Capitolo 27

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Le partite in casa sono sempre le migliori, i tifosi trasbordano dagli spalti ed i cuori dei giocatori battono all'unisono nel sentirsi a casa, amati.

E' il momento delle trattative, del calcio mercato, dei prestiti e dei cambi; Louis non lo ammetterà mai, ma sapere che Harry è a rischio di trasferimento, lo terrorizza.

Sa che l'amore non ha distanza, sa che il loro è un amore forte, ma non si sente pronto a sopportarlo; Louis ha bisogno del suo piccolo uragano di capelli ricci.

Come al solito, Louis gioca da titolare ed Harry si trova accanto all'area tecnica, in piedi ad attendere un goal del suo ragazzo.

Simon dopo l'ultima volta, molto spesso si assenta dalle partite e lascia organizzare al suo braccio destro le formazioni.

Zayn corre con il pallone tra i piedi, sfruttando il loro contropiede; Louis al centro dell'area di rigore, attende il pallone ed ovviamente il cross.

-Cazzo! Passa il pallone a destra!- urla Niall, correndo sulla fascia, pronto ad insinuarsi nell'area avversaria; così Zayn lo ascolta, crossando verso il biondo che con uno stop di petto si risistema il pallone tra i piedi e corre, percorrendo in orizzontale la sua porzione di campo.

Il pallone arriva al centro dell'area e Louis lo calcia, sbagliando di poco; il palo viene colpito dal tiro forte del numero 12 che si mette le mani sul viso, imprecando.

-Dai, dai cazzo! Ritentiamo!- la voce di Chad si sente chiara nel campo e fa allontanare le mani di Louis dal viso.

All'inizio del secondo tempo il punteggio è sempre lo stesso, ma i giocatori del Manchester sono più carichi degli avversari, del Tottenham.

Louis non si lascia sfuggire nessun passaggio, aguzzando la vista e cercando di intercettare ogni palla-goal.

-Passatela qui però, Cristo!- impreca Louis, facendo segno verso terra, incitando i compagni a renderlo partecipe.

Non ci vuole un'altra incitazione, perché il pallone arriva presto tra i suoi piedi ed entra in porta, nell'incrocio dei pali.

Il pubblico esplode in un boato di urla e cori felici, gli speaker annunciano il goal e Louis viene sollevato da terra e portato dai suoi amici verso la curva; la sua mano forma una J ed i suoi occhi puntano verso il cielo, indicandolo.

Poi i suoi pensieri corrono verso il suo ragazzo che sorride ed urla dalla gioia, così corre verso di lui, indicandolo e sorridendogli di rimando; succede tutto troppo velocemente.

Le mani di Harry si poggiano sulle sue guance sudate e le loro labbra si toccano.

La partita finisce 2-1 per il Tottenham; Louis ha sbagliato ben due goal potenziali e fondamentali per la vittoria.



Ora nello spogliatoio l'aria è pesante e Louis inveisce verso il suo ragazzo, sull'orlo di piangere.

-Ma si può sapere che cazzo fai?! Eh?- i suoi occhi sono rossi, tra rabbia e lacrime trattenute a stento; ha paura, una paura fottuta per la sua vita, la sua carriera.

-Lou, io... Scusami non ho pensato a nulla, io... Ero felice per te!- il tono di voce di Harry è lieve e spaventato.

-No, tu non pensi mai! Sei un fottuto ragazzino, che vive nel mondo delle favole! Lo capisci che quelli come noi, in un posto così di merda come il calcio sono visti come la peste?- il cuore di Harry continua a battere velocemente e le sue mani si stringono, diventando bianche.

-Perché? Cosa siamo noi? Animali? Diversi?- la voce del più piccolo inizia ad alzarsi.

Tutti i giocatori osservano, chi più chi meno discretamente e sono pronti ad intervenire, nel caso in cui la litigata si intensifichi.

-Sbagliati! Ecco cosa siamo Harry Styles delle mie palle!- Harry non ha mai visto Louis così arrabbiato e può giurare di sentire odio e disprezzo nella sua voce, si sente come se stia parlando con un omofobo.

-Siamo sbagliati perché ci amiamo? Cazzo, fatti dire che tu non stai bene! Ma chi cazzo sei, eh? Sei lo stesso Louis che sta con me? Se ti faccio così schifo, lasciami, non fai nient'altro che un favore!-

La voce di Harry è spezzata ed i suoi occhi si abbassano appena pronuncia l'ultima frase, non può sorreggere quelle iridi blu intenso.

-Hai ragione, vattene, sparisci, ci abbiamo provato, io non sono fatto per fare il gay spensierato come te, basta così.- i suoi occhi sono fermi; quelle parole sono ferme, impresse nella testa di Harry.

A quel punto, Liam sente di intervenire, scosso dalla cattiveria delle parole di Louis.

-Penso che dovreste calmarvi, respirare e parlarne dopo con calma.- gli occhi di Liam scattano dal riccio al più grande, con insistenza.

-Non ci sarà nessun dopo, Liam, grazie per l'interessamento, ma Louis ha ragione; me ne vado, sparirò, di certo non posso perdere la mia splendida vita insieme ad un pezzo di merda del genere. Stammi bene, stronzo.-

Esce dallo spogliatoio e poi, il buio.

Why would you ever kiss me?// Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora