eleven

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[T/n]'s pov

«Tu che vuoi il mio aiuto? Questa me la segno sul calendario» ride Oikawa, prendendomi in giro.

«Finiscila, non riaccadrà. Sei l'unico alzatore capace che conosco, e si tratta di una situazione importante» incrocio le braccia e sposto lo sguardo dal suo viso alla stanza. L'ho trascinato in una classe vuota per chiedergli di aiutarmi a migliorare come alzatore. Non volevo che altri mi vedessero, è già tanto che l'abbia data vinta ad Oikawa. Non so se sia stato meglio così, visto che quando l'ho preso per il braccio e trasportato via dai suoi compagni, tra di essi sono partiti fischi e urla. Probabilmente c'erano abituati.

«E quale sarebbe questa situazione, sentiamo» sorride lui.

Roteo gli occhi, cercando un modo per non rispondere «Soddisfazione personale» mento

«E...?» mi chiede di continuare lui, non bevendosela.

«E per una sfida che mi è stata lanciata» ammetto alla fine

«Le cose si fanno interessanti» si siede su un banco il castano. «Da chi, sentiamo»

«Naoko, l'alzatore titolare della squadra. Mi ha detto che non avevo speranze di stare in campo e che dovevo arrandermi. Quindi non gliela darò vinta» spiego

«Naoko ti ha detto questo? Ma è un angelo!» chiede lui stupito.

«Ero sorpresa anche io» sospiro «Il punto non è che voglio essere titolare. Non mi faccio problemi a cederle il posto, ma se mi lanci una sfida, io la accetto e la vinco»

«Me lo ricorderò» risponde, ridendo poi per la mia faccia scocciata «Va bene, ti aiuterò. Oggi dopo gli allenamenti maschili resta in palestra, e anche domani dopo quelli femminili. Quando deciderete i titolari per la prossima partita?»

«L'ultimo giorno di ritiro prima della partita contro il Fukurodani» mi siedo di fronte a lui, incrociando le braccia «Quindi abbiamo tutta la prossima settimana, prima dell'inizio del ritiro»

Lui annuisce, con fare di chi la sa lunga. E poi sarei io la sapientona «Va bene, ci vediamo ogni giorno quando una delle palestre è libera»

«Perfetto» mi alzo «E un'altra cosa. Ti prego, non dirlo a nessuno. Naoko mi ucciderebbe e non voglio pettegolezzi dal tuo fanclub»

«Se mi preghi non posso dirti di no piccoletta» alzo gli occhi al cielo e mi avvicino all'uscita della classe.

«A dopo Numero uno» dico mentre mi avvio verso la mia classe, dove ho detto a Maiko di aspettarmi.

Una volta arrivata mi siedo al mio posto, accanto alla ragazza. «Com'è andata?» chiede lei, a cui avevo spiegato tutto.

«Mi aiuterà» rispondo

La mora esulta «Farai il culo a quella giraffa alta 1,70!»

«Maiko!» la rimprovero, non riuscendo a trattenere una risata, a cui poi si unisce anche la ragazza.

In questo tempo abbiamo legato davvero tanto, e penso di poterla considerare un'amica. È una persona completamente diversa da quando l'ho conosciuta, ma solo perché finalmente si è aperta con me, il che mi rende davvero felice.

La giornata passa in fretta, ed arrivano gli allenamenti. Per non farci scoprire, ho finto di andarmene, mentre Oikawa fingeva di chiudere la palestra. Nessuno deve scoprirlo, ne va della mia vita. Sul serio.

«Quindi professore, cos'hai da insegnarmi?» chiedo, quando finalmente iniziamo.

«Mi hai chiamato professore?» ride lui

«Si hai ragione, è orrendo, non lo rifarò» sorrido in risposta.

«Mh no, puoi rifarlo» ammicca lui

«Non alimenterò il tuo ego, mi dispiace» gli dico «Allora, con cosa co-» non riesco a finire la frase, dato che mi arriva un pallone sulla testa «Ahia! Ma cosa...»

«Sei troppo riflessiva» comincia a spiegare lui «Ti perdi ad osservare e non ti rendi conto di star perdendo tempo, la prima cosa su cui dobbiamo lavorare sono i riflessi»

«E non potevi dire così invece di colpirmi?» chiedo

«Nah è stato più divertente così» dice lui, con uno dei suoi soliti sorrisi innocenti, che di innocente non hanno nulla.

Roteo gli occhi, e così iniziamo ad allenarci. Effettivamente ha ragione, penso troppo ed i miei riflessi ne risentono. Non è una cosa che si può cambiare di punto in bianco, e tanto meno nel giro di una settimana.

«Facciamo una pausa?» chiedo affannata.

«Già stanca ragazzina?»

«È passata un'ora, certo che sono stanca» mi giustifico, sedendomi su una panchina e bevendo dalla mia borraccia.

Dopo poco, lui prende posto accanto a me. «Sai che non puoi arrivare al suo livello senza impegnarti vero?»

«Ho intenzione di impegnarmi» rispondo «Lei ha esperienza e tattica, l'unica cosa che so fare io è osservare e apprendere»

«Ti sarà utile, non sottovalutare le tue capacità» mi rassicura

«Da quando sei gentile con me?» chiedo

«Sono sempre gentile con te, solo che tu prendi tutto come una provocazione!» ride lui.

È vero, sto sempre sulla difensiva con lui, forse per non ammettere che la sua compagnia non mi dispiace così tanto.

Alzo le spalle, evitando l'argomento «Torniamo ad allenarci?» chiedo alzandomi

Il ragazzo annuisce e mi segue, e così passiamo il resto della serata.

«Non serve che tu mi accompagni, sarai già stanco per l'allenamento» gli dico sul cancello della scuola, quando continua ad insistere per portarmi a casa.

«Si è fatto buio, non mi costa nulla qualche minuto in più di camminata» non riesco a dirgli di no, così ci avviamo.

«Non capisco perché tu sia così gentile con me» dico, dando voce ad un pensiero che continuava a frullarmi nella testa.

«Sei mia amica no?» risponde

Sospiro, abbassando lo sguardo «Sai che non posso ancora considerarti tale»

«Si lo so» risponde lui «Ma per me sei comunque un'amica»

Sorrido, guardando altrove per non farlo vedere.

«Posso chiederti il perché di questa cosa?» domanda poi lui.

«Do un grande valore all'amicizia, e non mi è facile chiamare amico qualcuno troppo in fretta» spiego, guardando a terra e calciando l'aria di tanto in tanto.

«È per via di qualche trauma infantile o...»

Scuoto la testa «No, è sempre stato così»

Rimaniamo in silenzio per un po, finché lui non apre bocca.

«È una cosa carina» alzo lo sguardo e lo punto su di lui «Sei davvero un tipo particolare»

Sorrido leggermente, alzando le spalle «Può essere»

Nessuno dei due parla dopo ciò. Il silenzio non è imbarazzante, l'aura che si è creata è sicura. Confortevole.

Magari questo ragazzo non è tutto ciò che sembra


Ehilà!

Come va? Spero bene uwu
Stavo pensando di cambiare il soprannome di Oikawa da "ragazzina" a "piccoletta". Perché boh, ce lo vedo di più Oikawa a dire piccoletta. Voi che ne pensate? Fatemi sapere^^. (alla fine l'ho fatto lol)
ilyyy

𝐍𝐮𝐦𝐛𝐞𝐫 𝐎𝐧𝐞 [𝐎𝐢𝐤𝐚𝐰𝐚 𝐱 𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora