Ventitre

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Durante tutto il giorno avevo aiutato come potevo, i lupi e le ninfe della terra avevano scavato le tombe, troppe. Gli altri avevano portato i corpi, io no. Avevo aiutato a togliere quello che restava dei Bangalore e delle tende distrutte e ricostruirne di nuove. Inizialmente volevo aiutare con i cadaveri, ma avevo la netta sensazione che mi guardassero tutti male, forse era solo la mia immaginazione dopo il commento di Cleo. Forse Cleo aveva ragione, era colpa mia. Se non fossi venuta al campo mia madre non mi avrebbe cercato lì e tutte quelle persone non sarebbero.... scacciai quel pensiero mentre piantavo un palo di legno a terra.

-Lily, vuoi fare una pausa?- mi chiese Hardin. Era da quella mattina che lavoravo, e ormai il sole era tramontato, dovevi parlare con Balthazar, ma sinceramente era in altra delle cose nella lista di cose che non volevo fare.

-No, tranquillo.-

-Balthazar vuole vederti.-

-D'accordo.- posai a terra il martello e mi incamminai. La tenda di Balthazar era stata la prima ad essere ricostruita ma non si trattava di favoritismi, senza la sua tenda non aveva un riparo sicuro dal sole e sarebbe potuto finire come il bacon che servivano a colazione. Entrai nella tenda, stavolta senza annunciarmi, col buio non ce ne era bisogno. -Salve.- lo salutai.

-Lilith sei lurida.- mi disse guardandomi disgustato. Effettivamente ero ricoperta di terra, fango e chi più ne ha più ne metta dalla testa ai piedi, e sicuramente sulla mia maglietta bianca c'era del sangue rappreso.

-Lo so.- risposi secca. -Perché voleva vedermi.- fu allora che notai Kay seduto in un angolo della stanza, si stava alzando e veniva nella mia direzione.

-Quello che avete fatto a Los Angeles. Non dovevate.-

-Dovevamo.- riposso io.

-No, non avreste dovuto.- Balthazar alzò il tono della voce.

-Delle persone sono morte a Los Angeles per colpa di mia madre, non potevo stare lì a guardare, e se è per la vostra regola del non interagire con gli umani sappia che avevano già visto i golem.-

-Tu non capisci.- disse a bassa voce toccandosi la fronte con tre dita. -Gli umani non devono sapere di noi. Non avrebbero potuto identificare i golem ma possono identificare voi.-

-Non lo faranno.-

Balthazar si girò verso un televisore piatto ed enorme che sfoggiava uno spacco enorme sulla parte superiore destra dello schermo e lo accese. -Lo hanno già fatto.-

Era il notiziario, e c'erano delle immagini di noi quattro insieme ai golem e sotto una voce femminile: -Queste solo le immagini dell'attacco di ieri a Los Angeles, più precisamente nel quartiere di Hollywood. Questi quattro individui dalle capacità paranormali si sono scontrati con... questi esseri apparentemente fatti di fango nel centro del quartiere popolare di Los Angeles.-

-Sappiamo qualcosa riguardo questi quattro individui?- chiese un uomo in televisione.

-Siamo riusciti ad identificare qualcuno di loro.- l'immagine cambiò su un fermò immagine di Seth appena dopo ritrasformato. -Seth Jones nato in una piccola cittadina del Colorado ha appena 19 anni e all'età di tredici è scappato di casa, nessuno ha più saputo che fine avesse fatto.- stavolta fui io quella sullo schermo. -Lilith Smith originari della California del sud è un orfana che è recentemente scomparsa durante un incendio in un circo degli orrori che si trovava nella sua città quel fine settimana, quello stesso circo si trovava nella città di Seth Jones il periodo in cui è scomparso. Potrebbe essere una semplice coincidenza o forse c'è dietro qualcosa in più?- Balthazar spense il televisore.

-Mi dispiace.- dissi poi piano.

Balthazar tirò un sospiro. -Non dispiacerti Lilith, probabilmente io avrei fatto lo stesso. Ma non ti ho chiamato solo per questo.- guardò Kay poi tornò a guardare me. -Mi sto fidando molto di te dicendoti questo, ma Kay si fida di te, e io mi fido di lui. Intorno al campo ci sono delle barriere magiche inalzate da uno stregone più o meno cento, centocinquanta anni fa. I golem, il famiglio e qualunque cosa fossero gli esseri dell'altra sera non sarebbero dovuti poter entrare.-

-Non capisco.-

-C'è qualcuno dall'interno che sta aiutando tua madre.-

-Cosa? Com'è possibile? Chi mai l'aiuterebbe?- non appena mi feci quella domanda trovai subito una risposta, non volevo crederci, ma le persone non finivano mai di stupirmi. -Credi sia Jack?-

-No Jack non aiuterebbe mai Erin. È stato lui a darle la caccia e a ucciderla.-

-Si ma non ci è riuscito. Forse l'ha aiutata a scappare anche allora.- aggiunse Kay.

-Jack non era qui durante l'attacco del famiglio. Non avrebbe potuto farlo entrare. Conosco Jack non farebbe una cosa del genere.-

-Allora chi?- chiesi io.

-Non lo so. Ma ho bisogno che voi mi aiutiate a scoprirlo.-

-Certo papà.- rispose Kay e io mi limitai ad annuire.

Non capivo come qualcuno potesse voler aiutare mia madre ad entrare al campo. Non capivo come qualcuno potesse voler aiutare mia madre a fare qualunque cosa fosse quello che voleva. Distruggere gli umani? Controllati? Governare il mondo? Sinceramente non lo capivo, e dubitavo che lo avrei mai capito.

Supernatural - The Freaks' circusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora