ANGELO

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POV JASPER

Non riuscivo a smettere di parlare o pensare, smettere di stringerle le mani nonostante fosse inerme, incosciente, gli occhi chiusi, silenzio. Esme mi poggiò una mano sulla spalla destra, chinai il capo sul petto di Alice, non dovevo andarmene, perchè l avevo fatto, ero furioso, stanco di questa situazione ma ero stato egoista avevo pensato soltanto a me stesso; eppure sapevo come si sentiva, lo sapevo...era lei a soffrire più di tutti...Edward incrociò le braccia sospirando e osservando Alice nervoso,
"Che facciamo? Come la svegliamo? E se non dovesse più risvegliarsi ?" Bella era isterica, Esmee la abbracciò, Edward tentò di dire qualcosa ma sul serio non sapevamo come comportarci.
"Dov'è Carlisle?" esclamai continuando a restare a 10 cm di distanza da Alice, non l'avrei più lasciata sola.
"Alice...mi senti? Risolveremo tutto..." le sussurrai,
"Sta arrivando...sta facendo più in fretta che può...ecco...sento i suoi pensieri...è vicino..." dopo 2 minuti ecco apparire Carlisle sul porticato, esausto, appena ci vide raggruppati intorno al divano, confusione e timore balenarono sul suo volto. Mi scostai per lasciargli vedere Alice,
"Alice, è... ha perso conoscenza?" e scattò verso di lei, istinto di medico pronto ad entrare in scena. Osservò le pupille illuminandole, poi le tastò la gola, prese un bicchiere di plastica rivestito di una membrana più spessa,
"Li usiamo in laboratorio" chiarì, poi le aprii la bocca, scoprendo i canini, li premette con forza sulla membrana, tirò un sospiro di sollievo,
"E' viva..." dichiarò,
"Viva... cioè ancora una vampira?" chiesi terrorizzato,
"E' viva... vedete è uscito il veleno...è ancora qui..." cominciò a toglierle la camicia, non riuscivo a dire una sillaba, Carlisle guardò Edward che si scostò per non guardare, anche se con tutto ciò che stava accadendo i limiti del pudore stavano scomparendo, aiutai Carlisle a volgerla di schiena, esaminò ancora le due fessure, erano diverse.
"Guardate..." fece cenno agli altri, si unì anche Edward, le due fessure erano più marcate ma più sottili, inoltre erano contornate da un accenno di blu,
"Sembrano...livide?" constatò Bella,
"Blu..." corresse Carlisle,
"Avete fatto bene a chiamarmi"
"Puoi darle qualcosa? Che la faccia svegliare?" mi portai lontano da tutti, ero così nervoso che avrei potuto buttare giù la casa,
"Jasper...non ho mai visto una cosa del genere... certo potrei darle massicce dosi di stimolante per umani ma...."
"Fallo!" lo interruppi,
"Calmati Jasper!" disse Bella più isterica di me,
"Bella!" anche Edward si alterò,
"Ok basta...zitti tutti!" la voce di Carlisle sovrastò le nostre che si stavano accavallando,
"Ascoltate.... è una cosa nuova per chiunque, è possibile che la cosa per noi funzioni come per gli umani...quando il corpo non sopporta un eccessivo dolore si perde conoscenza....la cosa migliore è aspettare...e se volete che sia D'AIUTO, lasciatemi esaminare questi campioni!" tutti ci acquietammo, lui prese una pinzetta e cominciò a prelevare di nuovo un po' di tessuto dalla sua schiena, fortunatamente non fu scaraventato via, Bella rivestì Alice, lui se ne andò.
"Aspettare..." disse lei con un accenno di frustrazione, la guardai, voleva bene ad Alice non come una sorella, come se fosse una parte di se stessa, mi avvicinai anch'io, sembrava dormisse.
"Forse dovremmo lasciarli un po' da soli" suggerì Esmee agli altri,
"Si... siamo qui fuori..."
Ora ero solo con lei, se avessi potuto avrei pianto, mi mancava già, il suo sorriso, il campanellio della sua voce, i suoi baci, il suo amore,
"Mi dispiace tanto Ali..." le baciai la mano,
"Non so se puoi sentirmi... mi dispiace... non dovevo andarmene...non voglio che tu soffra per colpa mia...Però non lasciarmi Alice, non posso vivere senza di te, torna da me..."



C'era Bella con Alice, mi aveva convinto a prendere una boccata d'aria, ero sul porticato assieme ad Edward, ormai erano passate 12 ore, non si svegliava, Carlisle non era tornato, aspettare stavamo soltanto aspettando. Non riuscivo proprio a rilassarmi, e se non fosse più svegliata davvero? Al solo pensiero le gambe divenivano molli, la lingua intorpidita, la vista si offuscava il cuore già fermo diveniva pietra, no...non poteva succedere...non aveva senso.
"Nulla ha senso per noi" disse Edward,
"La smetti di leggermi nel pensiero?!" sbottai,
"Non posso, sei a 30 cm da me..." mi allontanai di qualche passo, poi riflettei, come se bastasse....
"La nostra stessa esistenza non ha senso..." continuò,
"Insomma guardaci...non respiriamo...non viviamo...ma viviamo allo stesso tempo"
"Dove vuoi arrivare?" domandai stanco,
"Al punto della situazione... Jasper anche Alice è come noi...cioè anche lei non ha senso come noi...come le nostre vite...ma esiste... e legge nel futuro...e ha gli occhi blu... e ha quelle cicatrici...ed è svenuta....tutte assurdità...si...ma che sono parte di noi....e sono reali..." mi si parò difronte,
"Ti sto dicendo che si sveglierà...e sarà qualcosa di totalmente assurdo ma sarà nostro...è la nostra vita..." sospirai, voleva tirarmi su di morale e tirare su se stesso, e la casa e tutto ciò che ci circondava e che era divenuto grigio e freddo senza la vitalità di Alice.
Entrai dentro, Esmee e Bella parlavano sottovoce, parlavano di quanto gli era stato nascosto della situazione, di quanto fossero preoccupate...l'atmosfera era tesa... appena mi videro però cambiarono emozioni,
"Jasper, vieni qui" Bella mi cedette il posto vicino ad Alice, le accarezzai i capelli,
"Notizie di Carlisle?" chiese Edward,
"Ha mandato un messaggio" disse Esmee, ma non continuò, aspettammo qualche secondo,
"E?" Edward le si avvicinò,
"E nulla che possa aiutarci" disse amareggiata,
"Ah...non dirmi che è elettrizzato per quello che ha scoperto sulla composizione biologica o genetica di quelle cicatrici e bla bla?" Bella sbruffò, Esmee annuì imbarazzata,
"Scusate..." dissi all'improvviso, tutti mi guardarono stupiti, non staccavo gli occhi da Alice mentre continuavo a parlare,
"Esmee e Bella, dovevamo dirvi tutto sin dall'inizio" Esmee si posizionò sulla poltrona accanto ad Alice e gli prese la mano, Bella tacque guardando di sottecchi Edward.
"Non preoccuparti...deve essere stato fin troppo sconvolgente...quando me l'hanno detto...io non ci credevo, finché non ho visto i suoi occhi e" si interruppe,
"Andrà tutto bene" dissi io, a me stesso e nuovamente ad Alice, e forse a Jacob che era appena entrato e aveva sentito.
"Novit..." non finì, vedendo Alice ancora sul divano... distesa nella stessa identica posizione di prima, se non fosse che le avevo messo un cuscino sotto la testa, era così bella, dolce......un cellulare vibrò...
"E' di nuovo Carlisle" annunciò Esmee, poi alzò la voce per leggere il messaggio,
"Scoperte interessanti...davvero interessanti... sto tornando... credo che la mia teoria fosse giusta...è svenuta per non provare dolore... ma dobbiamo svegliarla...o bloccherà il processo..." fine del messaggio,
"Credete davvero che...beh...le sbucheranno un paio di Ali?" si lasciò sfuggire il lupo, gli feci cenno di avvicinarsi, girai un po' Alice e gli scoprii la schiena, mostrandogli le cicatrici...erano contornate da un blu più intenso di 12 ore prime ed inoltre in leggero strato sotto cutaneo sembrava essersi formato un strato ...lanuginoso...
"E'....davvero inquietante...." Jacob si ritrasse...ringhiai sonoramente,
"Interessante, volevo dire interrssante..." deglutii lui, Edward rise, dopo circa 10 minuti Carlisle tornò, nella sua valigetta stracolma, adagiata sul tavolo della cucina vi erano delle medicine...fiale di qualcosa...ne sentivo l'odore... prese una siringa enorme, con un ago spessissimo e si avvicinò al divano,
"Che cos'è?" mi parai fra lui ed Alice, protettivo,
"Una massiccia dose di anti-sedativo, per svegliarla..." mi guardò sicuro,
"Non mi piace l'idea che tu le infili quel coso enorme nella pelle..." non mi mossi,
"Jasper sai quanto è dura la nostra pelle...è necessario..."
"Perchè non l'abbiamo svegliata prima?!" mi scostai,
"Era comunque ragionevole aspettare che si riprendesse da sola...ma dopo aver visto cosa quelle cicatrici stanno diventando...non dobbiamo interrompere la trasformazione..."
"Un momento..." Bella fermò Carlisle posandogli una mano sul braccio,
"Hai detto che è svenuta per il troppo dolore....quindi se la svegliamo....soffrirà!" esclamò,
"Si... ma è necessario...dobbiamo svegliarla e vedere che succede...perchè sinceramente non credo lo farà da sola..." rispose, io guardai Bella scongiurandole di lasciarlo fare, dubbiosa e tormentata andò dall'altra parte della stanza. L'ago penetrò la sua pelle marmorea ed il liquido molto lentamente avanzò, non successe nulla per i primi secondi...passò un minuto... tutti gli occhi puntati su di lei...poi qualcosa cambiò, le palpebre cominciarono a muoversi....








POV Alice

NON SO PIU' CHI SONO (an Alice Cullen's story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora