thirteen

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Naoko's pov

Quella ragazza non mi è mai piaciuta.

Fin dal primo momento in cui l'ho vista, ho capito che non avrebbe portato nulla di buono, almeno a me.

E pare avessi ragione.

E' spuntata dal nulla, senza mai aver giocato una partita, ed Oikawa, il giocatore per cui la nostra scuola è conosciuta, ha subito mostrato interesse per lei. Le viene tutto così facile...

Ha anche deciso di giocare da alzatore, prendendo il mio posto e facendo quell'alzata miracolosa dal nulla. Sembrava fatta per stare sul campo.

Eppure su un campo non c'era mai stata, ero io quella che si allena fin da prima delle elementari per realizzare il suo sogno di giocare ai nazionali.
Ho sudato, dedicando interi anni della mia vita a questo, per poi vedere il mio sogno andare in frantumi.

Oikawa la sta addirittura aiutando. La vedevo da una settimana correre via finiti gli allenamenti, usando qualche scusa stupida che le altre si bevevano.

Io non le ho creduto mai però.
Così ho deciso di seguirla, per poi scoprire che si vedeva con lui.
All'inizio credevo stessero insieme, ma poi hanno iniziato l'allenamento.

Me ne sono andata dopo poco, mi bastava quello che avevo visto.

Nel giro di qualche mese riuscita a compensare l'inesperienza e si prenderà il mio posto, ne sono certa.

Forse sono stata un po cattiva l'altro giorno ma ero distrutta. Sarei potuta scoppiare a piangere da un momento all'altro.

Voglio chiarire la cosa. Non voglio chiederle scusa, ne tanto meno ritirarmi ciò che ho detto, ma non posso continuare così.

Il punto è che ho bisogno di parlare con quella ragazza.

[T/n]'s pov

«Ti ho vista»

Rabbrividisco a quelle parole. Sono spacciata. Quello è solo un avvertimento, ne avremmo di certo riparlato.

Ma non ho tempo per rimuginarci su, l'allenamento sta cominciando. Poco dopo l'inizio, riesco a calmarmi e togliermi quel pensiero dalla mente, concentrandomi nel dare il massimo durante l'allenamento.

Arrivata l'ora di pranzo, usciamo dalla palestra e prendiamo il pranzo al sacco che ci siamo portate, sedendoci sul prato o su alcune delle panchine presenti. La scuola è chiusa per tutta la settimana, quindi oltre a noi non c'è nessun'altro.
Mi siedo vicino a Kimiko e Toyoko, due del primo anno.

La seconda, non fa altro che parlare, ma non è fastidiosa, anzi ci fa ridere spesso.

«Ora che ci penso, non ti ho mai chiesto che lavoro fa tua madre» domanda Kimiko, mentre finisce il suo pranzo.

«Lavora per un azienda a Tokyo, quindi torna a casa molto tardi e va via presto. Non la vedo spesso, tranne quando torna prima» rispondo tranquilla

«Deve essere pesante...» nota Toyoko

«All'inizio si, poi mi sono abituata. Comunque nel weekend è quasi sempre libera quindi di solito stiamo insieme...»

Rimango calma per tutto il tempo, non è un argomento delicato per me, ne parlo senza problemi.

«E tuo padre?» chiede Kimiko, curiosa.

«Oh, lui lavora all'estero. È quasi sempre fuori, ma quando torna si ferma qui per qualche mese» rispondo, mentre poso il mio bento, ormai vuoto.

«Devi essere molto forte per sopportare una cosa del genere» dice la bionda, ovvero Kimiko, guardandomi.

Alzo le spalle in risposta «Forse»

Subito dopo il coach ci chiama, dicendo che la pausa è finita e dopo esserci riposate un po, torniamo agli allenamenti.

***

«Va bene ragazze, finita la cena andate a fare la doccia in ordine e poi andate a dormire. Domani mattina presto si corre» comunica il coach.

Tutte acconsentono, e mentre le ragazze del terzo anno vanno in bagno, io decido di uscire per allenarmi un po di più. Portando con me un pallone che avevo a casa, vado sul retro della struttura che ci ospita, iniziando a fare dei palleggi a muro.

Devo migliorare i miei movimenti, ora non c'è più Oikawa che può aiutarmi. Continuo a palleggiare, sempre più in fretta. Devo essere all'altezza di Naoko. Non renderò gli sforzi miei e di Oikawa vani.

«Fai piano, o quel muro lo buchi» mi fa notare la voce di Kimiko, poco più lontana da me.

«Come mi hai trovata?» domando.

«Intuito» si giustifica lei «Ti serve aiuto?»

Iniziamo così ad allenarci. Nonostante abbiamo la stessa età, lei ha molta più esperienza quindi riesce ad aiutarmi.

«Esercitati a prendere la posizione in fretta, così non dovrai più pensarci in futuro»

Dopo più o meno mezz'ora, mi ritrovo stesa sulla ghiaia, esausta, e senza aver ricevuto nessuna delle sue schiacciate. «Perché non ho deciso di giocare a scacchi» dico affannata, facendo ridere la ragazza.

«Non l'hai nemmeno scelto» ridacchia «Oikawa ti ha costretta»

Sospiro. Ha ragione. Sono in questa situazione solo grazie a lui «Primine, è il vostro turno per la doccia» ci chiama Hideko, l'asso, spuntando da dietro l'angolo. Ci lancia uno sguardo confuso, ma a quanto pare decide di non fare domande, così se ne va.

Io e Kimiko ci guardiamo, scoppiando a ridere e andando poi verso le doccie.

Il resto della serata, prima di andare a dormire, lo passiamo ridendo e parlando tra di noi. Con lei mi trovo davvero bene, sembra come se ci conoscessimo da sempre.

Passa così il tempo, ed arriva il momento di spegnere le luci. Faccio fatica ad addormentarmi, presa dai troppi pensieri. Ho paura di quello che Naoko voglia dirmi. Sono certa che abbia visto me ed Oikawa allenarci. Che sia arrabbiata?

Mi duole dirlo, ma vorrei che Oikawa fosse qui in questo momento. Mi tranquillizzerebbe con il suo modo di fare infantile e si vanterebbe dicendomi che mi avrebbe protetta.

Mi sorprendo da sola di quanto lo conosca bene. Sospiro e prendo in mano il mio telefono, guardando l'orario. 2.37.

Sospiro e appoggio il dispositivo, sistemandomi sul mio futon e chiudendo gli occhi, cercando di dormire.

Salve gente!
come va? spero bene uwu.
Scusatemi il capitolo abbastanza noiosetto, mi farò perdonare nel prossimo :)
ilyyyy

𝐍𝐮𝐦𝐛𝐞𝐫 𝐎𝐧𝐞 [𝐎𝐢𝐤𝐚𝐰𝐚 𝐱 𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora