Demoni

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POV Jasper
La parete l'aveva assorbita, io ed Edward cercavamo di abbatterla da diversi minuti ma invano, era assurdo, non sapevamo neppure perché ci avesse portato lì, ci avrebbe aiutato a salvare Aiden ma perché voleva farlo da sola, lei non era sola. Persi la speranza di poterla raggiungere in quel modo. Picchiai col pungo contro una roccia che spuntava dal pavimento.
"Ci deve essere un modo" Edward continuava a tastare il muro,
"Non c'è modo se non vuole farvi entrare" una voce vicinissima, e si materializzò un demone ad ali spiegate, indietreggiammo sulla difensiva a canini scoperti, mi ci volle qualche secondo per capire chi fosse, non l'avevo visto in faccia prima di allora ma la descrizione di Alice e l'istinto mi bastarono. Gli saltai alla gola e lo premetti spalle al muro.
"Adesso ti uccido" Carlisle mi poggiò una mano sulla spalla,
"Posso aiutarvi" richiuse le ali e potei inchiodarlo alla parete con più facilità,
"Aiutarci?" Bella lo guardava inorridita,
"Hai cercato di ucciderla!" roteai il braccio per spezzarglielo,
"Sentite... stanno arrivando...se non venite con me, morirete tutti e non potrete salvare nessuno" Carlisle mi premette sulla spalla,
"Jasper ho una brutta sensazione" guardò Edward,
"Dice la verità" titubante lo lasciai andare,
"Vi porto fuori" spalancò le ali,
"No no, devi farci entrare, dobbiamo andare da lei" si bloccò un secondo come in ascolto di qualcosa,
"Non c'è tempo" chiuse gli occhi e ci trovammo sbalzati all'aperto, in un vicolo dietro il castello, il bagliore delle luci dei lampioni del ponte arrivava sino a lì.
"Come?" Bella si strinse ad Edward palpandosi lo stomaco, eravamo tutti intontiti.
"Materializzarsi è sempre strano la prima volta" il demone guardingo osservava la strada.
"Ti avevo detto di portarci da lei!" ringhiai andandogli incontro,
"Non è possibile!" ribeccò alzando il tono, Edward mi venne accanto,
"Perché ci hai portati qui, perché vuoi aiutarci?" ma non ci stava aiutando, poteva essere una trappola,
"Se non l'avessi fatto Zarak vi avrebbe fatto catturare e sareste morti, sempre che lui..." riflettè,
"L'ha ucciso, era questo il suo piano" Edward si portò una mano tra i capelli, lo guardai interrogativo,
"Zarak ha scagliato il maleficio sulla lama che ha ferito Alice, e l'unico modo per spezzarlo è uccidere il mandante" spiegò,
"Se l'ha ucciso..." precisò poi il demone,
"Io non dubito che abbia la forza per farlo ma in ogni caso l'avranno catturata" ma perché non ce lo aveva detto,
"Temeva che l'avremmo fermata, che avremmo cercato un altro modo" avrei ucciso chiunque per lei e uccidere un demone perché avrei dovuto impedirglielo,
"Deve esserci di più" dissi.
"Rispondi alla seconda domanda, perché ci aiuti se sei stato inviato per uccidere il bambino e ferirla prima ancora che nascesse?" ripetei. Lui abbassò lo sguardo, era giovane, dimostrava forse 17 anni, i capelli neri gli ricadevano sulla fronte e aveva due occhi scuri e profondi, una piccola cicatrice sul labbro, pallido e avvenente come un vampiro.
"Io credevo fosse necessario per la nostra salvezza ma mi sbagliavo, lei è il pericolo, non il bambino...e se i nostri capi decidono di usare il suo potere...sarà guerra." Ero confuso,
"Come ti chiami?" chiese Carlisle calmo,
"Sean"
"Okay, Sean, devi spiegarci nel dettaglio cosa sta succedendo" annuì ma prima volle condurci in un posto più appartato così raggiungemmo una cantina a pochi passi dal vicolo.
"Perché sarebbe lei il pericolo?" non mi fidavo di quel demone ma mi fidavo di Edward e di Carlisle, Sean rise passandosi una mano sul viso,
"Lei ha delle capacità straordinarie, come umana, come vampira e come angelo. Vedere nel futuro è rischioso e travalica la stessa provvidenza di Dio, essere una nephilim trasformata in vampiro sovverte qualsiasi regola che loro hanno creato, intendo gli anziani. Alice non è come noi altri. I suoi poteri sono illimitati perché lei è una creatura unica, mai esistita, può fare cose e sentire cose che neppure immaginereste. Potrebbe distruggere involontariamente uno dei nostri mondi. Finchè non saprà quanto è in grado di fare e finchè non potrà controllarsi sarà sempre una minaccia e probabilmente lo sarebbe lo stesso in caso contrario. Per questo le danno la caccia, gli angeli e i demoni, vogliono utilizzarla come arma prima che gestisca il suo potere." Sospirò,
"Vogliono usarla come arma?" Bella deglutii,
"La guerra non è mai finita, il male e il bene, sono stanco di questa lotta, stanco di trovarmi nel mezzo, io sono un caduto che ha scelto la terra e il male, ed Alice mi ha risvegliato, ho fatto la scelta sbagliata. Vorrei che lo scontro finisse, l ho sempre voluto, ma se ora dovesse concludersi sarà la fine per l'umanità e per la Terra. I demoni hanno Alice e Balthazar, il fratello di Zarak, vorrà annientare il Paradiso con il suo aiuto" quella cantina sembrava rimpicciolirsi sempre di più, era terribile e insensato,
"Alice non lo farebbe mai" aggiunse titubante Bella.
"Voi non conoscete Balthazar, la obbligherà con qualsiasi mezzo, finchè è in mano loro..."
"Allora aiutaci a liberarla! Non posso restare qui" scosse la testa,
"Non capite, devo agire da solo e in fretta, finchè non sospettano di me"gli afferrai il braccio,
"Sono io a sospettare di te, perché dovremmo crederti, perché sei cambiato, sei un angelo ora?"
"Jasper ha detto la verità" ribadii Edward,
"Mi dispiace, non dovevo eseguire quell'ordine, mi potrai uccidere se ti farà sentire meglio ma ora sono la vostra unica scelta" si divincolò,
" Vuoi liberarla di nascosto e poi?" domandò Carlisle,
"La porterò da voi, in America e dovrete chiedere l'aiuto degli anziani" fece per uscire,
"Aspetta, loro non ci aiuteranno, ci abbiamo già provato" disse Bella inseguendolo,
"Prima Alice era una questione personale per loro, ora tocca tutti quanti, demoni vampiri umani , tutti e tre i mondi, non hanno scelta" la situazione era un disastro.
"Fermo" era già in procinto di spalancare le ali, pioveva a dirotto, io ed Edward uscimmo con lui,
"Come ti ha fatto cambiare idea?" chiesi, le gocce d'acqua ci colavano giù dalla fronte,
"Quando... quando ho premuto il pugnale contro di lei, mi ha afferrato il polso e mi ha guardato dritto negli occhi, e in quelle iridi azzurre e calde che mi fissavano ho visto tutto, cos'ero e cosa sarei potuto essere, non so come spiegarlo, non avevo mai visto nulla del genere".








POV Alice

Un odore penetrante di bruciato mi ottenebrava i sensi, prima di aprire gli occhi premetti le mani contro la superficie cui ero appoggiata, stoffa rigida e liscia, ero su un letto o su un divano, gradualmente schiusi le palpebre. La prima cosa che vidi fu la sagoma di due ali nere, il demone dai capelli biondo pallido mi fissava, contrasse un sorriso e allungò due dita a sfiorarmi la guancia,
"E' molto carina" sussurrò roco e fece scivolare le dita lungo la spalla sino alla scollatura, il mio cervello ordinò al braccio destro di scattare e staccargli la mano ma era come se i muscoli non obbedissero, mi sentivo distrutta come se mi fosse passato un treno sopra. Mille puntini neri apparvero e il demone fu scaraventato via.
"Lucas idiota, va di guardia" era anziano, o almeno così sembrava, i capelli radi e bianchi la faccia leggermente rugosa e punteggiata da macchie, da lui proveniva la puzza di bruciato.
"Sta tranquilla Alice, nessuno ti torcerà un capello, sei troppo preziosa" tentai di sollevarmi, il demone era in piedi davanti a me perfettamente immobile, ero su una specie di triclinio rosso punteggiato da ramificazioni dorate, non era la stessa stanza di prima, questa era più ampia, calda, tende rosso mogano coprivano le pareti, da un lato una lasciava intravedere di scorcio una finestra, ero fuori? Ero in superficie? Confusa tentai di ricapitolare cos'era accaduto, avevo lottato avevo ucciso Zarak, il demone che aveva avvelenato il pugnale, doveva essere finita.
"Capisco che tu sia decisamente confusa e stanca ma ti riprenderai in fretta" allungò una mano per farmi sedere, mi vennero i brividi,
"Cosa mi avete fatto?" qualcuno mi aveva cambiato i vestiti, indossavo leggins di pelle e una specie di top intrecciato anch'esso di pelle nera. Il demone non rispose. Dopo pochi minuti sentii le energie accrescersi, mi guardai intorno in cerca di una possibile via di fuga, il biondiccio era parato davanti ad una porta a due ante di legno scuro e in fondo alla stanza c'era la donna che mi aveva preso, anche lei vestita come me. Potevo sfondare le finestre e volare via ma come potevo essere certa che fosse l'esterno? Poteva essere un altro trucco, un'altra trappola. Avevo un brutto presentimento,
"Siamo ancora qui" sussurrai, di fatti non vedevo nulla, allora dovevo affrontarli e andare a cercare Jasper e gli altri, se li avessero catturati o peggio? Mi salì un nodo alla gola. Mi alzai spintonando il vecchio e dischiusi le ali, o almeno tentai di farlo, mai come allora era stato così doloroso e difficile, era come se non volessero uscire, riuscii a tenerle aperte per qualche secondo poi si ritrassero, mi piegai in due per il dolore.
"Sei ancora troppo debole" disse lui,
"Non puoi scappare da qui" aggiunse la donna con voce sibilante,
"Clara ha ragione, non pensarci nemmeno piccola" ringhiai inchiodandomi alla parete,
"Cosa volete?" avevo una strana sensazione di de-ja vu, come se fossi già stata in quella stanza,
" E' giusto che tu sappia quello che stai per fare, anche se sapere non cambierà le cose" il demone andò ad accomodarsi su una poltrona accanto ad una libreria piena di polvere e papiri.
"Balthazar non troviamo Sean" disse il biondiccio, lui agitò una mano infastidito.
"Dicevo? Ah si... Alice Cullen tu distruggerai il paradiso per noi" era assurdo, non riuscii a trattenere una risata nervosa,
"Vedi, gli anziani sono al potere da troppi millenni, e per noi e per Lucifero starsene qui a girarsi i pollici tra le anime dannate sta diventando decisamente...noioso. Mi ringrazierà alla fine, quando saprà. E' l'ora di dar vita a un nuovo ordine delle cose, il male sostituirà il bene e la Terra avrà un nuovo signore finalmente...e tu ci aiuterai" battè le mani,
"Non farò mai una cosa del genere" dissi trattenendo i pugni,
"Lo farai, ormai sei quasi totalmente sotto il mio controllo" fece cenno alla donna che gli portò un sacchetto di velluto nero, sgranai gli occhi, vi estrasse un cuore, un cuore al cui interno pulsava una luce blu intensa ma era contornato da venature nerastre, associai in fretta la cosa. Mi portai una mano al petto,
"No no, come è..." lui rise,
"Possibile? Dopo quello che hai visto e fatto? Quando il tuo cuore sarà completamente oscuro allora assolverai al tuo compito..." mi accasciai a terra, le tende rosse sembravano soffocare la stanza, ecco il perché di quella sensazione, la mia visione, io avevo attaccato Jasper e stavo per...
"No non può essere, io l'ho ucciso"
"Si e mio fratello non sarà morto in vano...oh ma credevi? Sul serio credevi che uccidendolo il veleno non avrebbe più fatto effetto? Forse per altri incantesimi si ma per questo è l'esatto contrario, lui voleva che ti macchiassi il cuore uccidendo, e uccidere un demone così potente, hai solo accelerato il processo, questo veleno non uccide ma serve per trasmutare l'anima...e io renderò le cose ancora più veloci." Mi si avvicinò inginocchiandosi a pochi centimetri dal mio viso
"Anche se mi costringessi, non saprei come arrivare in Paradiso né tantomeno come distruggerlo, il tuo piano è folle!" ringhiai con quanta rabbia mi premeva in gola, scosse il capo,
"Tu non hai idea di cosa sei in grado di fare".

Credevo che fossero passati almeno due giorni, non potevo dirlo con certezza dato che in quella stanza priva di soffitto non vi era alcuna luce furché quella delle candele e delle lampade. Mi avevano bloccato con delle enormi catene d'argento, le braccia incollate alla parete, quella parete da cui non mi ero mossa da quando mi avevano catturato. Non capivo né potevo prevedere quale fosse il piano folle di Balthazar, tenermi prigioniera fino a quando? Spesso mi lasciavano da sola. Pur avendo recuperato le forze non riuscivo a spezzarle e liberarmi, aveva fatto qualcosa a quel metallo, non era semplicemente argento, era incantato. Il bruciore era sopportabile ma mi indeboliva e non mi nutrivo da quasi una settimana. La donna, scoprii il suo nome dopo molto tempo Clara era un caduto passato dalla parte di Lucifero, ma non tutti i caduti erano demoni, alcuni passavano le loro vite eterne sulla terra, nascondendosi e fingendo di essere umani, così venivano al mondo la maggior parte dei nephilim. Clara era alquanto impaziente e seccata all'idea di farmi da cane da guardia, il maschio dai capelli biondi era viscido, avrei tanto voluto dargli una lezione. Da sola pensavo e ripensavo a quanto era accaduto, era stata una pessima idea venire quaggiù eppure mi sembrava l'unica soluzione. Forse se avessi detto tutto a Jasper e agli altri mi avrebbero fermata, se...
"Sveglia!" il tonfo della porta mi fece trasalire, tenevo gli occhi chiusi ma di dormire non se ne parlava, ero troppo tesa e sofferente per quello. Il biondo era seguito da Clara e Balthazar. Avvertivo la presenza di altre due persone, i cuori dei demoni pulsavano veloci quanto il mio e quanto quello degli angeli, ma c'era un altro cuore che batteva lentamente quasi a stento.
"Sei davvero pallida Alice, e i tuoi occhi, quasi neri come la pece..." Balthazar cominciò a camminare platealmente lungo la stanza,
"Credo che tu abbia necessità di nutrirti, o non ci saresti di nessun aiuto" annusai l'aria, un odore dolce e caldo mi fece sussultare, le catene tintinnarono violentemente,
"No, ti prego" non potevo farcela, non di nuovo, non c'era Jasper ad aiutarmi a mantenere il controllo, non mi nutrivo da troppo, ero stremata. Un energumeno pieno di cicatrici avanzò, portava tra le braccia una donna dai capelli bruni e ondulati, molto giovane, indossava un vestito lilla e corto lurido di sangue fresco, scorreva lungo le maniche sino a ricadere sul pavimento, anche le mani del demone erano lerce di rosso.
"E' incredibile quanto lentamente si possa morire con dei piccoli tagli ai polsi" chiusi gli occhi e smisi di respirare,
"Liberala" Lucas si avvicinò, ma non aprii gli occhi, li tenevo serrati, chiavi di ottone, sangue, le chiavi stridevano e le pesanti catene caddero al suolo, libera, sangue, il mio cervello non sembrava sintonizzarsi su altro.
"Non lo farò, devo andare via" ero libera, potevo scappare, no non potevo, se avessi aperto gli occhi o se avessi mosso un muscolo mi sarei fiondata sulla ragazza e l'avrei uccisa.
"Ti sto facendo un grande favore, non puoi restare ancora a lungo senza nutrirti, e lei è incosciente oramai non sentirà nulla, è già morta in pratica che tu beva o no il suo sangue...quindi" Balthazar si inginocchiò davanti a me e mi prese il viso tra le mani stringendolo,
"Hai il suo cuore, ordinaglielo" il demone scattò verso il biondo e lo prese per il collo,
"Quanto puoi essere inetto, deve essere lei a volerlo, prendere una vita innocente oscurerà ancora di più il cuore, ma deve farlo volontariamente" aprii gli occhi, l'ultima volta che avevo assaggiato del sangue umano era sul jet diretto in Italia mentre mi contorcevo a causa della belladonna e bere quel sangue era stato indescrivibile, la frenesia cui era seguita terribile, se l'avessi fatto avrei perso completamente il controllo.
"Non potrai resistere a lungo" mi copri la bocca con la mano, automaticamente i canini erano saltati fuori e non riuscivo a distogliere lo sguardo dalla donna. Passò un po' di tempo.
"Ora basta, non ho tutto il giorno" Bathazar strappò dalla guardia la donna trascinandola al suolo per i capelli e creando una striscia rossa sul marmo grigio, si fermò gettandomela di fronte, ero schiacciata contro la parete, per 1 secondo il tempo sembrò fermarsi e vidi tutto al rallentatore, il corpo della donna sobbalzare per il brusco contatto con il pavimento, la mano del demone rinsecchito che lasciava i capelli, i sorrisi beffardi dei demoni e le loro ali nere, il lento scorrere del sangue dalle vene dei polsi, poi fissai la porta di legno scuro spalancata a 10 metri da me, potevo scegliere solo in quel secondo ma il vampiro scelse per me, scelse per l'angelo e le saltai alla gola.
E fui di nuovo in catene, mi lasciai trascinare in fondo alla stanza e legare nuovamente, l'eccitazione e il brio che avevo provato assaggiando quel sangue si erano dissolti a sete placata, ora mi sentivo vuota, forte così tanto che avrei potuto rompere con facilità le catene incantate e avrei potuto uccidere tutte le guardie, ma vuota, non mi ero fermata, non riuscivo a controllarmi ancora, nonostante tutto quello che mi era successo non avevo il controllo, oppure proprio per quello. A che pro fuggire, lui mi aveva sotto scacco, e adesso che avevo preso una vita innocente, non si tornava più indietro, avevo deluso Carlisle e Jasper e la mia famiglia. Aiden. Il visino paffuto e gli occhioni blu mi fissavano sconsolati, non potevo neppure abbracciare mio figlio.
"Alice..." un sussurro roco galleggiò nell'aria sino alle catene, non alzai la testa, non mossi un muscolo, un' ombra scura si formò grazie alla luce delle candele, si avvicinò scivolando sul pavimento,
"Cosa vuoi" sussurrai impercettibilmente,
"Sono qui per liberarti..." era un trucco del demone, voleva liberarmi per far del male ancora, e se mi avesse usata contro la mia famiglia? Non potevo permetterlo,
"Va via!" scossi le catene per attirare l'attenzione, continuavo a fissare la moquette rossa,
"Fa silenzio, non capisci" cominciò ad armeggiare con le catene, sentii il tintinnio delle chiavi,
"Mi manda la tua famiglia, Jasper" la visione mi balenò in testa per tormentarmi, perché non c'era nessun demone a sorvegliarmi, a fermarlo.
"Non devi! Vattene!" raccolsi le braccia e chiusi gli occhi, propagai un'onda d'energia che lo fece sbalzare dall'altra parte della stanza, finalmente i grossi energumeni apparvero,
"Va via...via" tenni gli occhi serrati finché non furono tutti spariti.

NON SO PIU' CHI SONO (an Alice Cullen's story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora