chapter 8

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La sveglia delle 5:30 rimbombò nelle orecchie di Judy.

Con gli occhi assonnati, prese la sveglia e la lanciò contro il muro, spaccandosi in mille pezzi.

Dopo 15 minuti si alzò molto lentamente dal letto.

Andò nel bagno e balzò quando vide i suoi capelli arruffati.

Di corsa prese la valigia e il suo beauty case salva-vita e iniziò a sistemarsi.

Si stirò i capelli e poi si fece delle onde, per non far notare la situazione tragica dei capelli.

Si truccò rapidamente senza fare danni,il correttore faceva miracoli sul suo viso.

Si rimise la sua divisa verde e sistemò la sua valigia tutta disfatta.

Quando fu pronta, prese la chiave e chiuse la porta dietro di lei.

Nel frattempo si fecero le 6:45 e Judy scese nella hall per fare colazione.

La sala colazione era molto accogliente, le finestre mostravano il cielo abbagliante e i fiori colorati.

La ragazza era di buon umore, dopo una dormita la ragazza era più felice, un nuovo giorno la aspettava.

Alla fine della stanza c'erano tre tavoli con qualsiasi tipo di cibo: uova strapazzate,mortadella,pomodori,yogurt,croissant,marmellate, si poteva sfamare un intero esercito con tutto quel cibo.

Prese un piatto e ci mise di sopra un croissant alla nocciola e come bevanda un bel cappuccino caldo.

Si mise a sedere vicino alla grande finestra, da sola, non voleva essere disturbata.

Ma la quiete venne interrotta quando Monica si sedette vicino a lei.

<<Ei ermellino, dormito bene?>>

Judy annuì,non voleva fare conversazione alle 7 del mattino con una persona, voleva godersi la pace dei sensi.

<<Senti per ieri sera, non volev->>

<<Non scusarti-Judy la interruppe -va tutto okay, ci conviene mangiare,sarà una giornata molto lunga>>

Le due ragazze, mangiarono senza aprire bocca.

Il cappuccino sapeva di detersivo. "quanto mi mancano i cappuccini di Carlos" pensò Judy amareggiata, le mancava tanto il suo amico e non vedeva l'ora di raccontargli cosa stava passando.

Dopo aver finito la colazione,Judy risalì in camera e prese la valigia.

Quando ritornò nella hall non vide nessuna faccia familiare.

Quando uscì dall' albergo sentì una voce familiare, che le fece gelare il sangue "strano, la giornata stava andando molto bene, doveva esserci un intoppo" pensó Judy.

<<Ti aiuto a portare la valigia?>>

Judy si girò e vide Monica e Nathan, quest'ultimo stava portando due valigie, una sua e una di Monica.

<<No grazie, ce la faccio da sola>> rispose Judy intimorita dalla presenza di Nathan, non voleva dargli corda.

Arrivati dentro l'aereo la mano iniziava a farle male.

E' come se la carne stesse bruciando dall'interno.

Judy non riusciva neanche ad aprire tutta la mano, senza che tremasse.

Per evitare di farsi vedere, Judy si nascose dietro alla stanza del personale.

<<Cazzo>>balbettò Judy, la mano era in fiamme.

<<Ti serve una mano?>>

La voce di Nathan la fece andare nel pallone, pensava di essere l'unica in quella stanza "oh ma non è possibile, questo ragazzo mi perseguita" pensó ancora una volta, quel ragazzo non le andava a genio e la sua presenza la mandava in tilt.

<<È la mano, mi sta bruciando e non so che fare>>spiegò Judy.

Nathan la ignorò e prese una pomata dentro la valigetta del primo soccorso.

Nathan diede quello che aveva appena preso a Judy.

<<Spalmatela sulla mano, ti sentirai subito meglio>> concluse il ragazzo.

Dopo quel commento, lui sparì senza lasciare tracce.

<<Che figlio di puttana, almeno poteva aiutarmi>>disse Judy con un filo di voce, quel ragazzo era un vero e proprio coglione.

Il volo fu estenuante.

Judy non ebbe nemmeno una pausa, dato che non aveva lavorato nello scorso volo per il problema alla mano.

Dopo esser scesa dall'aereo notò che Nathan la stava fissando.

"perchè cazzo mi fissa?" pensò Judy, odiava quel figlio di puttana e non penso che la cosa sarebbe cambiata.

Non diede tanto peso alla cosa, voleva solo stendersi nel letto e dormire beatamente.

Un volo nel passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora