inizia a guardarmi male ed io alzo le spalle.
Vuole la guerra? Che guerra sia.
Sento dele notifiche che provengono dal mio cellulare, segno che Blake o qualcun altro mi abbia scritto.
O può semplicemente essere una notifica di instagram o di netflix.
Io e papà entriamo nel palazzo e prendiamo l'ascensore per andare nell'ufficio della psicologa.
Di lei so solo che è una donna.
Papà non mi ha detto neanche il nome.
Il suo lavoro gli permette di conoscere molte persone, come ad esempio dottori o psicologi.
Bussiamo alla porta e una voce femminile ci dice di accomodarci.
Appena entriamo, i alzo al cielo i miei occhi e poi guardo la donna di fronte a me.
Josephine.
Non posso crederci.
Chissà perché mio padre sarà il suo avvocato. In cosa si sarà cacciata? Non mi sembra una donna che abbia qualche problema in se eppure è una psicologa.
<<ciao Cassandra>> mi sorride facendomi segno di sedermi di fronte la sua scrivania. Mio padre cerca di fare lo stesso, ma Josephine lo ferma <<Grant, mi dispiace, ma deve uscire, è una chiacchierata privata tra me e Cassandra. Si accomodi fuori su una delle poltroncine>> gli sorride mentre lo accompagna alla porta.
Sento mio padre alzare la voce per dire qualcosa, ma si blocca subito.
Josephine ritorna verso di me e si siede dall'altra parte della scrivania.
<<come hai già visto, mi conosci>> annuisco annoiata <<ma non ci conosciamo ugualmente, presentiamoci>> mi sprona a parlare, ma io la guardo male.
<<va bene, ho capito, sei stata portata qua con la forza, ma ora siamo qui, perché non parlarmi?>> mi prende per mano sorridendomi.
Annuisco e mi faccio forza.

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Let me in
RomanceSe Cassy dovesse dare un colore alla sua vita, probabilmente sceglierebbe il nero. Lei vede tutto buio da quando aveva solo cinque anni, da quando la mamma ha lasciato per sempre lei e la sua famiglia. Ha vissuto a lungo in un colore che i bambini n...