Sguardi

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«Perché mi dici queste cose, Bernard? »
«Perché nonostante tutto credo che tra i nobili ci siano persone che non meritato tutto questo odio. Te, per esempio, non sei la persona che mi aspettavo di incontrare, ti sei rivelata completamente l'opposto. Se non fosse stato per la tua benevolenza, sarei morto da mesi o a marcire in una prigione marchiato. E grazie a te ho conosciuto la mia piccola Rosalie... non potrei odiarti »
Oscar sorrise appena notando lo sguardo innamorato che Bernard aveva rivolto a Rosalie che, di spalle, non aveva sentito le parole dell'amato.
"Si sono scelti"
Pensò con un po' d'amaro in bocca, e per un'istante il suo sguardo si posò su di André. Cercò la sua mano, sotto al tavolo e lui gliela strinse forte, sorridendole dolcemente.
«André mi ha detto che vi siete sposati »
«Sì, non molto tempo fa. Siamo molto felici »
«Si vede, Bernard, da come ne parli. I tuoi occhi brillano »
André guardò sia Bernard che Rosalie arrossire e scambiò uno sguardo d'intesa con Oscar che sorrideva anche lei.
«Anche tu sei sposata Oscar »
«Da sette mesi »
Disse tranquillamente, Rosalie la guardò seria.
«La governante mi ha detto che sei in dolce attesa »
Bernard corrugò la fronte, sorpreso. Rosalie non gli aveva detto nulla, allora. Si irrigidì appena, scosse il capo.
«Non... è stato un falso allarme. Non aspettavo davvero un bambino, anche se i sintomi erano molto simili. Ma ora sto bene, quindi questo conferma che non ero in "stato interessante" »
Sentì lo sguardo dei tre addosso ma cercò di non farselo pesare troppo. André sembrava confuso, sicuramente le avrebbe chiesto spiegazioni, pensò Oscar, mentre Rosalie e Bernard sembravano credere alle sue parole.
«Per noi è arrivato il momento di andare via, tra non molto ci sarà il tramonto ed è meglio non viaggiare al buio »
«Fate bene. È diventato pericoloso camminare alla luce del sole, immaginatevi al buio. Fate attenzione, entrambi, soprattutto in campagna »
Il tono di Rosalie era preoccupato e si era avvicinata rapida a Bernard, posando entrambe le mani sulle sue spalle.
«Non ti preoccupare Rosalie, nel caso sapremo come difenderci »
Esclamò Oscar e Bernard rise.
«Ne sono certo, Oscar »

«Perché hai detto quelle cose a Rosalie? »
Galoppavano a passo lento, l'uno di fianco all'altro, con il sole che tramontava davanti a loro abbagliandoli quasi.
«Perché non volevo si sentisse in colpa nell'avermi fatto quella domanda. Mentire... mi è sembrata la cosa migliore »
«Lo sai che mia nonna e Rosalie si scambiano lettere, vero? »
«Chiederemo a tua nonna di tacere la mia gravidanza... a proposito, lo sa? »
«Sì, l'ho informata io stesso. È stata molto male per te, per questo stamattina non voleva disturbarti, dice che hai bisogno di riposo e di tranquillità »
«Ho riposato anche troppo in questi mesi, sono felice di aver fatto una passeggiata a cavallo con il mio Cesar e di aver rivisto Rosalie »
«Quindi non sei felice di aver passato del tempo con me? »
Chiese fintamente offeso mentre i cancelli di palazzo Jarjayes venivano aperti e Oscar si voltò verso di lui seria.
«No... il solo vederti mi riempie di gioia »
Sussurrò lei e facendo ripartire il cavallo senza aspettare una sua risposta verso le stalle del palazzo.
"Maledetta..."
Disse tra sé e sé scuotendo appena il capo e ripartì anche lui, raggiungendola nelle stalle a passo lento, pensieroso.
Quando anche lui entrò nella struttura trovò Oscar intenta a togliere le redini di Cesar  e, una volta libero il cavallo, gli accarezzò il muso lentamente, in religioso silenzio. Avrebbe voluto immortalare per sempre quell'immagine nel proprio cuore e nella propria mente di una Oscar libera, felice, senza alcuna costrizione.
«Lascia fare a me, Oscar »
Si limitò ad annuire lievemente, André sistemò i due cavalli nel giro di pochi minuti e Oscar lo guardava in silenzio, seduta su una piccola panchina sul lato opposto.
«Cosa credi intendesse dire Bernard con "lascia la Francia"? »
«Quello che ha detto. Ormai nessun punto della Francia è più sicuro, tutte queste rivolte non si limitano a Parigi, ma stanno sconvolgendo anche paesini piccolissimi. Forse dovremmo seguire il suo consiglio, Oscar »
La donna fece una smorfia e chinò il capo. Non voleva lasciare il paese, abbandonare tutto e tutti. Che cosa avrebbero fatto? André, non appena ebbe finito, si sedette al suo fianco e cercò il suo sguardo ma lei lo mantenne basso.
«È la scelta migliore »
«Vorrei ci fosse più di una soluzione »
«Purtroppo è tardi per poter cambiare qualcosa, se ne sono resi conto troppo tardi che la situazione sta precipitando »
Oscar posò il capo sulla spalla dell'uomo, chiudendo gli occhi e sospirando stancamente. Avrebbe voluto davvero un'altra soluzione, non voleva allontanarsi dalla sua famiglia e non voleva rifarsi una nuova vita in un paese straniero.
«È meglio rientrare, sta iniziando a fare freddo »
Annuì lentamente e aprì gli occhi, cercando lo sguardo di André.
«Andrà tutto bene amore, non devi preoccuparti »
Le sussurrò lui con una lieve carezza sul viso.

Il figlio del generale JarjayesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora