Salvataggio pt. 2

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POV Alice

Un torpore tremendo invadeva ogni cellula del mio corpo, non sapevo dove fossi o con chi fossi, non ricordavo cosa stesse succedendo, uno strano calore mi pervase per un po' all'altezza del petto, provai ad aprire gli occhi ma era come sei i muscoli non obbedissero ai miei comandi, mi sentì sollevare e poi riporre tra le braccia di qualcun altro, era Jasper, gli altri sensi erano come ottenebrati, avverti una stoffa morbida sulla pelle, aria, c'era molto vento, persi di nuovo conoscenza.
"E' viva?" non riuscivo a restare sveglia, eravamo a terra, l'odore del prato appena tagliato era forte,
"Perché è nuda? Portiamola dentro" fui sballottata ancora da qualcun altro.
Ora cominciava ad essere tutto più chiaro, sentivo a pieno il mio corpo, mi stavo svegliando adesso, aperti gli occhi vidi per 1 minuto buono tutto offuscato, una porta con finestrella di vetro, appendiabiti, pareti bianche, lo schermo accanto a me emanava una serie di bip fastidiosi, il lenzuolo e il lettino su cui ero distesa, poi girai il capo a sinistra e misi a fuoco, la mano, qualcuno mi stringeva la mano, Jasper, un calore piacevole mi rese più vigile, sorreggeva la fronte e i capelli biondi con la mano, lo sguardo assente proiettato sul lettino bianco, gli strinsi a mia volta le dita, alzò lo sguardo e incontrò i miei occhi assonnati, l'espressione sul suo volto si rilassò all'istante, un sorriso incontenibile balenò sul viso.
"Hey" sussurrò piano con voce rotta,
"Hey" mugolai, sembrava che avessi le corde vocali spezzate, mi schairii la voce, Jasper mi baciò a lungo la fronte e una lacrima calda mi scese in automatico sulla guancia, la fermò con le dita,
"Sei..qui" dissi continuando a guardarlo, mi prese la mano portandosela alle labbra e massaggiandola,
"Certo che sono qui, non c'è altro posto in cui vorrei stare" sospirò,
"Come ti senti?" mi guardai nuovamente attorno, eravamo in un ospedale, l'ospedale di Forks, avvertii la presenza di Carlisle e Bella nel corridoio e di un' umana, ero a casa.
"Jasper, c-cosa è successo?" visioni e ricordi o forse gli uni confusi agli altri cominciarono a balenarmi in testa, mi portai la mano alla tempia e notai che un misuratore mi stringeva l'indice, avevo un gran mal di testa, Jasper avvertii la mia confusione,
"Sta tranquilla, Alice sei al sicuro, tesoro, sei al sicuro" mi strinse di più la mano,
"Cosa ricordi?" mi concentrai,
"Io..noi avevamo spezzato il maleficio...Bathazar però aveva il mio cuore" mi fermai auscultando il cuore e i bip del monitor,
"Ha tentato di uccidermi, poi ricordo solo dolore e il nulla, sensazioni ma non credo fossero reali" provai a sollevarmi, un capogiro mi fece desistere,
"Resta giù ne hai passate tante" mi baciò dolcemente,
"Balthazar ti aveva avvelenato il cuore, un incantesimo più potente, ti avremmo persa se non" poi si bloccò, gli presi la mano preoccupata,
"Se Sean non avesse ucciso il vecchio e non ti avesse portata dagli anziani" disse Carlisle entrando con Bella, digerì la notizia per qualche secondo,
"Gli anziani? Chi è Sean?" Jasper si irrigidì, Carlisle venne a controllarmi il polso e mi passò una luce accecante sulle iridi, Bella si sedette ai piedi del letto sfiorandomi sollevata una gamba,
"E' un demone, ma ci è stato di grande aiuto, quando ti hanno catturata ci ha portati fuori dall'Ade e poi ha cercato di liberarti ma l'hanno preso, pensavamo che fosse finita quando Balthazar ha stretto il tuo cuore invece lui lo ha ucciso e ha accettato di portarti dagli angeli, loro ti hanno guarita presumo ma non so come" disse scoraggiato, guardai Jasper che annuì,
"Sollevati lentamente" disse Carlisle, riuscì in qualche minuto a mettermi seduta senza vertigini, Jasper mi sedette accanto e mi circondò con un braccio stringendomi a sé,
" Sembra tutto nella norma, ti ci vorrà un po' per rimetterti, considerando lo stress che il tuo fisico ha dovuto subire" annuì esausta, perché mai un demone avrebbe dovuto aiutarmi? Ero stata in Paradiso allora, e gli anziani mi avevano salvato una seconda volta, eppure mi tenevano lontana da ...
"Aiden" sussurrai, strattonai Jasper,
"Il maleficio è spezzato, posso toccarlo, lo lasceranno tornare giusto?" nella mia voce una sottile nota di disperazione. Ma se era davvero così perché non era ancora qui?
"Devo parlare con questo Sean... è ancora qui, ha detto cosa è successo con gli anziani?" provai ad alzarmi,
"Aspetta Alice, dovresti riposare" Jasper mi trattenne sul lettino preoccupato, Carlisle scosse la testa,
"Edward ha letto nella sua mente, sembra che non ci sia nulla di rilevante, non hanno accennato ad Aiden e lui non è un tipo loquace, è ancora qui, di fuori starà per andarsene però" allora dovevo parlarci, doveva mostrarmi come aprire il portale, sarei andata io a riprendermi Aiden, se non avevano accennato a lui e non era ancora qui tra le mie braccia ora che non potevo fargli del male il problema non erano i miei poteri ma io, volevano un ostaggio per evitare che distruggessi volontariamente il loro mondo. Mi alzai e Jasper mi fece d'appoggio, indossavo un camice da ospedale che copriva lo stretto necessario, avvertivo ancora freddo e non avevo energie, piano ci incamminammo verso l'uscita secondaria dietro l'ospedale che apriva su un parcheggio all'aperto semi-deserto. Edward e il demone di spalle fissavano il bosco antistante, non parlavano. Jasper rallentò i passi fino a fermarsi,
"Che c'è?" chiesi allarmata, lui lanciò un'occhiata fugace a Carlisle,
"Alice so che è difficile ma cerca di mantenere la calma ok? Sean è" non terminò la frase che entrambi saettarono verso di noi, Edward davanti si scostò per farmi vedere il demone,
"Devi essere Sean, io sono Ali..." cercai di modulare la voce nonostante avessi poco fiato e un sapore amarognolo in bocca ma mi bloccai, quel ragazzo aveva un' aria sin troppo familiare, in automatico mi portai la mano al ventre a sinistra dove avevo l'impercettibile segno della cicatrice, quel volto i capelli neri e scomposti la cicatrice,
"Tu" serrai la mascella, un moto di rabbia invase il mio corpo stremato riaccendendo un po' di vigore, Jasper mi posò una mano sulla spalla, continuai a fissare il demone che impaziente evitava di guardarmi negli occhi, dovevano ardere di blu. Per un istante provai l'impulso di ucciderlo e il demone cominciò a tossicchiare portandosi una mano alla gola,
"Alice, tesoro, mantieni il controllo, lui ci ha aiutati" Jasper mi prese la mano cercando di tirarmi indietro,
"M-mi disp...iace" Bella deglutii sonoramente e si avvicinò a Sean supplicandomi con lo sguardo, ma nell'istante in cui avevo desiderato ucciderlo mi ritornò il buon senso, volevo solo spaventarlo, distolsi lo sguardò e mi lasciai portare indietro da Jasper, chiusi gli occhi assai intontita cercando di riprendermi, farlo aveva prosciugato quel poco di forza che mi restava,
"Va tutto bene, tranquillo" mi abbracciò guardando il demone che boccheggiò e si rialzò, andai piano verso di lui,
"Hai cercato di uccidermi e di uccidere il mio bambino, e perché?" dissi esausta con voce quasi impercettibile, lui restò di sasso, non sapeva cosa dire.







POV Jasper

Il demone si passò una mano tra i capelli, ciondolando coi piedi, Alice aspettava una risposta, ora di nuovo calma o forse sin troppo debole per reagire ancora,
"Ascolta Alice, ho sbagliato, mi era stato detto che era l'unico modo, che il bambino avrebbe distrutto il nostro mondo, che era pericoloso, io ho eseguito gli ordini, credevo fosse la cosa migliore per me." Si fermò
"Ma?" continuò Alice confusa,
" Ma uccidere non è mai la cosa migliore, io ero un angelo, come te, dopo la caduta ho fatto una scelta sbagliata, Balthazar mi ha incantato, e grazie a te me ne sono reso conto, non vedevo un angelo da molto tempo, e tu sei molto di più, quando mi hai fissata con quegli occhi azzurri e caldi è stato come ritornare lassù, io non volevo uccidere un bambino né tantomeno un angelo" guardò in basso, avvertii vergogna e rabbia.
"L'ho detto anche a loro, il pericolo non è il bambino" guardò me,
"Sono io il pericolo..." anche Alice abbassò lo sguardo afflitta,
"Anche gli anziani hanno paura di te, e non senza ragione, tu puoi fare cose incredibili" Alice incrociò le braccia e andò ad appoggiarsi ad una jeep parcheggiata,
"Ho un potere enorme e potrei distruggere tutto si lo so, me lo dicono...continuamente...tutti"
"Si ma... questo può essere un bene adesso, ora che hai spezzato i malefici di Balthazar e hai dimostrato agli anziani che non vuoi distruggere il Paradiso, probabilmente ti lasceranno in pace" Sean cercò approvazione, mi avvicinai ad Alice, aveva lo sguardo vitreo e si era irrigidita, stava avendo una visione,
"Oppure i tuoi amici demoni le potrebbero dare la caccia per vendicare il vostro capo" Bella era agitata,
"Io me ne assumerò la colpa, in fondo sono stato io, non mi prenderanno tranquilli"
"Alice?" dopo qualche secondo tornò al presente, un crogiolo di emozioni le esplose dentro, mi prese la mano e corremmo lontano dagli altri, mi accorsi che le lacrime le ricadevano sul volto,
"Cosa hai visto?" parlò in fretta,
"Aiden, giocava sulle altalene in un parco, con noi" si coprii il viso con le mani singhiozzando, l'abbracciai confuso,
"Alice cosa c'è che non va, significa che sarà con noi, che andrà tutto bene" si calmò e mi prese il viso tra le mani,
"Non capisci Jasper, era più grande, molto più grande, significa che gli anziani potrebbero tenerlo con loro per anni, sono passati mesi, io non ce la faccio più devo riportarlo a casa" capii la sua frustrazione e certo neanche io avrei aspettato ancora.
"Troveremo una soluzione, te lo prometto" la strinsi forte, dopo qualche minuto mi accorsi che tremava,
"Andiamo dentro, devi stenderti"
"Jasper" le si illuminarono gli occhi mentre ritornavamo dagli altri,
"Ascoltami, so cosa fare".








POV Sean
Quei vampiri erano bizzarri, nel mezzo tra bene e male, volevano solo proteggersi l' un l'altro e vivere la propria vita. Avevo temuto che lei mi avrebbe ucciso, io almeno prima di allora non avrei esitato se qualcuno avesse tentato di farmi del male. Si era allontanata all'improvviso con il vampiro biondo.
"Cercherà di uccidermi ancora?" chiesi al fratello, lui sorrise,
"No, voleva solo terrorizzarti per fartela pagare" disse ridendo,
"Beh ci è riuscita" Bella andò ad abbracciarlo,
"Ha visto qualcosa?" domandò,
"Si" sussurrò lui tornando serio, il dottore guardava freneticamente l'orologio, era chiaro che dovesse rientrare, oramai potevo andarmene, l'avevo portata dagli anziani, il mio debito era saldato, avevo la coscienza apposto, dovevo liberarmi degli scagnozzi di Balthazar,
"D'accordo, allora io andrei ora" schiusi le ali e mi voltai verso il bosco,
"Aspetta!" la voce dolce e acuta dell' angelo vibrò nel silenzio della notte, mi venne vicino e mi afferrò per 1 secondo delicatamente il braccio, mi voltai sorpreso,
"Scusami per la mia reazione, non ti ho ringraziata, hai tenuto al sicuro la mia famiglia e mi hai portato da loro, e potevi andartene e basta, grazie davvero" la guardai negli occhi flebilmente contornati di blu, annuii imbarazzato,
"Non andare adesso, sarai stanco anche tu, so quanto sia faticoso trasportare un' altra persona e poi fin lassù" esitai,
"Resta una notte a casa nostra per riprendere fiato, potrai andartene domani" continuò lei dopo una breve pausa e mi sorrise, restai di sasso, non era nei miei piani, in fondo volevano solo essere gentili e ospitarmi. Titubante accettai.
"Bene, ora andiamo a casa" il dottore ci invitò a sposarci nell'ospedale per uscire dall'ingresso dov'erano parcheggiate le loro auto. Il vampiro biondo Jasper prese in braccio Alice e la accomodò sul sedile posteriore di una BMV nera e sedette dall'altro lato, io mi misi davanti con Edward, era strano, non salivo in macchina da una vita, il mondo degli umani era sempre più strano sempre più proiettato in avanti. Il viaggio non durò molto, nessuno parlava, guardai discreto loro due, erano davvero così innamorati, non avevo mai visto una devozione come la loro, lui la guardava in modo così intenso, sembrava che percepisse e vedesse ciò che vedeva lei, le accarezzava i capelli e la teneva stretta continuando a contemplarla e lei semi-cosciente con la testa appoggiata al suo petto aveva un' espressione appagata, felice. Poi lei intrecciò la sua mano a quella di lui, aprii gli occhi e si guardarono per una frazione di secondo, un'occhiata fugace e criptica, ritornando poi alle posizioni originarie. Qualsiasi cosa avessero fatto o pensato, uno sguardo reciproco e si erano capiti l'un l'altro.









POV Japer

Avevo cacciato solo per qualche ora poco prima dell'alba, ero rimasto con lei tutta la notte a osservarla dormire, un profondo e sereno sonno, era esausta, sfinita, avevamo parlato per un po' e poi era crollata, non mi piaceva il suo piano, ora che era di nuovo con me non volevo che rischiasse ancora la vita. Col la testa e il fianco contro il mio si accoccolò stringendomi, "quanto mi sei mancato" mi aveva detto e io l'avevo baciata dolcemente, "ti amo", una pace assoluta ci pervadeva.
"Alice?" il letto era disfatto e vuoto, saltai dalla finestra nella stanza, non c'era, scesi in soggiorno, Carlisle ed Esmee stavano cucinando dei pancakes per Nessie appollaiata sul bracciolo del divano e con un sorriso a 32 denti, quando mi vide si avvicinò rapidamente e mi abbracciò senza alcuna ragione, non potei fare a meno di sorridere e ricambiare la stretta, anche se per qualche istante mi invase un senso di amarezza, avrei voluto che Aiden fosse qui.
"Dov'è?" chiesi e Carlisle mi indicò il porticato, Edward e Bella non erano in casa, probabilmente erano adnati a rassicurare Billy e Charlie, non ci vedevano da una settimana.
"Sta parlando con Sean" aggiunse lui mentre mi dirigevo all' entrata. Mi fermai, a quanto pare non potevo più bloccare il suo progetto, sorrisi nervoso,
"Okay, andrò a cercare Edward" forse con un po' di rinforzi l'avrei dissuasa.











POV Alice

Sean se ne stava impalato sulla cima delle scale a fissare il cielo, aspettai qualche minuto prima di avvicinarmi, vedevo la sua reazione negativa in ogni possibile futuro, qualsiasi approccio tentassi, dovevo convincerlo ad aiutarmi, a quanto pare far leva sui sensi di colpa era l'unica strada. Non volevo che sentisse ancora la mia rabbia, in fondo aveva salvato tutti, mi morsi un labbro pensierosa. Di certo si era accorto di me, stavo prendendo tempo e restare lì a fissarlo non era un buon inizio. Aspirai a fondo l'aria pungente del mattino. Mi sentivo quasi completamente in forze, Carlisle la sera prima mi aveva dato del sangue umano per accelerare il processo di guarigione.
"Sean?" dissi a pochi passi la lui, si voltò inquieto, era un ragazzo strano, poco incline a conversare e cupo, stranamente aveva molto in comune con Jasper, un passato tormentato, una scelta sbagliata. Cercai di essere serena e rassicurante.
"Si..." e continuò a fissare il cielo, era evidente che desiderasse partire,
"Tutto ok? Non hai una bella cera" aveva il viso pallido e due occhiaie profonde, gli occhi spenti,
"E' che non dormo da giorni, e il viaggio di ieri, è stata una settimana sfiancante" accennò un sorriso rivolgendomi lo sguardo,
"Non quanto la tua però" disse, ammiccai,
"Hai fame? In realtà non so di cosa o se voi vi nutrite" dissi confusa,
"Si beh, il cibo da umani non è male, e si abbiamo bisogno di nutrirci di tanto in tanto" appoggiò le braccia alla ringhiera, indossava jeans scuri e una felpa sin troppo larga, probabilmente sottratta a qualcuno per eliminare l' odore dai suoi vestiti.
"Carlisle sta cucinando per Renesmee, quindi..." annuì restando fermo,
" Siete davvero bizzarri" sussurrò, risi curiosa,
"Perché lo pensi?" un raggio di sole attraversò la cappa di nebbia illuminando il portico e abbagliandomi per qualche secondo, mi spostai all'ombra, il demone mi guardava stupito,
"Rimettiti al sole" forse non aveva mai visto un vampiro,
"Pazzesco" la nostra pelle riluceva ed era una meraviglia per chiunque ci vedesse,
"Ho già visto vampiri in passato, ma un clan che non uccide e che convive come una famiglia è singolare" si passò una mano tra i capelli sbadigliando,
"Si, è una cosa rara, anche se tutti vorrebbero una famiglia credo" Sean si incupì impercettibilmente,
"E tu sei bizzarro come demone" ridacchiò,
"Scusami?" scattò e dischiuse le ali allargandole, tra la luce che vi filtrava il nero cupo si ricoprì di sottili venature rossastre, poi le richiuse,
"Non hai un aspetto terrificante, sei un angelo, come me" scosse la testa sorridendo,
"Non sono come te, nessuno è come te" avvertii una nota di dolcezza,
"Ascolta" pregavo che reagisse bene,
"So che vuoi andare via il prima possibile ma devi aiutarmi solo un'altra volta" indietreggiò impercettibilmente,
"Gli anziani hanno ancora mio figlio" gli poggiai una mano sul braccio, non si ritrasse ma si irrigidì,
"L'ho detto al dottore, non farò altro, non posso rischiare che mi prendano, mi ucciderebbero questa volta" scossi la testa,
"Non sarai da solo, verrò con te, noi lo riporteremo a casa" incrociò le braccia sbalordito,
"E tu vorresti combattere da sola contro gli anziani? E' un suicidio" stava per andare via ma mi parai davanti a lui con fare minaccioso,
"Vuoi costringermi, soffocarmi?" era proprio quello che volevo evitare, respirai a fondo per calmare i nervi e gli lasciai spazio,
"Io non voglio combatterli, voglio solo parlargli e salvare Aiden, ma non so come tornare in Paradiso, devi mostrarmi come si fa" battè un pugno sulla ringhiera,
"Ma non capisci che se pensassi solo a disobbedire avranno il movente per eliminarti, sarai pericolosa anche per loro" si era un rischio, potevano vendicarsi ma dovevo farlo, ero stanca di aspettare e se ci fossero voluti anni come nella mia visione...
"Andrò da sola se hai paura, insegnami solo ad aprire il varco" restò di sasso,
"Io non ho paura" disse offeso,
"Allora aiutami" saettò in fondo alle scale,
"Io me ne vado" strinsi i pugni,
"Me lo devi, lo devi a Aiden, hai salvato sua madre ma hai tentato di ucciderlo, se vuoi il mio perdono devi salvare mio figlio" si bloccò, il sole era più alto, feci qualche passo verso di lui,
"Incredibile, voi Cullen, voi...tu" l'avevo in pugno,
"Perché non lo chiedi al tuo vampiro, non mi sembra abbia fatto molto, eh?" questo era troppo, lo afferrai per il collo e lo spinsi contro il tronco di una quercia,
"Non osare pensarlo, se Jasper avesse potuto avrebbe fatto qualsiasi cosa per liberarlo" ringhiai sonoramente, alzò le braccia ansimando,
"E va bene, mi dispiace, ho detto una sciocchezza" le iridi mi ardevano, scorgevo il riflesso nelle sue, lo lasciai andare,
"Hai un piano?" chiese massaggiandosi la spalla,
"Si" dissi fredda,
"Prima mangio, poi ascolto il tuo piano e valuterò se aiutarti non mi farà uccidere" si scrollò di dosso gli aghi di pino e si avvicinò alla scala, sospirai, Jasper non approvava ma avrei ripreso Aiden e saremmo stati di nuovo insieme.








NON SO PIU' CHI SONO (an Alice Cullen's story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora