chapter 2

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Judy fissava la sua figura riflessa nel finestrino dell'auto.

le sue mani iniziavano a tremare per via delle sue incontrollate emozioni, infatti inizialmente non riuscì a chiudere le chiavi della macchina.

L'aeroporto era gigante.

Le pareti erano state sostituite da pannelli di vetro, facendo mostrare cosa ci fosse all'interno dell'aeroporto.

Dopo aver preso la sua valigia all'interno del bagagliaio, si incamminò dall'altra parte della struttura,lo spazio riservato allo staff.

Judy osservava il sole abbagliante di prima mattina, mentre camminava verso la sua meta.

Arrivata alla porta, fece un bel respiro profondo e si sistemò le scarpe, le stavano facendo male e, le toccavano ancora altre 12 ore con quelle macchine da tortura,solo a pensarci,le veniva voglia di puntarsi una pistola alla tempia.

Bussò alla porta in maniera decisa e molto forte, per farsi sentire.

La grande porta marrone scuro di quercia si aprì e al suo interno c'era una ragazza, con la sua stessa divisa a fissarla.

<<Tu dovresti essere la ragazza nuova?>>osservò placidamente.

<<Si,sono io>> rispose Judy allo stesso modo.

La ragazza spalancò la porta e squadrava attentamente la nuova arrivata mentre Judy, si stava avviando al centro della stanza.

Tutti la osservarono in silenzio, mentre lei era al centro della stanza a osservare cosa la circondasse.

La stanza era a forma circolare con 4 rispettive porte che probabilmente, pensò Judy, dovessero portare all'aeroporto.

Dietro di lei c'era un bancone con delle brochure che indicavano i vari posti ideali per quell'anno.

Le pareti color nocciola erano accompagnati a riconoscimenti dell'aeroporto.

Accanto al ritratto del direttore,una enorme finestra aperta mandava tutta la luce all'interno della stanza calda.

Judy iniziò a sudare freddo dalle occhiatacce dei suoi nuovi colleghi, però l'imbarazzo fu evitato dell'arrivo del direttore.

<<Eccoti qua Judy, aspettavo con ansia il tuo arrivo>>esultò il direttore,avviandosi verso di lei.

<< Salve signor del Garda>> rispose Judy in maniera molto fredda, l'agitazione faceva brutti scherzi.

I capelli del signor Garda erano brizzolati e bianchi, i baffi dello stesso colore erano ben curati, Judy si accorse della macchia di caffè che dominava il giacchetto verde del direttore, mentre lui sembrava non farci caso

<<Prego signorina Owfel, mi segua dentro il mio ufficio, devo farle presente due cose molto fondamentali.>>

Judy annuì, camminando quatta dietro il direttore,dentro il suo ufficio, mentre i suoi colleghi non la smettevano di fissarla, confabulando tra di loro.
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I primi due sono capitoli brevi, dopo ci sono capitolo più lunghi.
La storia non è il massimo, ma dopo diventerà più interessante.

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