«Caspita... quanto ti dai da fare, nonna! Per una nanerottola grassottella come te, dev'essere faticoso andare avanti e indietro in quel modo... »
André rise guardando dolcemente la donna, sinceramente meravigliato dalla sua forza nell'impartire gli ordini alle cameriere e nel muoversi rapida. Rosalie sorrise, scuotendo il capo e prendendo alcuni piatti dal tavolo della cucina mentre la piccola LouLou stringeva tra le braccia alcuni asciugamani.
Era primavera, le giornate stavano migliorando, nel cielo il sole splendeva alto e nei giardini iniziavano a nascere i primi boccioli.
La settimana prima avevano trascorso intere notti a cercare di acciuffare il famigerato Cavaliere Nero e André si era travestito, ogni notte, da falso Cavaliere Nero per cercare di portarlo nella loro trappola, invano. Era pericoloso, ma stava iniziando a prendere gusto nel rubare e Oscar l'aveva preso in giro per i suoi "colpi precisi".
"Ridi pure! Ah Oscar... e chi farebbe una cosa simile se non per te!"
André posò lo sguardo sulla nipotina di Oscar.
Loulou de la Loréncie era la figlia di Ortense, una delle sorelle di Oscar, l'esatto opposto della madre e della zia. Aveva un viso delicato, dei grandi occhi ambrati e i capelli biondi e riccissimi, sempre raccolti con dei fiocchi rossi. Ortense l'aveva mandata dai nonni e dalla sua adorata zia per farle insegnare le buone maniere, o almeno questa era il suo intento.
Loulou aveva un carattere molto particolare e un'intelligenza spiccata eppure aveva l'incredibile abilità di cacciarsi nei guai, anche pericolosi e di coinvolgerli, ogni volta.
Sia lui che Oscar temevano un po' quella bambina per ovvi motivi1 e sapevano entrambi che lei avrebbe portato solo problemi a casa, anche se con la sua allegria portava un po' di felicità in quel palazzo vuoto e freddo.
In più, Loulou sembrava adorare Rosalie e la ragazza era sinceramente affezionata a quella bizzarra bambina di 10 anni.
«Invece di perdere tempo a guardarmi fila a tagliare un po' di legna André! »
Urlò la donna al nipote minacciandolo con il mestolo e lui, alzando le mani in segno di resa, indietreggiò lentamente sempre con il sorriso stampato sulla faccia fino a quando non scomparì dietro la porta del retro.
«Ai suoi ordini comandante! »
Rosalie si girò verso la governante e la guardò incuriosita.
«Come mai così tanta agitazione? Che succede oggi? »
«Oggi, mia cara Rosalie, è il compleanno di madame! »
Disse la governante sorridendo dolcemente mentre stringeva tra le braccia un mazzo di rose bianche, le preferite della sua padrona, per poi avviarsi insieme a Rosalie e Loulou nella sala in cui si sarebbe svolto il ballo per il suo compleanno. Nella villa c'era un'aria allegra e di festa, assai rara quando il generale era in casa.
Oscar aveva preso un piccolo congedo, solo qualche giorno, per restare accanto alla madre che, nonostante fosse una delle dame di compagnia di sua altezza, incontrava raramente.
«Oh, qualcuno ha bussato... majordome! A quanto pare abbiamo un ospite »
«Impossibile! – disse l'uomo avviandosi verso il portone, borbottando tra sé e sé – gli invitati non arriveranno prima di stasera... »
«Oh smettila di borbottare e vai ad aprire quella porta! »
Disse la donna irritandosi per poi allontanarsi dall'ingresso. Rosalie si voltò, prima di entrare nel salone principale e guardò il maggiordomo, un uomo sulla cinquantina con ampi baffi che gli coprivano quasi del tutto le labbra, aprire la porta principale.
STAI LEGGENDO
Il figlio del generale Jarjayes
FanfictionIspirato al secondo racconto del ciclo "Lady Oscar - Le storie gotiche: Il figlio del generale Jarjayes?!" Dal testo: «Il mio nome è Maurice. La mamma mi ha detto di venire qui da voi, padre, e di chiedervi se potete prendervi cura di me. Ha detto c...