chapter 26

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Judy era orgogliosa, testarda e stronza.

Ma quando ragionava col cuore e non col cervello, perdeva letteralmente la testa.

Il corpo di Nathan era come una dipendenza,non puoi farne a meno,ne vuoi sempre di più ogni volta,ti fa stare bene.

Nathan la mandava fuori di sè, si era ripromessa di non ricadere di nuovo nelle sue braccia, ma il cuore non la pensava così.

Le domande furono infinite, ma la più importante era quella che le balenava la testa da troppo.
Judy e Nathan, cos'erano diventati?
Fidanzati? Amici? Amici di sesso? Nulla di tutto questo?

Judy era in confusione, i suoi sentimenti per Nathan erano poco chiari, stava diventando pazza.

La notte passó e i due colleghi si ritrovarono addormentati abbracciati, sopra il letto di Judy.

La mattina entrambe le sveglie si fecero sentire, i due erano stanchi morti, avevano bisogno di dormire.

<<Cazzo Nathan, spegni quei cosi prima che li lanci dalla finestra.>>

<<Ma che palle, non puoi alzarti tu?>> Nathan sbuffando, si alzó dal letto e spense entrambe le sveglie, poi si ributtó nel letto.

<<Si dormigliona, devi svegliarti, dobbiamo andare in aereoporto>> Il ragazzo stava accarezzando dolcemente la guancia di Judy, mentre cercava di dormire.
<<Uffa, va bene,mi alzo, ma scusa, non hai la divisa?>>
<<Me la sono portata, sapevo che sarei rimasto
<<Brutto bastardo>> lei lo prese a cuscinate mentre ridevano.

Contro voglia, I due si alzarono e si cambiarono.
Dopo essersi lavati, scesero in strada per andare a fare colazione.

<<Ti voglio presentare il mio amico Carlos, lo considero come un fratello, vorrei che lo conoscessi.>> erano appena usciti di casa, Judy era nervosa per la risposta di Nathan.

<<Va bene, nessun problema-Nathan prese la mano di Judy-andiamo>> Judy ebbe le farfalle nello stomaco quando Nathan prese la sua mano.

I due sembravano una coppia, si tenevano per mano e scherzavano a crepapelle.

Judy, in maniera delicata, bussó alla porta del bar, con Nathan che la fissava.

Carlos stava scrivendo il menù del giorno, quando alzó lo sguardo e rimase molto scettico, nel vedere Judy mano nella mano con un ragazzo, i particolari non gli sfuggivano.

<<Giorno Carlos, ci fai due cappuccini?>>
Carlos ancora si doveva riprendere da quello che aveva visto e senza fare domande, preparó i due cappuccini.

Lì posó sul tavolo e lanció un'occhiata ai due ragazzi.

<<Allora Judy, devi dirmi qualcosa?>> Carlos guardó Nathan divertito, sapeva immediatamente chi fosse ma fece finta di nulla.

<<Ah si certo, Carlos, lui è Nathan, il mio... "collega", Nathan, lui è Carlos, il mio amico. >>

I due si strinsero la mano, si stavano analizzando con gli occhi, senza proferire parola.

<<Allora, vedo che la scorsa notte è andata bene.>> Carlos se la stava ridendo sotto i baffi,non si ricordava che Judy fosse così sottona.

<<Beh- Judy guardó Nathan- penso proprio di sì.>>

Lei si era appoggiata sul suo petto e sorrideva, Carlos era felice, non vedeva Judy così spensierata con un ragazzo da moltissimo tempo.

<<Okay- Carlos guardava i due- vi faró io da testimone, lo sapete vero?>>

Tutti si misero a ridere, Carlos faceva sempre ridere tutti, senza offendere nessuno.

<<Va bene Carlos, noi andiamo in aeroporto, ci sentiamo dopo>> Judy aveva visto l'orologio, erano in ritardo

<<A dopo cari>> Il ragazzo fece un occhiolino, ''aggiornami"

Nathan e Judy uscirono dal bar.
I due colleghi si misero dentro la macchina di Nathan e ogni tanto si scambiavano sguardi.

<<allooora- Judy prese la parola- che voli abbiamo oggi?>>

<<Abbiamo New York-Tokyo, un viaggio molto lungo.>>
<<Oddio, speriamo che non ci siano intoppi>>

Lo stato d'animo di Judy cambiò immediatamente quando vide una notifica del telefono.

<<Judy che succede?>> Nathan stava guardando la strada ma si accorse che Judy da sorridente e loquace, diventò triste e silenziosa.

<<Niente-Judy spense il telefono e la sua mano fu sopra la mano di Nathan che era sopra la marcia- va tutto bene>>

Nathan non riprese l'argomento, erano arrivati all'aeroporto.

Scesero dalla macchina e presero le valigie, stavano per entrare quando Nathan si attirró a sè Judy.

Erano molto vicini, lui aveva le mani attorno alla vita e lei gli toccava il petto.

<<Se c'è qualcosa che non va puoi dirmelo- Nathan era preoccupato-non ti giudico, va bene?>>

<<okay>> Judy non era molto convinta, ne avrebbe parlato dopo con Nathan, non voleva rovinare il momento.

Si stavano per baciare quando arrivò Monica a rovinare il momento.

<<Alla faccia di una sola notte, vedo che c'è stata anche una seconda notte.>> Monica non ne fu sorpresa, sapeva che si sarebbero ricontrati.

I due si allontanarono e Nathan disse <<Okay Monica va bene, c'è stata un'altra notte, non ti riguarda la mia vita sentimentale va bene? Poi ci si mette anche papà e non è il massimo.>> Nathan stava sputando odio verso il padre, avevano qualcosa in comune.

<<Non ho detto nulla, però papà prossima settimana vuole fare una cena, se vuoi porta la tua ragazza.>>

<<Stai zitta Monica, Andiamo Judy.>>
Nathan prese la mano di Judy e se ne andarono, Nathan era incazzato con la sorellastra.

I due salirono nell'aeroporto con un sorriso che non avevano da tempo.
Entrarono dentro lo stanzino per lo staff e Judy finalmente disse quella domanda che la stava assillando da tempo.

<<Nathan, noi che cosa siamo?>> Judy guardava Nathan negli occhi, aveva paura della sua reazione.

<<Non lo so, ho avuto anche io questi dubbi, volevo chiederti la stessa cosa>>

<<Ma ora te l'ho chiesto io>> bene direi, pure Nathan era confuso.
<<Mon lo so Judy, è tutto un casino, mi mandi in pappa il cervello, in senso buono ovviamente.>>

<<Ma sei vuoi, possiamo anche non pensarci ora.>>
<<La penso proprio come te>>

Le labbra di Nathan incontrarono quelle di Judy.

Un volo nel passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora