chapter 15

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Judy si stava lavando le mani, quando nello stanzino riservato allo staff entró Nathan.

Lui fece finta di ignorarla, non aveva voglia di discutere.

Judy doveva scusarsi, voleva togliersi prima il peso, non voleva avere il broncio con nessuno.

Dopo 15 minuti di silenzio, a rompere il ghiaccio fu Judy.

<<Senti, mi dispiace per la brutta piega che ha avuto la nostra conversazione, non è affar mio giudicare senza conoscere e non giudicheró più il tuo passato.>> Judy provò a scusarsi sinceramente,fallendo miseramente.

Judy vedeva le spalle di Nathan, ma ancora non si era girato, dopo 2 minuti lui rispose.
<<Sei seria oppure Monica ti ha detto di fare questo?>>
Dopo questa frase Nathan guardó negli occhi Judy,aveva sentito la conversazione tra le due colleghe.

<<Non è che me l'ha detto Monica, non ti ho presa sul serio->>
<<Secondo te io mentirei?>> Nathan interruppe Judy, iniziavano a tremargli le mani e dovette mettersele in tasca, per evitare di far vedere il tremolio.

Judy non rispose, il silenzio vale più di mille parole, non sapeva cosa dire.

<<Sai-inizió Nathan-pensavo che le tue scuse fossero sincere, ma evidentemente mi sbagliavo.>>
<<Nathan non è quest->> Judy non ebbe il tempo di dire quelle parole che Nathan incazzato uscì dalla stanza.

"Ma che cazzo poteva farmi finire di parlare, stronzo" pensó Judy incazzata, mentre si toccava i fianchi.

Judy non riuscì a capire il perché del suo comportamento, che gli sarà mai capitato nel passato, da cambiarlo così tanto? Lei era curiosa e l'avrebbe scoperto.

Judy iniziò a lavorare per le prime 4 ore di volo.
I piedi chiedevano pietà per i tacchi e la testa voleva due minuti di riposo, tutte quei rumori e tutte quelle lingue straniere la mandavano fuori di testa.

<<Judy hai fatto 4 ore, vai a riposare, ti richiamo tra 4 ore, hai finito il primo turno>> Monica l'aveva vista esausta, doveva riposare.

La ragazza esausta, salì su delle scale a chiocciola e arrivó nei lettini.

Era un corridoio lungo  e stretto e nelle estremità c'erano 4 letti per lato.
Ogni letto era diviso da un muretto di plastica e ad ogni lettino c'erano anche una tendina, una lucina e delle lenzuola in più, in caso qualcuno avesse freddo.

Judy si mise nell'ultimo lettino a sinistra, non voleva essere indisturbata.
Si accorse che nel letto accanto al suo ci fosse qualcuno, ma non ci fece tanto caso.
Si addormentó immediatamente.
Era stanchissima.

Stava dormendo tranquillamente quando senti qualcuno parlare.

Era molto strano perché non c'era nessuno con lei.

Si accorse che di fronta a lei c'era ancora la persona che dormiva, ma si stava agitando e stava parlando.

Si avvicinò alla persona, per cercare di capire chi fosse.
Era Nathan, non l'aveva riconosciuto.

Era pieno di sudore, aveva gli occhi chiusi e stava dormendo, non si rendeva conto di parlare.

Nathan pronunciava parole incomprensibili, Judy non sapeva cosa fare.
Ma riuscì a capire una frase che Nathan stava dicendo:<<Ti prego William, non è colpa mia...>>
Il resto furono parole messe a caso.

Judy iniziò a svegliare Nathan delicatamente, stava facendo un incubo.

Il ragazzo si alzò di scatto, stracolmo di sudore e guardó Judy, si allontanó immediatamente, non l'aveva vista all'inizio.

<<Che cosa è successo? Perché mi hai svegliato?>> Nathan era confuso e stanco, si stava strofinando gli occhi.

<<Potrei farti la stessa domanda,hai iniziato a parlare a a dire cose incomprensibili, stavi facendo un incubo, tutto okay?>>Judy era preoccupata, ma non cercava contatto fisico, doveva lasciargli spazio e fece quella domanda solo per compassione.

<<Non so più rispondere a questa domanda.>>

<<Nathan, puoi parlarne>>

<<Non ho nulla da dire.>>
Dopo questa frase Nathan prese il suo telefono e scese di sotto.

Judy non aveva capito nulla, ma di certo era a conoscenza del fatto che lui stesse soffrendo per un evento nel passato, e si stava assumendo la colpa, in quel momento stava notando la somiglianza con la sorellastra.

Vide Monica in lontananza dirle che era finito il turno di risposo e doveva scendere.

Judy stranita da cosa fosse appena successo, prese il cellulare e raggiunse Monica.

Scacció subito il pensiero del passato di Nathan e rinizió a lavorare.

Un volo nel passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora