Negli spogliatoi, post doccia, l'atmosfera è serena, ma tra Harry e Louis si respira una tale tensione, sessuale e non, che da i brividi.
Si guardano, da lontano e si sorridono in modo diverso dal solito; le pupille dilatate e le guance leggermente arrossate, rendono il tutto più palese.
Harry indossa il suo solito asciugamano legato in vita che gli evidenzia la V degli addominali, il suo corpo è perlato di goccioline di acqua calda e Louis sente la testa vorticare perché, diamine, non ha mai provato un desiderio così forte per nessuna ragazza. Continua ad aspettare il momento giusto per spogliarsi, ora che la situazione tra lui ed Harry è cambiata, non può non sentire caldo pensando agli occhi del riccio sul suo corpo.
Fuori nel parcheggio, Harry sistema i suoi capelli dal vetro della sua macchina, mentre mastica una gomma in modo nervoso; dovrà tornare in casa per cambiarsi per poi incontrarsi con Louis ed il suo cuore non può non esplodere all'idea di un loro primo appuntamento.
-Hazza!- urla Niall, con il borsone rosso sulle spalle ed un sorriso stampato in volto. -Allora, stasera ci sei per ballare?- propone, poggiando una mano sulla spalla di Harry.
Il viso di Louis è puntato sul volto di Harry e spera vivamente che il riccio si ricordi della loro uscita, perché non è un appuntamento, non lo è affatto.
-Io...- Harry storce la bocca, guardando gli occhi oceanici del più grande, puntati nei suoi; si sente svenire per la bellezza di Louis -Ho da fare stasera, Nì, ma questo fine settimana andiamo! Alcool e musica, promesso!- sorride al biondo, che ricambia il sorriso, mentre scuote la testa.
-Esci con l'isterica?- divertito dalla situazione, Harry si lascia sfuggire una risata rumorosa e poco virile.
Louis continua a guardare i due con un fastidio alla bocca dello stomaco, perché Harry con lui non ride mai così e si chiede se non sbagli qualcosa, nel modo in cui scherza con il più piccolo.
Entra in macchina, distogliendo l'attenzione dai due amici e, senza salutare nessuno, sfreccia verso casa sua.
Harry, poggiato sul suo letto, si domanda cosa sia meglio tra una camicia rosa pastello ed un semplice cardigan beige. Controlla i due indumenti e si tiene il labbro inferiore tra le labbra, indeciso, inoltre, se chiamare Louis o meno.
Louis, invece, si guarda allo specchio e cerca nuovamente, come è solito fare da qualche mese, se stesso.
Non vuole negarsi le cose belle e, Dio, Harry lo è, lui è bellissimo; dall'altra parte però c'è la vita che ha progettato per sé ed Harry non rientra assolutamente nei piani.
Si mette le mani tra i capelli e si chiede se sia davvero il caso di chiamare il più piccolo e se sia il caso di uscirci. Ma non può fargli del male, l'ha promesso a sua mamma e non vuole sentire la sua anima pesante, vuole renderla fiera.
"Haz, tra mezz'ora sono da te x" digita velocemente sulla tastiera, gettando poi il telefono sul letto.
Harry è ancora intento ad abbottonarsi la camicia, perché sì, ha vinto il rosa pastello; lascia il petto in mostra e si sistema il colletto, in modo nervoso.
Il motore di una macchina che si spegne, proprio sotto casa sua, gli fa capire che Louis è arrivato.
Prende tempo, gira su se stesso, si tortura i ricci ormai troppo lunghi per esser sistemati come poco tempo fa, ma troppo corti per esser legati.
Il campanello di casa suona, facendolo scattare; il cuore gli pulsa forte, lo sente nel petto e nelle orecchie, nei polpastrelli che vibrano.
Sospira, con la maniglia tra le mani e fa scattare la serratura, aprendo la porta, il suo cuore vacilla alla visione che gli si para davanti; Louis con un cappotto nero che copre il suo busto e dei pantaloni beige in vista.
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Why would you ever kiss me?// Larry Stylinson
Short StoryLouis Tomlinson gioca al Manchester ormai da quando è bambino ed ora che è passato alla Premier League cerca ogni giorno di dare il massimo per poter indossare la fascia da capitano. Harry Styles non gioca per diventare capitano, tifa Manchester da...