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«Maurice domani andremo a Versailles, spero che tu sia pronto »
Il generale parlò duramente al bambino, il quale però non fu intimorito dal tono usato dal padre, al contrario Maurice annuì rapido e gli rispose con altrettanta durezza. Oscar sorrise.
«Sono pronto padre, non vi deluderò »
Oscar guardò fuori dalla finestra dello studio del padre e sospirò appena. Le sue sorelle avevano risposto tutte alle lettere che la madre aveva loro inviato e, se non vi fossero stati intoppi, tra qualche giorno tutte sarebbero state presenti a villa Jarjayes. Non aveva voglia di incontrare le sue sorelle, non aveva avuto con loro un grande rapporto se non con Ortence e Josephine, le più grandi della famiglia.
Non riusciva ad immaginare come avrebbero reagito alla notizia di Maurice. Forse ne sarebbero state felici oppure la notizia non le avrebbe toccate minimamente. Tutto poteva essere.
«Ora potete andare »
Oscar raggiunse il fratello e, posando le mani sulle sue spalle, lo invitò a seguirlo fuori dallo studio. Maurice abbassò il capo e seguì silenzioso la sorella.

«Generale è un piacere per noi rivedervi qui a corte. Era da un po' che non vi si vedeva, spero che non sia successo nulla di grave »
Marie Antoniette guardò con un sorriso il generale, scambiando prima uno sguardo con la sua dama di compagnia. La sovrana si alzò dalla poltrona con estrema eleganza, avvolta nel suo vestito avorio ricco di fiorellini sia sul corpetto che le stringeva eccessivamente il seno sia sulla gonna. Maurice guardò con occhi sgranati la sovrana, non era così che l'aveva immaginata.
Tutto il popolo diceva cose orribili su di lei e ora che si trovava davanti a lei non sapeva se fidarsi del popolo o di quella sconosciuta che regnava il suo paese.
«Vostra maestà, vi ringrazio per aver accettato di incontrarmi »
Oscar e Maurice stavano pochi passi dietro il genitore. Maurice si guardava in giro stupito, il palazzo sembrava ricoperto d'oro tanto che luccicava sotto la luce del sole. Oscar sorrideva nel vedere il fratello così emozionato anche se temeva la reazione della corte che, vedendolo insieme a lei e al genitore, urlava già lo scandalo.
Non sarebbe riuscita a proteggere suo fratello dalle malelingue, era impossibile.
«Non capisco però come mai abbiate chiesto un udienza privata »
Il concetto di privato, forse, era estraneo a Marie Antoniette, pensò Oscar guardando la stanza piena di cortigiani.
«Vostra maestà vorrei presentarvi mio figlio, Maurice Auguste de Jarjayes »
Il mormorio si zittì d'improvviso e tutti i cortigiani si voltarono verso i tre Jarjayes. Marie Antoniette per la sorpresa fece cadere il ventaglio che aveva tra le mani e guardò rapida Oscar in viso che, seria, non lasciava trasparire alcuna emozione.
Il Generale si voltò verso Maurice e con un cenno del capo lo invitò a fare qualche passo avanti. Maurice si avvicinò alla sovrana e con grazia si inchinò, presentandosi ufficialmente alla corte di Versailles.
«Vostro figlio...? »
«Sì vostra maestà. Io e la mia consorte abbiamo tenuto nascosto nostro figlio per troppo tempo e abbiamo deciso di presentarlo ufficialmente alla corte e a voi, vostra maestà »
Oscar assottigliò lo sguardo, il padre avrebbe fatto di tutto per nascondere ai nobili che Maurice era in realtà  un figlio illegittimo e gli fece pena.
Lo sguardo di Oscar si incontrò con quello di Fersen che fino a quell'istante non aveva notato e l'uomo le sorrise appena, ma lei allontanò lo sguardo.
«Inoltre... »
Continuò il padre e Oscar drizzò le spalle, non aveva finito? Avrebbe voluto tanto tornare in caserma per l'addestramento giornaliero, allontanarsi per un istante dalla realtà e pensare solo ai suoi soldati. Probabilmete suo padre voleva organizzare un ballo in suo onore, alzò gli occhi al cielo solo al pensarci.
La sovrana alzò lo sguardo verso il generale e curiosa, aspettò che l'uomo riprendesse parola.
«Sono qui per annunciarvi il fidanzamento della mia sesta e ultima figlia con il duca  Adrien Joseph de Bourbon-Condé1»
Oscar impallidì di colpo e per un istante credette di non avere più la terra sotto i piedi. Restò pietrificata, sotto lo sguardo stupito degli altri presenti in sala e di Maurice che, sconvolto, si era girato subito verso di lei. Iniziò a tremare, suo padre l'aveva colta di sorpresa davanti alla corte per impedirle di annullare in qualche modo il fidanzamento. Si voltò di scatto verso il padre, cercando il suo sguardo ma lui sembrò ignorare la figlia.
«Oh... quante sorprese ci portate oggi generale »
Disse Marie Antoniette notando l'espressione dell'amica e si sentì davvero triste per lei. Oscar non era stata educata per essere una moglie ma per essere un soldato, per dare ordini non riceverli. Oscar dall'altra parte stava cercando tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a Versailles, per non dare la soddisfazione a suo padre di vederla crollare.
«Quando sarà il matrimonio Generale? »
La voce viscida della contessa di Polignac la fece rabbrividire. Girò appena il viso per guardarla e notò la sua gioia trasparire da quell'espressione soddisfatta che aveva in volto. Sentì lo stomaco distorcersi per il disgusto, allora Loulou aveva ragione? Si sentiva pugnalata alle spalle. Oscar allargò il colletto della giacca della divisa, non riusciva quasi a respirare dalla rabbia e si sentiva la febbre.
«La data è ancora da stabilire ma sarà entro il mese prossimo. Sempre che le vostre maestà approvino l'unione »
Un mese? Aveva solo un mese per impedire quel dannato matrimonio? Voleva uscire da quella stanza, il prima possibile. Avrebbe voluto André al suo fianco ma lui, sotto ordine del generale, era rimasto alla villa, e ora aveva capito il motivo. Avrebbe voluto piangere.
Non appena Marie Antoniette li congedò, lei uscì rapida dalla stanza.

«Dove stai andando Oscar? »
«Dai miei soldati padre »
Disse senza voltarsi a guardarlo, la sua presenza la disgustava. Il generale la precedette, fermandola prima che facesse il suo ingresso nella caserma della guardia Reale e Oscar lo guardò con odio. L'uomo non si lasciò intimidire e, serio, parlò.
«Dobbiamo tornare alla villa. Oggi conoscerai il tuo futuro marito »
«Oh vi sbagliate, io non mi sposerò »
«Invece lo farai, come hanno fatto le tue sorelle e tutte le donne di Francia »
«Io non sono come le mie sorelle o come tutte le donne di Francia. Sono stata educata per diventare un soldato non per indossare corsetti o suonare il clavicembalo. Mi sono sempre ritenuta fortunata ad essere cresciuta come un uomo perché mi sono sentita libera e VIVA. Perché voi... perché io non posso continuare la mia vita come se non fosse successo nulla? »
«Perché ora c'è Maurice a prendere il tuo posto »
«Maurice è troppo piccolo per prendere il mio posto! »
«Maurice è un uomo, quello che tu non potrai mai essere »
Detto questo, il generale si avviò verso la vettura e Oscar abbassò il capo, sconfitta. Non sapeva come rispondergli. Avrebbe tanto voluto odiare anche lui ma Maurice, al contrario del padre, sembrava capire quello che la sua venuta aveva portato con sé. Lui teneva il capo basso e lei posò la mano sulla sua spalla
«Oscar io... mi dispiace »
«Non è colpa tua Maurice, non preoccuparti »
Ma le lacrime le bagnavano le gote.

1= È ispirato a Louis V Joseph de Bourbon-Condé (1736-1818), generale e nobile francese. Ottavo e penultimo dei Principi di Condé (discendono direttamente dal re Luigi IX il Santo) era figlio di Louis IV Henri de Bourbon-Condé e della principessa Caroline de Hesse-Rheinfels-Rotenbourg. Fu anche duca di Borbone, duca d'Enghiem, duca di Guisa, duca di Bellegarde, gran maestro di Francia e pari di Francia.
Il "mio" Adrien Joseph è stato adottato dalla principessa di Condé nel 1753 quando lui aveva tre anni, ha avuto la stessa educazione del "fratellastro", tra i quali c'è una differenza di 14 anni.

Il figlio del generale JarjayesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora