Due

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Aspettai che la casa famiglia calasse nelle tenebre e nel silenzio. I più piccoli dormivano da ore, i più grandi non erano un problema, ma la mia affidataria lo erano eccome. Sgusciai fuori dal letto senza fare alcun rumore e misi un paio di cuscini sotto le coperte, mi infilai un paio di superstar bianche che stavano benissimo con i miei jeans neri e il top lilla, avevo l'eye-liner e un rossetto marrone chiaro, gli orecchini a cerchio e una collanina d'argento. Presi lo zainetto di pelle nera e andai in bagno, chiusi gli occhi e visualizzai nella mia mente il giardino sul retro della casa, -Empras.- bisbigliai, e quando aprii gli occhi ero proprio in quel giardino, mi allontanai silenziosamente e un paio di isolati più giù trovai una cinquecento bianca e rossa ad aspettarmi, salii al posto del passeggero e mi allacciai la cintura.

-Prima o poi dovrai spiegarmi come fai ad uscite dalla finestra del secondo piano.- mi disse Lara.

-Trucchi del mestiere.- le sorrisi prima che mettesse in moto.

Appena Lara entrò nel parcheggio dietro ai tendoni adocchiò il pick-up di Colin circondato dai suoi amici. Lara parcheggiò proprio accanto a lui con una manovra degna di Fast and Furious.

-Da quando è che guidi così?- le chiesi stupita.

-Da quando devo fare colpo con le mie abilità di guidatrice.- scherzò Lara prima di scendere dalla macchina. Portava l'eye-liner perfetto e il rossetto viola, un top a scacchi che solo ora notavo essere minuscolo e un paio di jeans neri a vita alta. -Hey.- salutò Lara richiamando all'istante l'attenzione di Colin. Il doppio taglio biondo e gli occhi azzurri, era alto, parecchio, la carnagione abbronzata e la felpa rossa e bianca della squadra. Quel ragazzo saltava subito all'occhio.

-Ciao piccola.- Colin salutò Lara tirandola a se e dandole un bacio degno dei vecchi film holliwoodiani.

-Ciao Lilith.- mi salutò Colin con un cenno del capo.

-Hey.-

-Vogliamo entrare?- chiese Lara.

All'ingresso a vendere i biglietti c'era un ragazzo, era basso, cioè più alto di me, non che c'è ne volesse tanto io ero un metro e un tappo, ma quel ragazzo era basso per essere un ragazzo, i capelli castani erano più corti ai lati e più lunghi sopra, la carnagione abbronzata e gli occhi blu, come il mare, erano pazzeschi, aveva una cicatrice sul mento e un po' di lentiggini, portava un cappello a cilindro a righe bianche e rosse come la giacca, un paio di pantaloni neri e niente camicia, solo un bel paio di pettorali in piena vista.

-Buonasera ragazzi, quanti biglietti?- chiese il ragazzo quasi saltando sul posto per l'energia che gli scorreva nelle vene, sembrava quasi strafatto.

-Otto.- rispose Colin passandogli i soldi.

-Ma che gentiluomo, offri te alle donzelle?- scherzo il bigliettaio ricevendo solo una occhiata da Colin. -No? Fa niente...- il ragazzo diede i biglietti a Colin e si girò verso di me. Tirò fuori una rosa dalla manica della giacca e me la passò, -Tieniti pronta per il terzo spettacolo, è il mio.- Mi fece l'occhiolino prima di ricomporsi. -Avanti il prossimo signori!-

Lara mi trascinò dentro. -A quanto pare hai rimorchiato.-

-Si, il bigliettaio sfigato.- rise Colin con a presso tutti i suoi amici.

Mentre percorrevamo quello che sembrava essere il corridoio principale ero terrorizzata, avevo paura che un clown potesse saltare fuori da un momento all'altro, ma leggere i cartelli a fuoco sul legno fuori dai piccoli tendoni mi aiutava a distrarmi. Su di uno c'era scritto "La Sirenetta", non appena Lara lo vide mi rese per il polso e mi trascinò dentro, nel tendone c'era un acquario enorme, con tanto di scogli e piantine, inizialmente non vidi nulla, poi un secondo dopo me la ritrovai davanti, una ragazza pallida, gli enormi occhi viola, i lunghi capelli castani le fluttuavano intorno, portava un reggiseno fatto con due conchiglie lilla, e al posto delle gambe aveva una coda lilla, una vera coda da sirena, ero perfettamente al corrente che non fosse vera, nulla in quel circo era vero, era ovvio, ma era così realistica, le squame lilla sfumavano sul basso ventre della ragazza non finivano di botto, quel trucco era fatto così bene da sembrare vero. Non so per quanto tempo Lara ed io festammo sconcertate a fissarla, ma quando il telefono di Lara squillo tornammo in noi. Era un messaggio di Colin, diceva che lui e gli altri erano andati avanti e che ci avrebbero preso il posto. Quando uscimmo dal tendone eravamo tutte e due sconcertate dalla bravura del truccatore, poi un altro cartello saltò ai miei occhi. "La veggente".

-Entriamo!- dissi super eccitata. Vedere il futuro era una cosa che avrei sempre voluto fare, ero una strega eppure non ero in grado di vedere il futuro. Era un po' una fregatura.

Il tendone emanava uno strano odore di salvia bruciata, al centro c'era un tavolo circolare, e su di esso c'era seduta una donna, non potevo dire la sua età perché aveva un velo rosso davanti la faccia, portava una camicia rossa sbottonata sul seno prosperoso è un paio di jeans neri, alcuni boccoli castani le ricadevano sulle spalle. -Volete che vi legga il futuro?-

-Solo lei.- rispose Lara spingendomi avanti. -Io ti aspetto fuori, queste cose mi spaventano.-

-Va bene- ridacchiai.

-Siediti, Lilith.- mi intimò la veggente. Rimasi immobile, non le avevo detto il mio nome.

-Non ti ho detto il mio nome.-

-Sono una veggente.- mi rispose lei con tutta la calma del mondo. Ero stranita, pietrificata. Poi pensai che probabilmente Lara aveva detto il mio nome e non me lo ricordavo, o lo aveva sentito dire fuori dal tendone. Quindi mi sedetti. La veggente prese un mazzo di carte e ci passò sopra la mano lentamente, poi le posò sul tavolo facendole scorrere per mostrarle tutte, anche se a faccia in giù. -Devi scegliere tre carte, una alla volta. Scegli con attenzione.-

Presi l'ultima carta a sinistra. L'eremita.

-L'eremita.- annunciò la veggente. -Sei stata sola durante la tua infanzia, ti sentivi abbandonata a te stessa.-

Okay, ero un orfano era ovvio che fossi stata da sola. Ma probabilmente era solo una coincidenza. Pescai in altra carta.

-La torre. Stai attraversando un cambiamento, qualcosa a cui non puoi sottrarti, qualcosa che ti cambierà davvero.-

Okay questo non l'aveva azzeccato, ma magari ancora non era cominciato quel cambiamento. Presi la terza carta.

-Gli amanti. C'è amore nel tuo futuro, forse è a questo che si riferisce il cambiamento, forse è proprio questo amore che ti cambierà, o forse è il cambiamento che ti porterà l'amore.-

Supernatural - The Freaks' circusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora