Tormento

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Mi lascio cadere sulla sabbia. Sento il cuore in subbuglio. La testa piena di informazioni. Avevo ragione fin dall'inizio, avevo capito che c'era qualcosa sotto, che il comportamento di Linda era troppo strano. Giordano..mi conosceva già. Tutto quello che mi ha detto era legato a Gabriel, tutto quanto. Ogni singola parola era riferita a lui.
'Lieve è il dolore che parla. Il grande è muto' diceva Seneca. Ho visto, ho visto il dolore nei suoi occhi e in quelli del fratello. Pensavo fosse legato alla madre, ma c'è altro sotto. Qualcosa di orribile, lo sento. Riconosco quegli occhi, quello sguardo perso, quello sguardo consapevole della sofferenza. Quando il dolore è troppo grande non lo sai spiegare..lo so, lo so anche io. Come posso biasimarlo? Come posso odiarlo per questo? Fa male, fa male perché mi rendo conto di tutto, ma allo stesso tempo non trovo pace. Non vuole stare con me perché io lo rendo debole e non vuole essere debole perché c'è qualcosa per cui non può esserlo. Come non capirlo? Lui non lo sa, ma io mi sento esattamente come lui. Lui mi rende debole, mi entra dentro e mi getta nella disperazione più totale. L'ho capisco e fa male proprio per questo. Certi dolori non ti viene da raccontarli, non perché vuoi nasconderli, ma perché sai che nessuno può curarli. Né un abbraccio, né una parola. Nulla. Alcune cose sono così dolorose che pensi che la cosa migliore sia lasciarle nell'ombra. Lo so. So come si sente. So cosa prova. Eppure sono innamorata di lui, come posso starli lontano? Con quale forza? Con quale volontà d'animo? L'amore non dovrebbe essere più forte della paura di soffrire ancora? Non è così? Non lo so, voglio lui, anche se mi rende vulnerabile, lo voglio, ma lo capisco. Mio malgrado lo capisco. Come uscirne? Cosa devo fare? Mi sento mancare l'aria. Il cuore mi dice che se lui provasse quello che provo io per lui mi direbbe tutto, accetterebbe di condividere la sua sofferenza con me. La testa mi ricorda che forse non sono la persona giusta, che io forse non riuscirei a condividere la mia sofferenza con lui. C'è una lotta in me, testa o cuore. Solo che questa volta non c'è una vittoria schiacciante di una parte sull'altra. Come ci può essere? Mi ha detto che è innamorato di me, mi ha guardato negli occhi per tutto il tempo, ha usato delle parole bellissime, eppure un secondo dopo è riuscito ad allontanarmi di nuovo, a dire che non vuole stare con me. L'amore è così freddo? Così distaccato? Ho paura, paura per quello che può nascondere. Ripenso a Giordano, ai suoi occhi privi di qualsiasi luce. Sento mancarmi il respiro. Quegli occhi, così tristi, così sofferenti. Mi viene in mente Linda, la sua espressione di dolore al ricordo di Giordano. Devo sapere! Lei sa, devo sapere. Non mi importa se per me sarà troppo, non mi importa se soffrirò, non mi importa di me. Voglio solo capire il motivo di quel buio negli occhi di entrambi. 

Apro la porta e vedo Linda e Bianca sedute sul letto di Linda. Chiudo la porta dietro di me, mi avvicino al letto, mi siedo e scoppio a piangere. Sono tutta bagnata per la pioggia. Ritornando al campus e rivedendo questi luoghi, è come se fossi uscita dal mio mondo, da una realtà parallela. Mi sono resa conto di tutto. Sento un dolore dentro che non mi fa respirare e che mi lacera il corpo. Mi sono passate davanti tutte le immagini di queste settimane. Giordano, Gabriel, Linda, le loro sofferenze. Yuri, il modo in cui l'ho trattato, il male che gli ho fatto. Tutto ritorna quando si apre una ferita. I dolori, i ricordi...tutto fa dannatamente male, più male, ora più che mai. Le mie amiche mi guardano sbigottite. 
<<Sole! Che è successo?>> chiede Bianca saltando giù dal letto. Tremo, tremo per il freddo, tremo per la paura, tremo rendendomi conto di tutto. Di tutto questo dolore, di tutto questo male attorno a me.
<<Ti prego, parla Sole>> dice Linda appoggiando una coperta sulle mie spalle. La guardo, è spaventata.
<<Mi ha detto tutto, tutto ma..>> non riesco a parlare. Linda si prende la sedia e si siede davanti a me.
<<Racconta tutto, per favore>> mi dice facendosi seria.
Racconto tutto, non so come, non so se mi stanno capendo, non so se ha un senso. Piango e racconto, singhiozzo, ma continuo a raccontare. Fa ancora più male raccontare tutto. Mi rendo conto che è tutto reale. Che è tutto dannatamente reale.
Linda si lascia cadere sulla sedia, sembra che abbia visto un fantasma. Bianca sta in un angolo e non dice niente.
<<Tu.. tu sapevi tutto, mi hai mentito Linda. Mi hai presa in giro..>> sono arrabbiata, arrabbiata perché ha sempre saputo e non solo non mi ha detto niente, ma ha ben pensato di assumere atteggiamenti strani con me, di farmi capire tutto senza dirmi niente.
<<No Sole, non è così. Non sai cosa ho passato io. Non sai cosa ho fatto per te, non sai quante volte gli ho detto di dirti tutto, non sai quante volte ho pianto davanti a lui vedendolo stare male, vedendolo incapace di prendere una decisione, vedendolo pensare a te. Non sai quante volte gli ho detto di non opporsi, di non cercare di resisterti perché si sarebbe rovinato con le sue stesse mani>> mi dice piangendo. Resto a bocca aperta, Linda ha la capacità di farti capire di essere sincera. Ti guarda e ti entra dentro. Quegli occhi non sono capaci di mentire. Sta male, soffre, soffre anche lei.
<<Lui non voleva che ti dicessi niente, non vuole che ti dica niente. Non sai quante volte ero sul punto di dirti tutto, lo stavo per fare, tante volte..>> dice e ricordo perfettamente ogni istante. Ogni momento.
<<Quel giorno..quel giorno davanti alle liste..>> dico ritornando a quel momento. Linda mi aveva sorriso, un sorriso di conforto, un sorriso di comprensione.
<<Era disperato quando ha saputo che doveva farti da tutor. Si chiedeva come sarebbe riuscito a starti accanto senza toccarti trattandoti male e vedendoti allontanare. Ti avevo vista, avevo capito che ci stavi guardando e che non capivi, sapevo che ti aveva trattato male il giorno prima, non sapevo come comportarmi, non sapevo cosa fare. Volevo farti capire che non era niente, che non era nulla di grave, nonostante lo fosse. Non sapevo cosa fare Sole..>> dice asciugandosi le lacrime e avvicinandosi di più verso di me.
<<Quando mi ha chiesto di essere amici, ritornando in stanza, mi hai chiesto se mi avesse parlato..>> le ricordo quel momento. La speranza negli occhi di Linda.
<<Pensavo che ti avesse detto tutto, stava male giorni prima, diceva che forse doveva comportarsi in modo diverso, non si dava pace. Pensavo che finalmente ti volesse dire tutto..>> dice sfinita.
<<Quando sei andata da lui dopo che ha baciato Jessica..>> dico, al ricordo di quel momento mi viene da vomitare. Linda era andata a sgridarlo e allora non ne capivo il motivo.
<<Era geloso di Yuri, tu eri fredda, non sopportava più quella situazione e ha deciso di essere più gentile. Ti ha raccontato della mamma, ma ha capito subito dopo di aver sbagliato. Non ha mai raccontato a nessuno della mamma Sole...Si è detto che non aveva resistito, che era colpa sua e ha deciso di baciare quella davanti a te per allontanarti. Ero arrabbiata, non doveva farlo davanti a te, non doveva..>> dice ripensando a quel momento. Ripenso alle parole di Gabriel, è andato a letto con lei. L'idea di loro due insieme non mi fa respirare.
<<L'ha fatto solo per allontanarti da lui, per farsi odiare Sole>> mi dice come se mi avessi letto nella mente.
<<Quella sera...eri venuta da Bianca, hai detto che non gli interessava niente di lei..>> ricordo.
<<Hai sentito...sai Sole, non sapevo cosa provassi per lui, non ti conoscevo e non è facile capirti. Mi era passato per la testa che potesse interessarti, non volevo che tu interpretassi male quello che faceva. Volevo farti capire che non era così, che in realtà non lo faceva per cattiveria. Ogni volta che mi chiedevi, sapevo di non poterti dire nulla, ma allo stesso tempo non riuscivo a non farlo, vedevo il tuo interesse crescere, giorno dopo giorno, vedevo la tua confusione, vedevo che ti stavi allontanando da lui, volevo farti restare, volevo dirti qualcosa, anche solo una cosa per farti rimanere>> dice con le lacrime agli occhi. Mi rendo conto che Linda ha sempre cercato di aiutarlo, c'era sempre per lui, per me. Mi rendo conto che erano le sue parole a farmi stare meglio allora, ricordo che, ripensando alle sue frasi, alle sue espressioni, stavo un po' meglio anche se mi facevano pensare molto.
<<Dove era quelle due settimane Linda? Quando mi ha baciata in camera sua, quando mi ha detto che le piaceva..>> non riesco nemmeno a pronunciare il suo nome. Dove era quelle due settimane? Non lo vedevo in giro.
<<Ti ha sempre guardato da lontano, tu, Yuri..>> dice prendendo una pausa dopo aver nominato Yuri.
<<E' venuto in camera sapendo che avresti avuto una lezione, gli mancavi e voleva vedere qualcosa di tuo>> guardo la scrivania. Gli mancavo veramente? E' venuto veramente perché gli mancavo?
<<Quando ha saputo che uscivi con Yuri è stato male, si diceva che ti piaceva lui, che non provavi le stesse cose che lui provava per te>> dice. Lo pensava veramente? Mi fa male pensare al fatto che l'ho fatto soffrire. Non volevo, non era mia intenzione.
<<Per questo mi hai parlato di quello che ti ha detto tua mamma..>> ricordo le sue parole, sono quelle che mi hanno fatta dubitare di tutto.
<<Pensavo che ce l'avessi su con Yuri..>> dico e lei fa no con la testa.
<<Mi faceva male Sole, mi faceva male vedere Gabriel in quelle condizioni. Insomma, tu lo avevi baciato! Ti piaceva, ne avevo la conferma e l'aveva anche lui. Stava buttando via tutto, tutto quanto. Durante quelle due settimane non hai avuto un minimo cedimento, eri sempre con lui. Mi sono chiesta se ti cominciasse a piacere. L'ho pensato, ma non ne ero convinta. Volevo indagare, volevo farti capire qualcosa. Scusa, scusami veramente. Adesso capisco tutto, capisco perché avevi reagito in quel modo, perché il giorno dopo non hai voluto vedere Yuri..è colpa mia>> dice abbassando gli occhi a terra.
<<Tu mi hai aiutata a fare chiarezza Linda..hai fatto solo questo>> dico e lei risolleva lo sguardo, più sollevata di prima. Certo, voleva farmi capire cosa era il vero amore, cosa avrei dovuto provare uscendo con Yuri...Non aveva cattive intenzioni, voleva solo aiutarmi. Ha sempre voluto solo aiutarmi.
<<Perché..perché hai fatto tutto questo?>> chiedo. Perché ha fatto questo per lui, per me...Lei mi guarda, poi guarda Bianca, fa un respiro profondo.
<<Ho sempre voluto vedervi insieme Sole>> confessa. Cosa?
<<Lo conosco come non conosco nessun'altro. Non ha mai parlato di nessuna ragazza. Quando mi ha parlato per una intera settimana di te non riuscivo a credere alle mie orecchie. Quando tu sei capitata nella nostra stessa Università, nella mia stessa camera, ero scioccata. Era tutto talmente assurdo, ma tutto talmente meraviglioso...non riuscivo a capacitarmene. Gabriel..il mio Gabriel innamorata. Ero talmente contenta, finalmente ci poteva essere un po' di felicità anche per lui, finalmente poteva essere felice. Tu sei speciale Sole, me ne sono accorta dalla prima volta. Ho capito che potevi salvarlo, che potevi fargli del bene. Per questo ho sempre cercato di convincerlo, perché da quando c'eri te sorrideva..>> dice con una tristezza negli occhi che mi fa male, ma ancora di più paura.
<<Per questo, quella notte, hai detto che eri contenta di avermi come compagna di stanza>> dico. Ricordo che non capivo, che quel commento mi sembrava strano.
<<Si, insomma era tutto talmente palese Sole. Il destino vi ha fatti incontrare, il destino ti ha messo sulla sua strada. La ragazza, l'unica ragazza di cui Gabriel si fosse interessato, nella mia stanza. Non era una coincidenza, non poteva esserlo. Ero grata, ero felice perché finalmente vedevo un lieto fine. Vedevo una gioia, volevo vederlo felice, volevo che tu lo rendessi felice..>> dice dolcemente. Linda mi fa piangere. Il destino...Guardo Bianca, è sconvolta. Ha sempre capito tutto, mi ha sempre detto come stavano le cose. La mia Bianca, Linda è per Gabriel come Bianca è per me. E' pazzesco, rimango senza fiato, non riesco ad esprimere le mille cose che vorrei dire.
<<Credi veramente che io possa renderlo felice?>> chiedo con voce spezzata. Come? Come se non mi vuole accanto? Lei abbassa lo sguardo.
<<Linda per favore>> la prego.
<<E' complicato Sole, è dannatamente complicato>> dice alzandosi dalla sedia.
<<Cosa lo tormenta Linda? Perché non mi vuole accanto?>> chiedo avendo paura di qualsiasi risposta. Lei mi guarda, triste, disperata. Maledizione.
<<Cosa lo tormenta? Perché..perché Giordano è triste? Cosa succede?>> urlo alzandomi in piedi. Lei mi guarda, ma non riesce a dire niente. Mi gira la testa e mi lascio cadere per terra. Bianca corre ad aiutarmi e si siede vicino a me appoggiandomi le mani sulle spalle. Sento un macigno dentro che non mi fa respirare. Gli occhi appannati dalle lacrime. Linda si avvicina, si siede davanti a me e mi prende le mani tra le sue.
<<Tu puoi renderlo felice Sole. Quando ha visto Giordano abbracciarti in lui qualcosa è cambiato. Giordano non ha mai abbracciato nessuno, nemmeno la madre, nemmeno me, solo Gabriel. Tu lo fai sorridere, lo fai credere nell'amore, lo fai amare Sole. Il fatto che lui ti abbia raccontato tutto oggi è la prova di tutto. E' la prova che sta vacillando, che sta capendo di non riuscire ad opporsi..>> dice cercando di trattenere le lacrime.
<<Cosa lo tormenta Linda?>> la prego con le lacrime agli occhi.
<<Purtroppo è proprio il tuo renderlo felice a gettarlo allo stesso tempo nella disperazione più totale. Con te si sente debole, vulnerabile..>> confessa.
<<Perché non vuole esserlo Linda?>> la supplico.
<<Non posso Sole, credimi. Non posso veramente. Vorrei dirtelo, ma non è compito mio, non posso veramente. Per favore non chiedermelo>> dice e io ricomincio a piangere. E' così tanto orribile?
<<Sono sicura che te lo dirà prima o poi. Sono sicura che capirà che l'unica cosa giusta da fare, l'unica cosa che potrebbe farlo stare meglio è condividere con te le sue sofferenze>> dice. Mi sento mancare l'aria. Guardo Bianca, piange. So cosa pensa. Si starà chiedendo come posso condividere altre sofferenze con qualcuno quando per prima soffro per un passato mostruoso. Linda non lo sa, non lo può sapere, ma anche io fuggo da dei ricordi orribili, da mostri indelebili nella mia mente. Come posso essere d'aiuto? Come potrei? Eppure sento il bisogno di sapere, sento il bisogno di aiutare lui, Giordano..il mio piccolo Giordano. Non merita di avere gli occhi spenti, non merita di essere triste, non merita di conoscere il dolore alla sua età. Non è giusto. Non è giusto tutto questo. La realtà è l'incubo peggiore.
<<Voglio andare a letto>> dico. Voglio distendermi, voglio pensare, voglio affrontare i miei pensieri, voglio capire. Linda mi toglie la coperta dalle spalle e si alza.
<<Domani ne parliamo Sole, io e te. Però mi raccomando, non torturarti troppo, ti prego>> dice Bianca. Mi da un bacio sulla guancia. Abbraccia Linda, ci saluta e se ne va.
<<Hai bisogno di qualcosa?>> mi chiede Linda. Il suo telefono squilla. Dalla sua espressione capisco che è Gabriel a chiamarla.
<<Vai>> le dico. So che ha bisogno di lei e so che lei è preoccupata per lui.
<<Sei sicura?>> chiede. Annuisco.
<<Lo farò ragionare Sole>> dice per poi uscire di corsa dalla stanza. 

Prendo la molletta dalla tasca. La mia molletta, quella che avevo perso. Forse gliela dovevo ridare..la stringo in mano e mi distendo sul letto. Pensare che l'ha avuta lui tutto questo tempo mi fa credere di averlo qui, vicino a me. Quindi è con questa che giocava quella sera in camera sua...accidenti. Ne sono così perdutamente innamorata che ho una grande paura. Paura di sapere cosa lo tormenta, paura di come potrei reagire, paura di cosa potrebbe provocare in me, paura di perderlo. Ho una grande paura di perderlo. Mi starà veramente lontano? Io come farò a starli lontano? Mi è entrato dentro e non vuole uscire. Non solo lui, anche Giordano e Linda. Le due persone più legate a lui, le sento tanto legate anche a me. Linda dice che potrei renderlo felice, che lui potrebbe condividere le sue sofferenze con me..se conoscesse il mio passato, se sapesse alcune cose, forse non la penserebbe più così. Forse si renderebbe conto che sono la persona sbagliata. Come posso aiutarlo? Come posso aiutarlo con la sua sofferenza quando non riesco a gestire la mia? Non so cosa fare, come agire. Non sono certa di niente se non di essere innamorata profondamente di lui. Questa è l'unica cosa di cui sono certa. Ma può bastare l'amore? Per lui non è abbastanza, per lui sono più importanti altre cose, per lui è meglio soffrire...forse ha ragione. Forse alcune persone non sono destinate ad essere felici. Come potrei alleggerire quello che lo tormenta quando anche io sono oppressa da orribili visioni?

In due il buio fa meno pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora