Il treno è silenzioso ed Harry guarda Louis seduto di fronte a sé. L'altro è cupo, sa che questi giorni saranno difficili, probabilmente inaffrontabili.
-Le dirò addio.- sussurra Louis, mentre la campagna al di fuori del finestrino sfreccia sotto i suoi occhi.
Non può immaginare una vita senza sua mamma, quella donna dagli occhi grandi e dall'animo gentile.
Se lui è l'uomo che è ora, è solo grazie a lei, non esiste nessun altro.
Ricorda ancora quando tornando dagli allenamenti ascoltava il pancione di sua mamma e poi la guardava negli occhi, rendendosi conto di quanto fosse bella e felice.
Ricorda quanto la mamma fosse felice durante il suo matrimonio e gli chiese di sposarsi presto, perché lei adora i matrimoni.
Louis si gira a guardare Harry e lo vede piangere, guardando fuori dal finestrino; porta la sua mano sul ginocchio dell'altro ed allarmato lo scuote.
-Hazz, che succede? Perché stai piangendo?- gli occhi rossi di Harry si incastrano in quelli stanchi di Louis.
-Non so cosa fare per farti stare meglio, mi sento così impotente Lou...-
-Oh, no Harry, tu sei tutto ora, davvero. Non potrei chiedere di meglio.-
-Non sai quanto sei importante per me Lou, non lo sai proprio...- scuote la testa Harry, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
-Spero solo di esserlo quanto tu lo sei per me.- i loro occhi non vogliono perdersi, continuano ad esplorarsi ed a supplicarsi di dire la verità, una volta per tutte.
L'arrivo in casa è traumatico.
Louis inizia a tremare proprio quando arriva nella via di casa sua e si volta a guardare Harry, per cercare una rassicurazione; la ottiene dando la mano al più piccolo, intrecciando le loro dita.
-Ci sono io con te.- lo incoraggia Harry.
La porta della sua villa si apre, mostrando il volto stanco ma impeccabile di sua sorella Lottie.
-Ehi Lou.- allunga il suo corpo verso il fratello e lascia che quest'ultimo la stringa a sé, affondando le dita tra i suoi capelli lunghi e chiari.
-Sei bellissima.- dice Louis, continuando ad inalare il profumo dolce e forte della sorella.
L'abbraccio si conclude quando Lottie finalmente incontra lo sguardo di Harry e gli volge un sorriso affettuoso.
-Tu devi essere Harry, piacere, sono Charlotte.- allunga la mano verso Harry che però la avvicina a sé e la abbraccia, lasciandola felicemente sorpresa.
-Piacere mio, Lottie.- le sussurra con voce roca e dolce.
Louis guarda quella scena con una morsa allo stomaco, rendendosi conto di quanto Harry sia bello di fronte a casa sua e quanto avrebbe voluto averlo accanto a sé già tempo addietro.
Entrando in casa, il silenzio regna sovrano e Lottie avvisa suo fratello ed il suo amico che sua madre si trova al piano superiore a riposare.
-Harry, vieni con me? Mamma sarebbe felice di conoscerti.- sorride in modo dolce Louis, tendendo la mano al suo amico. Harry annuisce, felice e tiene un'altra volta tra le sue mani grandi, quelle piccole di Louis.
Sulle scale, Louis aumenta il passo, salendone due alla volta; Harry lo segue a passo veloce, ma con poca difficoltà, data la sua altezza.
-Mamma?- bussa piano alla porta Louis. Sua mamma si gira e gli sorride, mostrando il volto stravolto dalla malattia.
-Amore mio.- dice chiaramente, con il suo solito spirito. Louis stacca velocemente la sua mano da quella di Harry e la abbraccia, forte, lasciandola a malapena respirare.
-Come mi sei mancata.- Louis si allontana, osservandola -Sei anche bellissima, ma come fai.-
-Louis, non dire le bugie e presentami questo ragazzo bellissimo.- sorride Jay, incontrando gli occhi lucidi di Harry.
-Piacere, sono Harry.- dice, limitandosi a salutare con la mano, per non disturbare la donna dal viso stanco.
Johanna lo guarda con un sorriso luminoso, sa chi sia, quella foto dell'esultanza le è rimasta nel cuore.
-Non sai quanto io sia felice di conoscerti, sedetevi accanto a me, fatemi compagnia.- poggia una mano sul lenzuolo azzurro, facendo cenno ai ragazzi di sedersi.
Entrambi con le gambe incrociate, senza scarpe, per ordine di Johanna, i ragazzi si raccontano e fanno ridere la donna estremamente bella e viva, nonostante la sua battaglia.
-Johanna, davvero, Simon è insopportabile, per essere qui ci ho litigato.- afferma Harry, lasciando Louis perplesso perché effettivamente non ne sapeva nulla.
-Cosa? E non mi hai detto nulla?- chiede Louis, con gli occhi puntati in quelli di Harry.
-Non è una novità che io litighi con Simon, è un cretino, solo tu riesci a sopportarlo.- continua Harry, facendo spallucce. Louis gli fa il verso, scimmiottandolo; il più piccolo per tutta risposta gli mostra una linguaccia che fa sciogliere il cuore a Johanna.
-Harry, dimmi un po', Louis si sta comportando bene con Eleanor?- gli occhi di Harry si intristiscono, non sfuggendo allo sguardo attento di Johanna.
-Mà, io ed El ci siamo lasciati mesi fa.- afferma Louis, mostrandosi sicuro.
-Lou... Era ora amore mio.- afferma sua mamma, trattenendosi dal ridere e notando il viso di Harry contagiato dalla sua risata.
-Ehi ma anche tu? Tutti così, stessa identica cosa! Era così pessima? Io le voglio bene.-
-Amore mio, lo so che le vuoi bene, ma tu eri triste con lei.- Louis sposta il suo sguardo da sua mamma ad Harry e vede i suoi occhi verdi che lo perlustrano, sentendo una morsa allo stomaco.
-Io devo...andare in bagno.- afferma Harry, alzandosi dal letto e sistemandosi gli skinny jeans neri -Ti accompagno verso la porta.- dice Louis che fa per alzarsi. Harry lo blocca porgendogli il palmo sulla spalla.
Louis guarda Harry sparire dalla stanza e sospira, stanco di tutta questa confusione.
-Lou... Mi devi dire qualcosa?- chiede Johanna, sorridente verso il figlio. Louis la guarda e sorride, dandole la mano. -Mà, cosa vuoi dirmi con questo?- ridacchia, accarezzandole il dorso della mano.
-Vi vedo, sto morendo ma gli occhi ce li ho.- questo sarcasmo fa vibrare l'anima di Louis, perché lui lo detesta. -Ti prego, smettila, non serve che me lo ricordi.- risponde seccato.
-Non cambiare discorso; ti chiedo semplicemente di non farlo soffrire, per favore.- dice Johanna, seria, verso il figlio. Louis la guarda e vorrebbe urlare alla mamma quanto gli piace Harry e quanto si sente sbagliato nel suo corpo, ma non vuole appesantire i suoi pensieri.
-Va bene, per me l'importante è che piaccia a te.- sussurra, continuando a strofinare il palmo della sua mano sul dorso di quelle della mamma.
-Lo sai che mi piace, ma a me interessa di te; lascia perdere quella tua parte da testone e non lasciarti sfuggire questo angelo, Lou.- si guardano come se fosse l'ultimo sguardo della loro vita e Louis la abbraccia.
-Ti amo mamma, ti amo da morire.- le sussurra all'orecchio, lasciandosi sfuggire qualche lacrima.
-Ti amo anche io mio piccolo grande uomo.-
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Why would you ever kiss me?// Larry Stylinson
Short StoryLouis Tomlinson gioca al Manchester ormai da quando è bambino ed ora che è passato alla Premier League cerca ogni giorno di dare il massimo per poter indossare la fascia da capitano. Harry Styles non gioca per diventare capitano, tifa Manchester da...