"Io posso fare del male"

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POV Alice

Ma quanto surreale e allo stesso tempo meravigliosa era la mia nuova realtà, come avevo mutato parere così in fretta? Era stata quella sensazione, volare era così...così...semplice...istintivo, liberatorio, l'aria fredda e pungente mi sfiorava il viso scompigliandomi i capelli; ammiravo il mondo, quel mondo così diverso visto da lassù, così immenso e allo stesso tempo minuscolo, le nuvole, non le avevo mai viste in questo modo, nella loro assoluta pienezza, evanescenti eppure così vicine. Le mie ali continuavano a fendere il vento senza fatica, girai il collo per poterle osservare, in po' l'una, un po' l'altra, mi vennero i brividi, brividi piacevoli, ero lì, nessuno mi avrebbe visto, nessuno poteva sapere dove fossi, non ero vincolata da nessuno, potevo volare, andare sempre più lontano sempre più su, magari sparire nell'universo....virai verso l'alto, ciò fece sì che sballottai uno stormo di allodole che finì a 200 metri da me, mi fermai un attimo sbattendo le ali con più forza per tenermi a quell'altezza...respirai un secondo...con un falcata guadagnai abbastanza quota, poi continuai a salire avidamente, la testa vuota...più salivo più ogni pensiero evaporava...più ero leggera...più libera...evanescente come le nuvole,
"Ferma...Alice...ferma..." le mie ali smisero di muoversi un attimo, tanto bastò a farmi precipitare giù, tentai di fare qualcosa ma non riuscivo più a muoverle, mi innervosii sempre di più,
"Respira tesoro..." quella voce calda, mi diede la forza, riuscì a riprendere il controllo, ormai mi trovavo a bassa quota, vedevo le cime degli alberi,
"Chi sei?" come risposta ebbi soltanto la mia eco nel vuoto,
"Sei la stessa voce vero?" nulla...tutti i meccanismi chimici del mio cervello cominciarono a muoversi, pensieri...preoccupazioni...visioni...tutto era tornato, sconsolata perlustrai in volo l'area assicurandomi che non ci fosse nessuno e atterrai...nella...neve...a Forks non c'era ancora la neve... dov'ero finita? Ero stata sempre in volo? Non mi ero resa conto di quanto tempo fosse passato.
"Cavolo!" ringhiai al grosso abete di fronte a me,
"Non puoi scappare..." ancora!
"Sei una donna!" ora distinguevo chiaramente la tonalità era un timbro femminile,
"Cosa vuoi? Perchè parli con me?" sentivo di impazzire, dovevo tornare indietro, ma ora tentare di volare di nuovo mi sembrava impossibile,
"Se solo sapessi dove sono..."
"Sei nell'estremo nord del Canada..."
"Grrr...se solo potessi vederti ti staccherei quelle corde vocali a morsi..." forse avevo esagerato, non sapevo neppure se quella voce era reale,
"Parlerò di questa cosa agli altri...che tu sia reale o no!" esclamai fiera, sgranchii le ali , mi accorsi per la prima volta che quando ero a terra si portavano automaticamente indietro piegandosi leggermente, formando uno strascico a terra, ma adattandosi perfettamente al mio corpo, le distesi accarezzandole soddisfatta, riuscii con un battito a sollevarmi di molto, troppo, mi vennero le vertigini per un attimo, dovevo controllare la potenza,
"Ma cosa..." avvertivo una puzza di bruciato,sempre più intensa, avanzai volando di qualche 10ina di metri, lì in mezzo al neve si stagliava un edificio a 10 piani...
"Da dove sei sbucato!" fiamme, fiamme roventi con forza fuoriuscivano dalle finestre e dai balconi, un istinto primordiale ebbe la meglio su di me, mi fiondai in soccorso, senza il timore che qualcuno mi vedesse, tuttavia appena stavo per abbassarmi e aiutare quella povera gente che urlava urlava r urlava capii...
"E' una visione..." sussurrai a me stessa, appena lo feci l'edificio come un immagine virtuale tremolò, riuscì a leggere l'insegna, Mary Auntie's Motel...poi sparì,
"E' quella visione! Quel fumo...le grida..." non capivo, non avevo mai avuto una visione così reale da non rendermi conto che fosse una visione, deglutii spaventata, mi tormentava da giorni quella visione...non potevo fare nulla, non era come la visione dell'incidente, non era Forks...non c'erano indizi...era come la serie di centinaia di visioni che avevo visto rimanendo impotente...
"Devo fare qualcosa..." riflettei a mezz'aria...avevo visto l'edificio ora, più o meno...e avevo letto l'insegna...per iniziare sarebbe bastato, mi voltai...annusai l'aria...sapevo in che direzione andare per tornare dagli altri...lo sapevo... battei le ali il più velocemente possibile...






POV Edward

"Che vuol dire che l'avete persa di vista?" Bella batteva i pugni sul tavolo della cucina,
"Calma tesoro, Jasper la sta cercando...con Jacob..." con la coda dell'occhio guardavo Carlisle chino su alcuni files,
"E cosa fai ancora qui! Va con loro...anzi ci vado io..." la bloccai scrollandola un po',
"Bells, ti prego..." si tranquillizzò leggermente,
"Okay..." attese,
"Non sono andato con loro nel caso in cui tornasse qui ..." mi guardò incredula,
"Che? Qui ci siamo noi...cosa dici Ed!" appoggiai i palmi sul tavolo,
"Credo che dovrebbe restare un po' da sola..." ancor più incredulità,
"Ripeti questa cosa da settimane....e no caro Edward non deve stare da sola a mio parere... come potrebbe stare sola dopo quello che è successo! Insomma deve digerire tutto questo..."
"Appunto restando un po' sola..." continuai, ringhiò sommessamente,
"Ho cercato di dirlo anche a Jasper, ma non voleva assolutamente lasciarla..." sorrise persa nei suoi pensieri,
"Come odio non sapere ciò che pensi ogni secondo..." le cinsi la vita baciandole la nuca,
"Eh no non funziona..." risi,
"Sono d'accordo con Jasper...e infatti ora lo aiuto a cercarla..." si avvicinò alla porta d'ingresso,
"Bella..." la voce di mio padre la fermò,
"Credimi anch'io vorrei che fosse qui, insomma per starle vicino e osservare quelle...ali...così..." si alzò sospirando,
"Ma...le servirà tempo per ritrovare se stessa, e tornerà quando sarà pronta..."
"Tornerà?.... Dici...che...è andata via?" la voce le uscì strozzata, guardò me,
"Non saprei, il suo ultimo pensiero è stato di pura gioia..." ammisi,
"No, non può farlo...non vorrà andarsene..." tornò indietro,
"Okay, resterò qui..."si sedette,
"Non correrà il rischio di farsi vedere da qualcuno comunque, non sa padroneggiare le ali...dovrà impratichirsi, dunque anche se restasse via per qualche tempo sarebbe qui vicino..." Carlisle tentò di consolarla,senza grande successo,
"Sono sicuro che Alice vorrà parlare con te quando verrà, e sono sicuro che fra poco sarà qui..."
"L'hai detto anche 3 ore fa..." sussurrò...
"Jasper la troverà..."








Pov Jasper

"Andiamo raccontamelo di nuovo!" Jacob mi stava irritando,mi stava davvero irritando,
"Non credi che dovresti trasformarti, sentiresti meglio il suo odore!" rise divertito,
"La vostra puzza si avverte da chilometri..." poi mi guardò supplicante,
"Ahhh... per la 30esima volta... lei ha le ali e poco fa ha volato..."
"Lo dici come se fosse una storiella per neonati! Io voglio i dettagli! Il pathos!" lo guardai stupito,
"Non credevo fossi un arguto lettore..." sghignazzò,
"Come faccio a raccontarlo? E' indescrivibile... lei è un angelo..." sorrisi, ogni qualvolta pensavo a lei, a lei con quelle ali , l'amavo sempre di più,
"Quando la vedrai capirai..."
"Spero non si sia schiantata su qualche abete..." ironizzò, lo fulminai con lo sguardo,
"Hey, scherzavo..." arricciò il naso,
"Accidenti è troppo complicato sentire l'odore così, niente tracce ..." sospirò,
"Se non saremo noi a trovarla ci troverà lei..." mi fermai,
"Che c'è?" chiese il lupo in allerta,
"Lo senti?" scosse la testa,
"Aspetta ma cosa...." dovevamo spostarci da lì, lo afferrai senza pensarci e in attimo lo buttai dall'altra parte, fu un attimo e lei piombò giù...
"Alice ?" il lupo era incredulo, non le vedevo il viso, soltanto le due magnifiche ali agitate che tentavano di equilibrarsi dopo la caduta, si mise in piedi sporca di fango,
"Ti ho trovato!" Esclamò soddisfatta e si buttò tra le mie braccia con troppa foga, mi ritrovai a terra con lei sopra di me, il sole offuscato dalle ali che battevano per la contentezza,
"Mi sei mancata...." le sfiorai la guancia con un dito, si irrigidii,
"Tutto ok?" mi accorsi che non era per causa mia, guardava dall'altra parte, seguii il suo sguardo, Jacob impietrito, a bocca spalancata, non percepivo le sue emozioni, erano troppo forti e miscelate fra loro, quando Alice si irrigidii imbarazzata le ali si bloccarono anch'esse, era sorprendente,
"Oddio, Jacob non svenire..." Alice si alzò e si allontanò leggermente,
"Io-io...non ci posso credere..." si strofinò gli occhi,
"Credici, credici..." sorrisi ad Alice, tuttavia era sempre più nervosa,
"hai sul serio le ali? Sei un angelo?!" Jacob si avvicinò,
"Posso toccarle..." era un'affermazione più che altro, scattò verso di lei, Alice ringhiò e roteando l'ala sinistra lo scaraventò via,
"O no! Scusa Jacob..." disse subito dopo, il lupo si alzò ,
"Emm...tutto ok...tranquilla..." cercai di prenderle la mano ma si ritrasse,
"Andiamo dagli altri..." proferii e volò via...

NON SO PIU' CHI SONO (an Alice Cullen's story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora