Una settimana senza risposte, senza troppi punti interrogativi: è successo. Così si giustifica Louis.
Dio se gli manca Harry, ma alla fine non può essere egoista; lui non potrà mai vivere allo "scoperto" senza sentirsi sbagliato.
La sera, mentre guarda le notizie del loro bacio dal suo Iphone, ripensa a quel giorno, al suo cuore che batteva all'impazzata, al suo sangue farsi gelido nelle vene.
Zayn passa la maggior parte dei suoi pomeriggi a casa del castano, cercando di smuoverlo a presentarsi agli allenamenti; ma lui non ce la fa, come potrebbe? La notizia del loro bacio gira ovunque e lui non ce la fa.
Neanche le sue sorelle sapevano di questa situazione; non perché non lo avrebbero accettato, ma perché Louis avrebbe voluto essere il primo ad informarle. Loro lo chiamano, preoccupate per la situazione di disagio; lui non risponde mai.
Piange, a volte, sulla spalla del suo amico, cercando una consolazione che probabilmente non arriverà mai.
Harry è. Nient'altro, è e basta, si limita ad esistere.
Niall dopo svariati messaggi e chiamate lo ha raggiunto in casa, trovandolo sdraiato sul divano con gli occhi gonfi ed un accenno di barba sul mento.
-Mi spieghi perché non mi rispondi? Non voglio lasciarti solo, Hazza, non se stai così!- gli occhi azzurri di Niall sono colmi di tristezza; non può vedere quegli occhi verdi trasformati in delle iridi grigie come il cielo di Londra.
-Non voglio parlare, non ho niente da dire, avete tutti assistito al divertimento, giusto?- la voce roca di Harry risuona nella stanza, tra il sarcastico ed il deprimente.
E' un dolore così lancinante nel petto che fa difficoltà anche a respirare; non si sistemerà nulla, Louis rimarrà per sempre il ragazzo spaventato, il ragazzo gay convinto di poter vivere una vita felice nella convinzione e finzione di essere etero.
-Almeno sistemati, Harry, puzzi di barbone, non lascerò che tu ti riduca così, diamine!-
Harry scoppia a piangere, stringendo le labbra tra i denti e Niall lo abbraccia, non importa dell'odore, non importa dell'aspetto; si vede, è distrutto.
-Me ne andrò Nì.- le sue parole suonano dolorose -La società ha comunicato che mi venderà al Chelsea ed io me ne voglio andare, a breve firmerò.-
-Che cazzo dici, Harry, tu non puoi lasciare il Manchester, è la tua squadra!- Niall poggia le sue mani sulle spalle del riccio e lo scuote, cercando di risvegliarlo dal torpore.
-A me neanche andava di fare il calciatore! Dove me ne vado non mi interessa, l'importante è che io non lo veda più, lo perdono, lo amo, proprio per questo me ne vado... Semplicemente, ricordati di dargli una cosa, quando lo vedrai.- il riccio si alza dal divano e si affretta, in boxer ed in felpa, verso il tavolo della cucina.
Niall scorge la figura di Harry tornare in salotto con una busta in mano ed i suoi occhi incontrano quelli lucidi del suo amico -Ti prego, salutalo per me.-
-Dio, Haz, vieni qui.- le braccia di Niall si aprono in richiesta di un abbraccio; si vedranno ancora, ma non molto presto, questo è certo -Ti voglio bene, tanto.- le braccia del biondo lo stringono forte a sé ed ha quasi paura di rompere il costato del più piccolo.
-Anche io Nì, te ne voglio tanto, grazie.- un sospiro, tira su con il naso -Assicurati di dargliela quando sarò partito... Verrebbe a cercarmi se la leggesse prima della mia partenza.-
Niall annuisce con il mento poggiato sulla sua spalla; Louis lo odierà per questo.
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Why would you ever kiss me?// Larry Stylinson
Short StoryLouis Tomlinson gioca al Manchester ormai da quando è bambino ed ora che è passato alla Premier League cerca ogni giorno di dare il massimo per poter indossare la fascia da capitano. Harry Styles non gioca per diventare capitano, tifa Manchester da...