Capitolo diciassettesimo *Blaire*

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La situazione tra Selina e Brian quella volta doveva essere seriamente compromessa.

Non doveva essere il solito battibecco che finiva entro due giorni, quando lui veniva a bussare alla porta con un mazzo di fiori e il suo solito sorriso da cretino. 

Per tutta la durata dei due film che avevamo visto, infatti, Selina non aveva fiatato e quello non era da lei, visto che era una delle persone più loquaci del pianeta.

Non che non ci avessi provato, ma ogni volta che toccavo il discorso, la mia migliore amica alzava il volume del televisore e affondava più a fondo il cucchiaino nella coppa del gelato, ignorandomi.

Sui titoli di coda del secondo film di Saw, sospirai e diedi un'occhiata all'orologio sulla parete: era abbondantemente passata l'una di notte. Il giorno dopo avrei ripreso le lezioni e sarei stata assolutamente esausta.

Lanciai un'occhiata a Selina che fissava lo schermo con sguardo vacuo e mi avvicinai a lei, lasciandole un bacio sulla guancia.

"Tesoro, io vado a letto. Se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi..."

Lei annuii silenziosamente e io andai in bagno a lavarmi i denti e ad infilarmi il pigiama.

Mi ero appena sistemata sotto le coperte, quando Selina fece capolino sulla porta della mia camera, guardandomi in modo eloquente.

Non avevamo bisogno di parole in momenti come quello: alzai un lembo della coperta e lei si fiondò subito tra le mie braccia, lasciando che io la stringessi mentre si scioglieva in lacrime.

"Allora, amica mia, mi vuoi raccontare cosa è successo?" la incalzai dolcemente, accarezzandole la schiena.

"Quel porco... era il nostro anniversario, ero andata a prendere una torta per festeggiare. Ho aperto la porta con le mie chiavi perché volevo fargli una sorpresa e... e... C'ERA MEREDITH CON LUI, B!" urlò, singhiozzando.

Mi salii una rabbia immensa: avevo sempre sostenuto che Brian fosse un idiota, con quei suoi capelli coperti di gel appiccicoso e il suo falso atteggiamento da tontolone, ma non credevo sarebbe mai arrivato a tradire Selina, dopo un anno che stavano insieme.

A quel bastardo conveniva non farsi trovare nei paraggi, o l'avrei castrato con le mie stesse mani.

"È un coglione senza palle, tesoro! Non ti merita, te l'ho sempre detto!" esclamai con tono feroce.

Lei annuì sulla mia spalla ormai fradicia di lacrime.

"Lo... lo so... ma non è così facile! Io lo amo, B!"

Non potevo sopportare che la mia forte e solare Selina fosse ridotta in quello stato per colpa di uno stronzo qualunque. Le presi il viso tra le mani e dissi:

"Ascoltami: sei una ragazza splendida. Qualunque ragazzo morirebbe solo per sederti accanto. Ti troverò, anzi, troveremo insieme un ragazzo così figo che Brian impallidirà al confronto! Meriti di più, Sel e vedrai che lo avrai!" le dissi decisa.

Finalmente mi guardò e fece un pallido sorriso, che via via si allargò sempre più.

"Dovevi vedere quanto era impacciato mentre cercava di scendere dal letto e coprirsi contemporaneamente! Ti giuro, sembrava un tacchino ubriaco!"

Scoppiammo a ridere mentre Selina si dimenava nel letto cercando di mimarmi la scena.

Ridemmo fino alle lacrime e dentro di me, non riuscivo a smettere di esultare per aver fatto tornare il sorriso alla mia migliore amica.

Ci addormentammo così, tra le risate e le lacrime, strette come due koala.


*

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