[T/n]'s pov
Dopo la partita sono stata sospesa dal club di pallavolo per due mesi. Già, due mesi.
Riconosco di aver esagerato, ma sapevo già che sarebbe successo. Per questo non volevo entrare nel club.
Passati quei due mesi però, ho deciso di non tornare. Il che ha causato diversi problemi.
Andando per ordine. Dopo la partita mi sono scusata con Kimiko ed ha capito, anche se non parliamo più da quel giorno.
Quando ho raccontato della sospensione ad Oikawa e Maiko, entrambi sono scoppiati a ridere. Sinceramente me lo aspettavo.
Il numero uno però non ha riso così tanto quando gli ho detto che non sarei più tornata.
Ero a casa sua a studiare, ed è uscito l'argomento. Non lo avevo mai visto arrabbiato.
«Cosa?! Perché non vuoi tornare?»
«Non è il mio posto, non so fare gioco di squadra» mi sono giustificata.
«Ma sei fatta per questo!» si è lamentato
«Perché ti interessa?!» ho chiesto.
Lui non ha risposto, si è limitato a sbuffare.
«Ti lamenti con Kimiko perché non usa il suo potenziale e fai lo stesso? Sei incoerente» mi ha detto, probabilmente in buona fede.
«Disse quello che si è fatto rimpiazzare dal kohai» qui ho esagerato, e ho visto la sua espressione trasformarsi. Non riuscivo più a leggergli dentro, non capivo a cosa stesse pensando.
«Sei identica a lui»
Siamo rimasti entrambi in silenzio, ci fissavamo, entrambi troppo troppo arrabbiati e scioccati per dire qualcosa. Finché non ho preso tutte le mie cose e me ne sono andata. Credo di aver sentito la sua mano accanto alla mia spalla per un'attimo, ma eravamo entrambi troppo orgogliosi per chiedere scusa.
Così ora non parlo più nemmeno con lui. E mi dispiacere doverlo ammettere, ma mi manca. Tanto. Non sono arrabbiata per quello che mi ha detto, ma non ho il coraggio di chiedergli scusa. Maledizione a me e al mio orgoglio.
Tra l'altro, ho continuato a guardare gli allenamenti della squadra maschile, ma non ci siamo più allenati insieme. Non ci guardiamo nemmeno. E una volta finito corro subito fuori dalla palestra. È tornato tutto come prima. È esattamente come volevo che fosse, una volta entrata in quella scuola.
O almeno così credevo, prima che arrivasse questo giorno. Oggi ci sono le qualificazioni, e pensavo che sarebbe stato come sempre, ma no, non lo è.
Arrivo alla palestra in cui si svolgerà la partita, questa volta senza Maiko, che aveva un impegno.
Mi siedo al mio posto e mi guardo un po intorno. Tutto normale, nulla di speciale.
Sembra tutto così monotono.
La squadra fa il suo ingresso in palestra ed inizia a riscaldarsi, come sempre. Osservo i movimenti di tutti, le mani, i numeri di maglia. Vedo il 10, è il mio numero. Lo era. Tutto monotono e semplice, così come tutte le altre volte.
All'improvviso tutto sembra fermarsi. Lo vedo. Riesco a guardarlo dopo quelli che sono sembrati anni, mente non erano più di due mesi. Lui si gira verso di me nello stesso momento in cui lo faccio io, e nulla esiste più attorno a noi. I secondi sembrano ore. Noi due sembriamo una persona sola.
Così come si è creato, il contatto visivo si interrompe, ma so che qualcosa è cambiato. Lo sento, non so descrivere come. È come se il vuoto che avevo dentro si fosse ricolmato, e no, non sto esagerando.
Inizia la partita e decido di non farci caso, osservando i movimenti di tutti come sempre. Ma quando tocca palla lui, non riesco a concentrarmi solo sul movimento. Non mi era mai successo di soffermarmi su un solo giocatore.
Dio solo sa cosa mi ha fatto questo ragazzo.
Arrivano al match point. Tocca a lui battere. Lo osservo, e sorrido, ricordando tutti i momenti che abbiamo passato insieme.
La maggior parte dei bei momenti che ho passato quest'anno erano con lui. Mi dispiace dirlo, ma mi ha migliorato ogni giornata con il suo fare infantile ed egocentrico.
Poi ricordo. E tutto si spegne.
Non parliamo più.
Sono stata troppo orgogliosa anche questa volta. È stata la prima persona che sono riuscita a considerare amico così facilmente, e che mi ha sempre capita. E l'ho perso.
L'arbitro fischia ed Oikawa batte, ma non ci faccio caso. Corro via dagli spalti e scendo le scale. Non so dove sto andando, ho solo bisogno di un posto isolato. Ho bisogno di piangere, non riesco più a trattenermi.
Non posso permettere che mi veda.
Oikawa's pov
È venuta alla partita. So che non lo ha fatto per me ma per la squadra in generale, ma mi rende comunque felice. Anche solo sapere che lei è lì.
È da quel giorno che voglio chiederle scusa. Ma so che è arrabbiata con me, davvero tanto.
Lo sarei anche io, l'ho paragonata alla persona che più odio.
In realtà è vero, lei e Kageyama si somigliano molto. Ma non è una cosa negativa. Voglio dire, non odio Kageyama per via del suo modo di essere o cose del genere. Forse non lo odio nemmeno. Lo invidio, questo di certo, perché è riuscito a superarmi così facilmente.
Ma rimane il fatto che l'ho ferita, e non mi perdonerà mai.
Quando però sono entrato in palestra e i nostri sguardi si sono incontrati, per un attimo ho davvero sperato che potessimo tornare come prima.
Non ho fatto che pensarci durante la partita, il che per fortuna non ha influito sul risultato, o Iwaizumi mi avrebbe ucciso.
La battuta del match point tocca a me. La guardo, ma non mi presta attenzione, sembra immersa nei suoi pensieri.
Sospiro e mi concentro sulla battuta.
Riesco a fare un Ace e tutti esultiamo. Mi giro verso di lei, in cerca di approvazione, ma non c'è nessuno. Sposto lo sguardo verso le scale e la vedo correre fuori.
Devo seguirla.
BUONGIORNO
aggiorno una volta al mese ormai :(
vorrei provare a scrivere un'altro capitolo ma domani ho gli esami di Cambridge e dovrei andare a dormire.
Ve se ama so so much
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𝐍𝐮𝐦𝐛𝐞𝐫 𝐎𝐧𝐞 [𝐎𝐢𝐤𝐚𝐰𝐚 𝐱 𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫]
Fanfiction! in pausa ! [T/n] amava la pallavolo. Tuttavia non si era mai concentrata sul singolo giocatore o sulla singola squadra. Guardava solo le loro mani e i loro movimenti. Oikawa questo lo notò, e rimase intrigato dalla ragazza, che non lo osservava so...