Capitolo settimo *Boyd*

206 46 26
                                    

Mi stavo già sfilando la maglietta, quando alzai gli occhi su di lei: se ne stava immobile con lo sguardo incollato sui piedi nudi e si tormentava le mani.

"C'è qualcosa che non va?" mi decisi a chiederle per quella che mi sembrava la milionesima volta, tanto per spezzare quel silenzio che era divenuto assordante.

Lei alzò piano lo sguardo su di me e quando i nostri occhi si incrociarono, nei suoi vidi brillare delle lacrime.

Mi immobilizzai di colpo, pensando di aver esagerato.

D'altronde quella serata per lei era già stata molto pesante.

Cazzo, aveva rischiato di essere stuprata.

"Non posso, Boyd" mormorò con un filo di voce.

"Non puoi cos... Hey!"

Non mi lasciò nemmeno finire la frase che cominciò a correre a perdifiato lontano da me, con i piedi che affondavano nella sabbia morbida.

Ma che diavolo era successo?

Senza neanche curarmi di rimettermi la maglietta le corsi dietro, cercando di raggiungerla.

"Blaire! Blaire,cazzo! Aspetta un secondo, parliamo. Blaire!"

Continuavo a chiamarla, ma lei, invece di rallentare al suono della mia voce, accelerava maggiormente, cercando di distanziarmi.

Ad un certo punto però, quasi in prossimità del luogo dove avevamo parcheggiato l'auto, inciampò nella sabbia ed io riuscii a raggiungerla, prendendola per un braccio.

"Hey, fulmine, aspetta un attimo" le sussurrai a corto di fiato, non appena fui riuscito a fermarla.

Lei alzò il viso verso di me e vidi le lacrime che le scorrevano sulle guance.

"Lasciami andare... per favore" sussurrò, distogliendo di nuovo lo sguardo da me.

Era bella anche con il trucco colato sulle guance e i lineamenti del viso contratti.

Bella, bellissima.

Non l'avrei lasciata andare.

Sicuramente non in quello stato e a piedi da sola, visto che era venuta fin lì con la mia macchina.

"Non finché non mi avrai detto cosa ho fatto di male. Stavamo benissimo quando d'un tratto sei scappata via..." le dissi dolcemente, allungando una mano per accarezzarle la guancia.

Quando la vidi spostarsi per sottrarsi al mio tocco, desistei e lasciai cadere il braccio lungo il fianco.

"Io non... posso più rimanere. È stato uno sbaglio venire, sono stanca e voglio tornare a casa. Mi dispiace di essere corsa via, ma..."

La interruppi prima che potesse continuare, perché chiunque si sarebbe reso conto che stava mentendo: Blaire era una pessima bugiarda.

C'era qualcosa d'altro che l'aveva costretta a scappare in quel modo e sapevo di doverlo scoprire.

Mi sedetti con un balzo sopra il muretto di mattoni che separava la spiaggia dal parcheggio e battei con una mano al mio fianco, per invitarla a fare lo stesso:

"Siediti con me, voglio solo parlare. Poi ti riaccompagno a casa, te lo prometto" le dissi. 

Lei sembrò cercare disperatamente una scusa per poter rifiutare, ma poi sospirò e con un salto si sedette accanto a me, prendendosi la testa fra le mani.

"Non c'è niente che non va, se è questo che pensi. È solo stata una serata lunga, Boyd" mormorò, ma continuò ad evitare il mio sguardo.

"Blaire, cazzo, lo so. Quello che è successo nel locale... mi dispiace tanto"

MAYBE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora