-Ci sono ninfe donna e ninfe uomo, e ci sono quattro tipi di ninfe. Quelle dell'acqua, dell'aria, della terra, e quelle del fuoco, come me.- Era Dita Di polvere, portava gli stessi pantaloni neri larghi dell'altra sera, ma stavolta aveva una t-shirt rossa bordò sopra a nascondere quel suo fisico mozzafiato, devo dire che un po' mi dispiaceva. I riccioli biondi erano raccolti in una coda bassa e così da vicino riuscivo a scorgere meglio i suoi lineamenti, la mascella sporgente e quadrata, gli occhi verdi come i miei e un orecchino, un cerchietto d'oro sul lobo sinistro. -E comunque il mio nome è Hardin, Dita Di Polvere è solo un soprannome.-
-Oh, io sono Lilith.-
-E una strega da quanto ho capito.-
-No, io non sono una... okay si sono una strega, contenti?-
-Molto.- rispose Kay con un sorrisetto sotto ai baffi.
Non aveva senso mentire, neanche loro erano umani e mi ero materializzata davanti a loro, era ovvio che non fossi una comune mortale.
-Ho sempre voluto conoscere una strega.- Disse Hardin. -Kay si vanta sempre di aver avuto questo amico stregone nel 1600.-
-1600? Scusa ma quanti anni hai tu?-
-Ho 500 anni. Anno più, anno meno.- mi rispose Kay.
-Cosa?!-
-Lo so ne dimostro appena una ventina.- scherzò.
-Bene!- esordii io tentando di alzarmi dal letto, Kay mi si parò davanti ma non mi fermò. -Ora che sapete cosa sono non c'è motivo di continuare a soffrire.- Kay inclinò la testa come se non capisse e sul volto di Hardin spuntò un espressione confusa. -Epreto sanam.- tutti i miei lividi viola e gialli si tinsero di un azzurro luminescente per poi svanire nel nulla. -Ora posso alzarmi e andare a fumare?- chiesi guardando nella direzione di Kay. Lui mi guardò male e mi porse il mio drum.
-Ma che cazzo..? È stato pazzesco!- quasi gridò Hardin dall'emozione con le mani nei capelli e gli occhi sgranati. Scoppiai a ridere prendendo il drum dalla mano di Kay e uscii seguita dai due ragazzi.
La luce del sole mi bruciava gli occhi, tutto quello che vedevo erano decine e decine di bungalow e tende sparse. La maggior parte delle persone che si aggiravano all'interno del campo sembravano normali, altri invece saltavano subito all'occhio. Alcuni ragazzi avevano delle zampe di capra al posto delle gambe, alcuni avevano corna di vari animali... mi appoggiai alla parete del bungalow dal quale ero appena uscita e mi misi il drum in bocca. -È pazzesco... siete tutti così qui?-
-È un campo per soprannaturali, tutte le specie sono benvenute qui.- mi spiegò Kay mentre mi accendevo il drum. Fu in quel momento che me ne accorsi. Kay era proprio accanto a me, bello esposto alla luce del sole.
-Non ti bruci? Al sole intendo.- chiesi incuriosita. C'era qualcosa di vero tra le cose che avevo sentito sui vampiri?
-Ricordi il mio amico del 1600?- mi chiese Kay.
-Si...-
-Mi ha fatto questo.- mi disse mostrandomi la mano destra, sul medio aveva un anello, la montatura d'argento aveva incastonata una pietra nera quadrata al suo interno. -È ossidiana, con un particolare incantesimo mi protegge dal bruciare vivo.- mi spiegò.
-Quindi senza quello il sole ti brucerebbe?-
-Esattamente.- mi rispose mentre tirava fuori il telefono che squillava. Era un messaggio. Quando Kay lesse le parole scritte sul suo telefono la sua espressione cambiò da spensierata a preoccupata. -Devo andare.- disse con tono serio. Mise via il telefono e sparì in un attimo.
Presi un tiro dal mio drum. -Allora Hardin... da quanto è che sei qui?-
-Dodici anni, ne avevo appena sei quando i miei sono morti.-
-Cazzo mi dispiace. Come è successo?-
-Sai Riccioli D'oro, probabilmente credi che nessuno sappia della nostra esistenza... ma ci sono persone che lo sanno, e che ci vogliono tutti morti. Alcuni di loro erano entrati in casa mia... hanno ucciso prima mio padre, mentre proteggeva mia madre... poi lei... io ero nascosto.- faceva delle pause... era ovvio che raccontarlo non era facile, il suo volto era cupo e incupiva anche me. -È stato Balthazar a salvarmi, ha squarciato la carotide a quei figli di puttana prima che arrivassero a me. Mi ha portato qui, e mi ha cresciuto come un figlio.-
-Chi è Balthazar?- chiesi pensando di essermi persa un pezzo della storia.
-Il padre di Kay. Lui è una specie di capo qui.-
-Il presentatore dell'altra sera?-
-Esattamente.-
-Avevo sentito che Balthazar aveva un nuovo cucciolo, ma mi aspettavo qualcosa di più carino...- una voce alla mia destra richiamò la mia attenzione, una ragazza mulatta, gli occhi dorati e le labbra rosa carnose, centinaia di serpenti ondeggiavano sulla sua testa al posto dei capelli. Era Medusa.
-Che cosa vuoi, Cleo?- chiese Hardin con tono scocciato. Quindi era quello il suo vero nome, come per Dita Di Polvere.
-Nessuno ti ha interpretato, ninfa.- rispose lei con tono da superiore.
-E invece qualcuno ha interpretato te? Perché devo essermelo perso.- risposi io squadrando la "ragazza".
-Strega, fumatrice e anche stronza... direi che con questa Balthazar si è superato.-
-Scusa me te che cazzo vuoi?- quella ragazza mi stava davvero stufando.
-Lily calmati.- mi disse Hardin sottovoce ma sinceramente non mi importava.
-Che tu sparisca dal mio campo. Non vogliamo bombe ad orologeria bipolare qui.-
-Come mi hai chiamato?-
-Lily...- Hardin provò a dire qualcosa ma lo zitti con la mano.
-Bomba-ad orologeria-bipolare.- Cleo scandì bene le parole e bastò a farmi perdere la calma. Stavo per scaraventarla dall'altro lato del campo quando Hardin intervenne.
-Vedi Cleo, insultare persone che neanche si conoscono discriminandole per quello che sono non solo è razzista, ma è anche simbolo di scarsa fiducia in se stessi, credi di non essere all'altezza degli altri per questo li sminuisci, così da farli stare una merda con loro stessi è così che te ti puoi sentire una dea scesa in terra. Beh ti do una notizia, a nessuno frega un cazzo di te o di quello che pensi. Quindi striscia via Vipera gelosa.-
-Fottiti Hardin.-
-Ti piacerebbe farlo.- gli gridò dietro mentre Cleo se ne andava incazzata.
-I miei più sentiti complimenti.- gli dissi io impressionata.
-Ho esagerato?- chiese lui.
-No amico. Sei stato fantastico.- ridacchiai dandogli una pacca sulla spalla.
-Hey biondina.- mi chiamò Kay che era appena tornato. -Mio padre vuole vederti.-
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Supernatural - The Freaks' circus
FantasyLilith Smith è una strega abbandonata da sua madre da piccola, ma nonostante la sua infanzia turbolenta è riuscita a farsi una vita tra gli umani fingendosi una di loro, convinta che non ci fossero altri come lei. Finché una sera ad un circo degli o...