Salvataggio

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POV Alice
Era tutto offuscato, come se tutto ciò che sentissi, il mondo esterno ad esempio, era un pallido eco di quello che era stato una volta, il verde spento della pineta, il quasi invisibile contorno delle nuvole, l'aria pregna di odori, volavo, chissà dove, ero io ma non percepivo più nulla, il mio corpo stanco e carico di energia allo stesso tempo, altre figure volavano intorno a me, una più vicina di tutte, avevo un legame, nel profondo sapevo che era così, ma chi ero diventata, non riuscivo a svegliarmi, un incubo nero e ovattato, eppure avevo udito voci familiari che mi chiamavano, il viso di Jasper l'avevo visto davvero, o forse era solo un'illusione, una sua illusione, i pensieri si confondevano, i ricordi sembravano annullarsi, ma io ero là dentro, dentro quel guscio che sembrava muoversi automaticamente e gridavo, gridavo nel silenzioso sciabordare delle ali contro il cielo, gridavo a occhi chiusi ma nessuno vedeva, nessuno ascoltava.







POV Edward
Il successivo arrivo dei volturi era stato immediato, sin troppo, nessuno si fidava di loro e mai nessuno si sarebbe fidato, le loro intenzioni avevano sempre un secondo fine; ma la notizia che i demoni avevano attaccato direttamente senza un apparente motivo li aveva sconcertati. Quando Aro aveva saputo del... cambiamento di Alice la totale euforia, neppure tentava di nascondere l'ossessivo desiderio di lei, dei suoi poteri, di quello che era stata in grado di fare, la sua mente era un mistero. Carlisle li stava guidando nella radura e Bella ed Esmee col mio aiuto avevano rabbonito gli altri vampiri, non era Alice, la nostra Alice non era stata qui. Ci vollero spiegazioni esaurienti. La minaccia sarebbe arrivata con un impatto ancora più violento e non ce la saremmo cavati così facilmente. Eravamo tutti all'aperto, tornati tutti, tutti vivi, ma Jasper non era tornato con noi o almeno i suoi pensieri vagavano lontano, avrebbe potuto smarrirsi ma Alice doveva essere salvata. Era seduto immobile sul secondo gradino della scala d'ingresso. Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui. Jasper non era affatto logorroico il che rendeva sospettose o intimorite le persone che non lo conoscevano, i suoi pensieri erano limpidi e ricchi, potevo leggergli dentro ed era difficile parlare in quel momento. Rivedeva Alice e l'attacco, nessuno di noi poteva pensare ad altro, la luce dei suoi occhi era forte ma sembravano quasi vuoti. "E' ancora lì" pensò, annuì e mi passai le mani sui jeans logori di terra,
"Troveremo un modo, deve tornare da noi" dissi poggiandogli una mano sulla spalla,
"Perché le fanno questo Edward? Perché proprio a noi?" non sapevo cosa rispondere, era come se un'aura negativa si fosse abbattuta sulla nostra famiglia da 2 anni ormai.
"Non credo ci sia un perché, ma bisogna continuare a provarci" si alzò stringendo i pugni,
"Provarci... io... non vedo Aiden da mesi ormai, e lei...è..." il dolore era forte, e come non sarebbe potuto esserlo, lo abbracciai,
"Lo so Jasper, ma Alice ha bisogno di noi, di te."

Carlisle guidò Aro sino in soggiorno, li aspettavamo, Aro era venuto da solo, una prova di coraggio, venire tra quanti desideravano solo la sua morte, dimostrare la sua fiducia in quel modo era una mossa astuta ma non così astuta,
"Abbiamo lasciato andare gli altri" Jasper lo fissò interrogativo,
"Diffonderanno la voce, tutti i clan in tutto il mondo sapranno quello che sta accadendo, che è accaduto oggi e verranno qui per combattere, ma prima dobbiamo sapere quando succederà" Bella mi tirò a sé e mi parlò ad alta voce facendo in modo che tutti sentissero, Esmee e Jacob erano seduti sui divanetti bianchi, gli altri in piedi,
"Credevo che la priorità fosse Alice, stiamo sbagliando tutto, combattere non è la soluzione" le carezzai i capelli,
"Mia cara ripeto, dobbiamo sapere quando succederà e dove, Alice ci serve" a Jasper non piacquero quelle parole avanzò rapido lungo il parquet e gli fu addosso, lo sollevò dalla tunica e lo inchiodò al muro,
"Credi che solo perché tu l'abbia aiutata a recuperare la memoria sia tutto dimenticato? Tutto il male che le hai fatto, meriteresti di morire qui, adesso, meriteresti 100 volte di essere bruciato vivo, non devi pronunciare il suo nome con la tua fetida bocca, parli di lei come se fosse un oggetto, un arma, un bottino, non sei diverso da loro, non abbiamo bisogno del tuo aiuto!" il muro di cemento cominciò a cedere, Carlisle lo tirò per le spalle, Jasper mollò la presa e si fiondò fuori senza aggiungere altro. Aro lanciò un' occhiata indecifrabile alla sua scia, si sollevò leggermente e spazzò via la polvere del muro dalla tunica sistemandosela, poi avanzò fino al tavolo di vetro e appoggiò entrambe le mani al tavolo,
"Sono venuto fin qui, da solo, non si trattano così gli ospiti Carlisle" Bella emise un sottile ringhio le presi la mano sussurrandole all'orecchio,
"Perdona Jasper, è molto difficile per lui, ne ha passate tante" Bella era carica di rabbia,
"E una buona dose di tormenti è stata provocata da voi!"
"Bella" mi lanciò uno sguardo intenso, Aro certo non avrebbe mosso un muscolo ora, ma ogni parola andava soppesata, i Volturi erano necessari, come potere e autorità.
"No lei...ha ragione, non posso dire di essere innocente, capisco e anche Marcus l'ha subito percepito il legame che li lega, l'amore resterà sempre la forza più distruttiva che possa esistere" quasi amareggiato si accomodò su una sedia,
"E Carlisle mi ha detto che trattengono il bambino, è una situazione complicata" Bella gli si avvicinò sin quasi a sfiorargli il viso,
"Una forza distruttiva? Aro tu... tu hai mai provato amore? No io non credo" poi andò alla finestra,
Fu rapido, e confusionario, il tempo necessario a placare l'animo di Jasper e ad accettare la collaborazione con i volturi che tutte le persone presenti in soggiorno, Jasper, Bella Aro Carlisle ed io fummo sballottati da tuniche nere di nuovo laggiù. Reagire in alcun modo, appena percepii l'odore acre di cenere bruciata e dolciastro delle loro scie che un bruciore dilaniante mi indebolì, avevamo tutti catene strette intorno ai polsi e agganciate e pali di legno sollevati verso la parete di tende nerastre. L'argento bruciava, fissavo preoccupato il viso contratto di Bella, imprigionata di fianco a me, poi Carlisle e Jasper che non smetteva di dimenarsi. Il demone anziano e dagli occhi languidi, Balthazar si avvicinò a noi con fare serafico,
"Aro!" gridai contro la sagoma del vampiro schiacciato contro la parete ma libero, due demoni gli furono subitaneamente accanto, anche se avesse voluto...
" Ci sono tutti, o almeno quanti bastano per un monito a tutta la loro razza e per guardare cosa farà Alice" Jasper emanò un ringhio prolungato, il demone lo fissò accigliato,
"Spero che materializzarsi non comporti problematiche alla vostra tempra, ma indebolire i vampiri non è poi così facile" carezzò una ad una le nostre catene,
"Non potete liberarvi" ad ogni tentativo il marchio sulla pelle era sempre più infuocato, altre guardie comparvero vicino all'uscio di legno scuro, Aro a disagio in quella situazione, privo di appoggio, dei suoi preziosi dotati cercò di mantenere un atteggiamento composto e saccente,
"Perché sono qui, non mi hai legato" Balthazar non lo degnò neppure di rispondendogli il che fece infuriare ulteriormente Aro,
"Conosco le vostre leggi, e a quanto pare tu e i tuoi fratelli siete la forma più vicina ad un vertice di potere, voglio che col rispetto dovuto tra capi di fazioni... avverse..." ed indugiò su quella parola quasi cambiandola all'ultimo,
"Tu guardi cosa farà l'angelo più potente mai esistito" il volto di quell' uomo era indecifrabile, la voce calma e vellutata, i pensieri saldi e fissi, fece aprire la porta.
Alice entrò nella stanza lentamente ma con andatura sicura e sguardo fisso, proiettato nel vuoto, gli occhi giallo ocra quasi riflettevano una sfumatura di fuoco, le ali portate all'indietro spente ma sempre maestose le facevano da strascico. Indossava lo stesso corpetto di pelle della scorsa sera, era la stessa eppure percepivo qualcosa di strano, i suoi pensieri semplicemente...non c'erano. Un sibilo costante nella sua testa come un televisore in corto. Balthazar le fece cenno di avvicinarsi, lei scattò improvvisa e si parò davanti Aro rimasto senza fiato.
"Non credo sarebbe saggio uccidere te, ma Alice tesoro prendigli la mano e stupiscilo" in automatico Alice afferrò con forza il palmo macilento di Aro e lo pietrificò per 1 minuto abbondante. Aro sbattè le palpebre ripetutamente, non riuscivo a vedere cosa gli avesse mostrato, che Alice potesse impedirmelo adesso? Il vampiro indietreggiò sensibilmente. Guardai Carlisle e poi Jasper, irretiti quanto me non sapevano cosa fare, Jasper continuava a fissare Alice, ma lei sembrava non essersi nemmeno accorta che fossimo fisicamente lì, incatenati.
"Ora devi uccidere...vediamo...oh si certo il biondo lì in fondo, uccidilo!" Balthazar entusiasta si materializzò dietro Jasper e lo liberò dalle catene.







POV Jasper

"E ora, combatti vampiro!" con una nota di disgusto mi spintonò in avanti, traballai per qualche secondo ancora indebolito dalla belladonna sulle catene, tornato in me vidi Alice scattare verso di me e afferrarmi per il collo, la lasciai fare facendomi inchiodare al muro di pietra,
"Alice, sono io Jasper!" fissavo quegli occhi luminosi ma vuoti, sembrava non vedere nulla davanti a sé, le presi il polso, non percepiva nulla, si alzò in volo e mi scagliò violentemente a terra, era molto più forte di tutti noi, se non si fosse fermata mi avrebbe fatto a pezzi.
"Non combatterò con lei" sputai a terra, ai piedi del demone carico di odio,
"Beh, mio caro, che tu combatta o no morirai lo stesso, tanto vale morire con onore, se la ami dovresti ucciderla, oramai non può essere più come prima, l'oscurità fa parte di lei" ringhiai preparando un pugno ma Alice mi intercettò e si frappose tra noi,
"Alice basta, non vuoi davvero farlo, Jasper! Tuo Figlio! Cerca di ricordare!" le parole di Bella caddero a vuoto, lei si lanciò di nuovo verso di me con più ferocia. Evitai i fendenti e tentai di scansarla, non volevo ferirla ma era così potente che neanche avrei potuto sfiorarla.
"Alice, fermati" sussurrai quasi annaspando, doveva esserci un modo, mi morse il collo, una fitta lancinante mi fece cadere all'indietro, le tende nere dietro di me mi offuscarono la vista,
"Alice basta..." mi fu addosso e spalancò le ali celandomi agli altri, era davvero la fine, se avessi potuto avrei pianto, la sola idea di perdere tutto mi paralizzò, non avrei più rivisto Aiden ne lei, sarei scomparso e basta non avrei più provato nulla, Alice mi posò quasi delicatamente una mano sul petto fissandomi dritto negli occhi, una luce bluastra e calda cominciò a pervadermi, faceva male, molto.
"T-ti amo Alice, ti...amerò...sempre" la luce aumentò di intensità e la mano cominciò a tremarle, tentai di superare la perdita di conoscenza che sarebbe arrivata di lì a poco e mi sollevai per vederla meglio, un' impercettibile lacrima partì dall'angolo dell'occhio destro. Dovevo baciarla, un'ultima volta.








POV Alice

L'ambiente ovattato cominciò a sgranarsi, il contatto caldo e familiare con quelle labbra mi bloccò ma poi non riuscì a fare altro che ricambiare quel bacio, il sibilio scomparve e vidi tutto, vidi lui, ritrassi la mano dal suo torace, era ancora sollevato verso di me a pochi centimetri dalle mie labbra, resosi conto che mi ero fermata e che riuscivo a vederlo mi cinse i fianchi e lo abbracciai, un ondata di luce si propagò da quel contatto e mi sentii finalmente libera, avvertii le ramificazioni del veleno sbiadire fino ad annullarsi, le ali illuminarsi di blu e così le mie iridi fisse nelle sue. La mia visione non si era avverata sino in fondo. Jasper mi aveva salvato.
"Mio Dio Alice" lo strinsi forte ansimando, stavo per ucciderlo, stavo per...
"Il bacio..." sillabò Balthazar, ritrassi le ali disgustata al suono di quella voce, presi Jasper per mano e lo sollevai parandomi davanti a lui, Bella Carlisle e anche Aro erano lì, li scrutai confusa ma non mi deconcentrai da lui,
"Hai spezzato l 'incantesimo, non l'avevo mai visto fare" lanciò un' occhiata alle due guardie ma prima che potessero muoversi li misi fuori gioco, non c'era una spiegazione, con un solo movimento della mano, avevo tutto quel potere, amplificato e sapevo cosa fare, portare in salvo la mia famiglia. Balthazar apparve per la prima volta indeciso sul da farsi, mi avvicinai alle catene e le feci scomparire, Bella mi abbracciò e così gli altri,
"E' finita, lasciaci andare" Carlisle afferrò Aro per un braccio,
"Ho un'ultima carta da giocare" afferrò un sacchetto di cuoio nero ed estrasse un cuore perfettamente azzurro e palpitante, mi portai una mano al petto,
"Non hai più il controllo" sibilò Jasper ma lui rise,
"Si, tu hai... spezzato il sortilegio, voi anzi, nonostante tu non abbia il cuore, devo ammettere che un amore così intenso non credevo fosse possibile..." stavamo per fiondarci su di lui quando strinse il pugno, una fitta improvvisa bastò a farmi capitolare a terrà, Jasper mi afferrò prima che battessi la testa, emisi un rantolo soffocato cercando di controllare il dolore,
"Non posso controllarti, ma posso ucciderti adesso, non... un altro passo"





POV Jasper

Il volto di Alice era una maschera di dolore, non urlava, stringeva i denti e ansimava, fissai Carlisle che bloccò Edward con la spalla, fissammo tutti le dita del demone strette attorno al cuore,
"Bene, vi ho convinti vedo" Bella ringhiò e si abbassò per stringere la mano ad Alice,
"Riesci a muoverti?" si portò una mano al petto scuotendo la testa,
"D'accordo, va via, non ti seguiremo, ora lascia il cuore" disse Carlisle calmo, Balthazar emise una risata stridula,
"Credete che abbia paura di voi, o di morire? Nono io" cominciò a camminare avanti e indietro facevo scudo ad Alice col mio corpo,
"Il mio piano è fallito, ma lei, si, ho paura di lei" e puntò in dito tremante su Alice, stringendo di più con la destra il cuore,uno spasmo si propagò dal suo corpo,
" Lei non deve vivere, se si mettesse contro di noi sarebbe la fine" prese il cuore con tutte e due le mani e lo strinse sempre di più sino a trafiggerlo con le unghie nerastre, Alice si contorse scattai verso il demone ma era crollato a terra, Sean si era materializzato dal nulla e gli aveva tagliato la gola prendendo delicatamente il cuore, gettò uno strano pugnale ricurvo a terra, impregnato di sangue scuro.
"Presto" sussurrò e si accovacciò su Alice,
"Che stai?" sollevai leggermente Alice, era quasi incosciente, Edward ammiccò convinto,
"Ora lo rimetto dentro" tastò incerto il petto di Alice verso sinistra e energicamente le premette il cuore contro, era strabiliante si era propriamente amalgamato al suo corpo in un breve fascio di luce.
"Alice?" era svenuta completamente,
"Dobbiamo uscire da qui" il demone si alzò inquieto, ma Alice non si svegliava,
"Non sta funzionando perché non reagisce?" gli afferrai un braccio, mi scrollò seccato e andò a chiudere la possente porta di legno,
"Ora afferratevi l'un l'altro e non interrompete il contatto, vi porto fuori" obbedimmo, la sola speranza di uscire da lì ci animò, presi Alice tra le braccia,
"Bene, non l ho mai fatto con così tante persone..." respirò e chiuse gli occhi.







POV Sean
Portai i vampiri fuori, nello stesso vicolo di Castel Sant' Angelo, materializzarsi in America era impossibile con tutto quel carico, mi venne un capogiro all'aperto, troppo carico, mi appoggiai al muro. Il vampiro biondo, Jasper aveva sfondato la porta della cantina e fece cenno agli altri di entrare,
"Carlisle, sta bene?" sentii, Balthazar aveva commesso un grave errore, ucciderla non era la soluzione e neppure usarla come arma.
"Tu, aiutala!" la compagna dell'altro vampiro di cui mi sfuggiva il nome venne a pregarmi, non potevo fare altro, le avevo restituito il cuore, era pulito l'avevo visto, avrebbe dovuto riprendersi,
"Non posso fare altro, ho ucciso Batlhazar, vi ho portati fuori , devo andare prima che scoprano tutto" la vampira mi afferrò disperata un braccio,
"Ti ringraziamo, ci hai salvati, ma sarà stato invano se Alice morirà, se hai voluto aiutarci deve esserci una ragione, per favore!" gli occhi le erano diventati vitrei, sarei dovuto volare via, volevo farlo, eppure...
"E' incosciente, non capisco, il cuore era guarito" osservai avvicinandomi a lei, il suo compagno le teneva la mano massaggiandola, la scrutai attentamente, era molto pallida, troppo anche per una vampiro, sotto gli occhi una leggera striscia nera come delle occhiaie, aveva l'affanno, tremava, presi il coltello d'argento che avevo in tasca,
"Che vuoi fare?" chiese lui strappandomelo di mano,
"Forse ho capito cosa c'è che non va" ammiccai con lo sguardò e mi lasciò il coltello, feci una piccola incisione sul braccio, il sangue non uscii, come temevo,
"Che significa?" chiese il dottore incerto,
"Congelata" dissi, mi guardavano interrogativi,
"Le ha gelato il cuore prima che lo uccidessi, ha conficcato troppo a fondo le unghie e..." la ragazza si portò le mani al viso.
"Cosa si può fare? Quanto tempo abbiamo?" chiese,
"Giorni credo"
"Jasper!" il vampiro biondo mi aveva bloccato contro il muro, di nuovo,
"Fa qualcosa adesso!" non avevo la più pallida idea di cosa fare non avevo mai fatto un incantesimo di congelamento,
"Jasper, non sa come fare" disse quello di nome Edward, mi lasciò disperato e andò vicino ad Alice.
"Lui no ma..." il dottore si illuminò,
"Loro potrebbero... l'hanno già fatto una volta" Jasper le carezzava i capelli,
"Gli anziani" si rilassò leggermente,
"Si tu, devi portarla da loro, ti prego" il dottore mi passò una mano sulla spalla,
"Puoi salvarla"

NON SO PIU' CHI SONO (an Alice Cullen's story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora