Innamorato

26 11 4
                                    

<<Perché avevi questa molletta Gabriel?>> mi chiede Sole in piedi di fronte a me. Come è possibile che sia scivolata dalla tasca? Guardo la ragazza di cui sono innamorato. Bellissima. La ragazza che mi ha appena detto di essere innamorata di me in quel modo bellissimo senza tenere conto di quello che le ho detto poco fa, senza paura, pur sapendo che le avevo detto di non essere fatto per lei. Come posso essere meritato questo? Come posso essermi meritato lei?Leggo lo stupore nei suoi occhi. Chi sa cosa le sta passando per la testa. Sono così confuso, ha pianto, ha pianto per colpa mia. Non riuscirei a vederla piangere un'altra volta.
<<Gabriel!>> urla e vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime. Di nuovo. Non posso farla piangere ancora. Glielo devo dire, le devo raccontare tutto. Le devo dire che sono innamorato di lei, non importa del dopo, voglio solo dirle che ci tengo a lei, che non è vero che non mi interessa niente di lei. Voglio che sappia che per me è importante e che non ha confessato i suoi sentimenti per niente. Non posso farle questo. Prendo un profondo respiro. 
<<Ero alla spiaggia quella volta..>> dico e la vedo confusa. Non stacca i suoi bellissimi occhi da me.
<<Cosa vuol dire Gabriel? Per favore>> mi incalza lei.
<<Quel giorno, quella festa sulla spiaggia. Ero lì, ti avevo vista, avevo visto la molletta cadere e l'avevo raccolta>> dico. Lei si porta la mano alla fronte, pensa a qualcosa. Poi si siede. Mi siedo anche io. Non riesce a dire niente, vorrei tanto sapere cosa le passa per la testa. E' così difficile capirla.
<<Perché hai raccolto la molletta?>> chiede guardandomi negli occhi. Ci siamo. La guardo per darmi coraggio. Voglio veramente raccontarle tutto. Magari poi sarà tutto più facile.
<<Mi sono innamorato di te Sole, dalla prima volta, da quella volta>> le dico guardandola negli occhi. Voglio che capisca che sono sincero. Lei spalanca i suoi bellissimi occhi verdi e rimane a bocca aperta. Sembra assente, sembra lontana. Ho paura.
<<Sole..>> sussurro.
<<Ora capisco tutto, il comportamento di Linda, alcuni commenti..>> dice come assorta nei pensieri. Il comportamento di Linda?
<<Non capisco però, non capisco te Gabriel. Spiegami per favore, ti chiedo di essere sincero con me. Raccontami tutto, ti prego>> mi dice guardando la molletta e rigirandola tra le mani. Non so da dove partire, questa è la verità.
<<Quella sera alla spiaggia con me c'erano Linda e Giordano>> dico vedendola scioccata.
<<Cosa?>> dice lei a bassa voce. E' bellissima, così confusa. Concentrati Gabriel!
<<Lasciami raccontare per favore>> le dico cercando di trovare le parole giuste per raccontare tutto.
<<Erano con me, era il mio compleanno e avevamo deciso di andare al lago. Al ritorno Linda ha voluto fermarsi sulla spiaggia perché aveva visto tanta gente. Così ti ho vista. E' stato un caso, un istante. Eri vicino ad un tavolo e avevi appena appoggiato il bicchiere, poi te ne sei andata di corsa e nel mentre ti era caduta la molletta, così l'ho raccolta io. Non so perché. O meglio, adesso lo so, ma lì per lì non sapevo perché l'avevo fatto. Mi avevi colpito, non so spiegarmelo. Eri bellissima, sei bellissima. Ma non era solo quello, qualcosa di te mi aveva colpito nel profondo>> dico. Sole ascolta attentamente, so che vorrebbe chiedermi mille cose, è un sacco curiosa. Ma vedo anche che è come se avesse paura di chiedere. Non vorrei che avesse paura di chiedermi qualcosa.
<<Quindi anche Linda e Giordano mi hanno vista quella volta?>> mi chiede lei facendosi triste.
<<Linda era in bagno e non ti ha vista, ha visto la molletta in seguito. Giordano invece si, ti ha visto, era accanto a me e ha visto tutta la scena>> dico e lei rivolge lo sguardo verso il mare. E' pensierosa. Si sente presa in giro per Linda, per Giordano.
<<Continua per favore>> dice senza nemmeno guardarmi. Mi fa male vederla così.
<<La settimana seguente non riuscivo a toglierti dalla testa. Pensavo solo a te, ti ho sognato, parlavo di te continuamente sia a Giordano che a Linda. Sapevo che non ti avrei rivista, ma avevo qualcosa di tuo, ti sentivo vicino, anche se a poco a poco non bastava più quella molletta. Quando quella domenica ti ho visto per caso nel corridoio non riuscivo a credere ai miei occhi. Insomma, la stessa ragazza a cui pensavo da una settimana e che avevo visto per caso compariva nella mia stessa Universitá. Come era possibile? Ero corso in camera da Linda e le ho raccontato tutto, non conoscevo il tuo nome, non sapevo che tu fossi addirittura la sua compagna di stanza. Quando ti ho vista entrare nella sua stanza, nella tua stanza, non potevo credere ai miei occhi. Prima di uscire ho detto a Linda che eri te>> dico e prendo una pausa per capire la sua reazione.
<<Di' qualcosa, ti prego>> chiedo vedendola troppo sconvolta. Lei mi guarda e io non riesco a decifrarla.
<<Non ci posso credere che Linda mi abbia nascosto tutto>> dice lei con voce triste. No! Non deve pensarla così, Linda le vuole bene veramente.
<<Non ti ha detto niente perché così ho voluto io. Lei voleva raccontarti tutto, ti vuole bene veramente Sole>> dico vedendola addolcirsi un po'. Vuole bene a Linda, si vede. Questa cosa mi fa innamorare ancora di più. Ritorna pensierosa.
<<Perché mi trattavi male, perché mi trattavi male se dici di essere innamorato di me? Come è possibile Gabriel?>> chiede rivolgendo il suo sguardo verso di me. Il suo sguardo mi fa male, molto. E' come se non ci credesse, è come se stesse mettendo in dubbio tutto. Lo vedo. Non posso darle torto, ne ho combinate di ogni per farle credere il contrario.
<<Non mi credi quando dico che sono innamorato di te vero?>> le chiedo. Lei distoglie lo sguardo. Sento un tonfo al cuore. Non può non credermi, non quando ho deciso di raccontarle tutto. E' il mio turno, il mio turno di confessarle quello che provo. Solo per una volta, solo per questa. Solo per vederla sorridere, solo per farla stare meglio, solo perché lei lo sappia. Forse peggiorerei le cose, ma devo farlo, non posso non farlo. Non posso farla stare così male, non dopo quello che mi ha detto.
<<Sole, guardami per favore>> dico e lei si gira. Le prendo le mani, e lei, seppur riluttante, mi lascia fare.
<<Tu mi togli il respiro, mi fai battere forte il cuore. Mi sono innamorato dei tuoi occhi quando ancora loro non mi conoscevano. Mi sono innamorato nel primo istante che ti ho visto, ancora prima di toccarti, di sfiorarti, di accarezzarti, di baciarti. Mi svegliavo e pensavo a te, sorridevo senza motivo pensando a te. Ho capito che mi sono innamorato profondamente di te quando sei inciampata e io ti ho afferrato per non farti cadere. Ho sentito il tuo profumo, ho toccato i tuoi fianchi, Dio solo sa quanto avrei voluto dirti tutto lì, quanto avrei voluto baciarti. Ho capito di essermi innamorato di te quando in me è nata la gelosia nei tuoi confronti, quando impazzivo all'idea che fosse un altro a farti sorridere, quando vederti con con quel ragazzo non mi faceva dormire la notte. Ho capito di essermi innamorato di te quando sono rimasto un'intera lezione ad osservarti disegnare i fiorellini su un quaderno. Ho capito di essermi innamorato di te quando ti ho raccontato di mia mamma, a nessuno mai l'avevo raccontato. Ho capito di essermi innamorato di te quando passavo ore sul letto a pensare a te tenendo la tua molletta in mano. Ho capito di essere innamorato di te quando ho sentito il bisogno di andare in camera tua e sentire il tuo profumo. Ho capito di essermi innamorato di te quando ho visto mio fratello abbracciarti, lui non abbraccia mai nessuno se non me. Ho capito di essermi innamorato di te quando sono stato contento per Linda dopo che ti ha raccontato della mamma. Più ti guardo e più mi innamoro. Mi innamoro di te quando ti vedo persa nei tuoi pensieri, quando sorridi, quando storci le sopracciglia e fai la scocciata, quando mi guardi. Quando mi guardi mi fai battere il cuore, quando mi baci non capisco più niente. Mi perdo nei tuoi bellissimi occhi. Sei il motivo dietro ogni mio sorriso sincero. Sono maledettamente innamorato di te Sole>> dico guardandola per tutto il tempo negli occhi per ricordarmi per sempre questo momento e perché lei creda veramente a quello che dico. Occhi verdi in occhi verdi. I suoi sono pieni di lacrime. I suoi bellissimi occhi verdi pieni di lacrime. Mi lascia le mani, si asciuga il viso. Mi guarda, ma non c'è gioia nei suoi occhi, non c'è felicità per quello che ha appena sentito. So a cosa pensa. So cosa vuole sapere. So che è arrivato il momento di dirle tutto il resto. Quello che so di doverle dire, ma quello che allo stesso tempo non vorrei mai dirle. Non sono pronto a spezzarle il cuore. Non sono pronto ad allontanarla da me. La vedo qui, vicino a me, dopo che ci siamo detti di essere innamorati l'uno dell'altro, dopo che ci siamo baciati e vorrei solo prenderla tra le mie braccia e consolarla, ma non posso. Non posso farlo e sento un male dentro indescrivibile. Come farò?
<<Perché mi trattavi male Gabriel? Perché hai baciato quella ragazza? Perché mi hai detto che ti piaceva lei?>> mi domanda a bassa voce cercando di trattenere le lacrime. Sento mancarmi l'aria. Non riesco a parlare.
<<Gabriel..perché?>> chiede con gli occhi lucidi.
<<Perché non possiamo stare insieme Sole..>> confesso e quasi non ho il coraggio di guardarla negli occhi. Mi guarda, trattiene le lacrime. E' forte, è dannatamente forte. Non possiamo stare insieme e ora ne sono convinto più che mai. Ha sofferto, ha sofferto tanto lei. L'ho capito da quello che mi ha detto Giordano. Mi ha raccontato dei loro due incontri e anche se ha cercato di rigirare il discorso in modo da farmi sentire meglio, l'ho capito. Sole conosce il dolore, per questo si è affezionata a Giordano, per questo lui si è affezionato a lei, per questo non sorride quasi mai, per questo ha gli occhi tristi. Non posso riversarle addosso anche i miei dolori, i miei incubi, le mie paure. Non posso farla stare male, non posso metterla in pericolo. Ci tengo troppo a lei per vederla spezzarsi. So che è forte, ma nessuno è così forte da sopportare per tutta la vita. Nessuno si merita questo, lei non se lo merita più di tutti. E' troppo speciale per soffrire ancora. E' riuscita a far aprire Linda e Giordano. Quando l'ho visto abbracciarla mi sono sentito mancare la terra sotto i piedi. Non abbraccia nessuno tranne me, nemmeno la mamma. Ha visto qualcosa in lei, si sente molto legato a lei. Lei è speciale, é dannatamente speciale.
<<Perché dici così Gabriel? Perché non possiamo stare insieme?>> chiede con un filo di voce. Non posso dirle quello che vuole sentirsi dire. Non posso darle le risposte che vuole.
<<Non posso Sole..>> sussurro.
<<Me lo merito Gabriel, dimmi perché, ti prego>> mi supplica e io non riesco a vederla così. Mi fa così male che non riesco a descriverlo.
<<Ti ho trattato male per allontanarti da me Sole perché non possiamo stare insieme, perché non volevo che tu ti innamorassi di me, perché volevo che mi odiassi>> confesso, glielo devo.
<<Perché non possiamo stare insieme Gabriel?>> chiede di nuovo. Un lacrima le riga il viso. Avvicino la mano al suo viso, ma lei si allontana. Pugnalata al cuore. Accidenti.
<<Perché Gabriel?>> urla.
<<Perché mi rendi troppo debole Sole>> dico quasi senza rendermene conto. Non glielo volevo dire.
<<Mi stai dicendo che tutte le volte che mi hai trattata male, lo hai fatto perché io ti rendo debole e perché volevi allontanarmi da te?>> chiede perplessa. Annuisco, è così. Chiude gli occhi per scacciare via le lacrime. Vorrei abbracciarla.
<<Hai baciato Jessica per allontanarmi?>> chiede quasi disgustata. Lo so che la mia risposta non le piacerà, ma voglio essere sincero. Voglio che capisca fino in fondo.
<<Si e ci sono andato a letto solo per toglierti dalla testa, non me ne frega niente di lei>> dico pentendomene un secondo dopo. Lei si rabbuia. Cosa ho di sbagliato maledizione? Mi avvicino a lei, ma lei con una mano me lo impedisce.
<<No!>> dice colpendomi dritto al cuore. Si sta allontanando, dannazione.
<<Ascoltami ti prego. Ti ho trattato male fin dall'inizio per allontanarti da me. Ricordi? Quando ho saputo di essere il tuo tutor volevo spaccare la porta. Come avrei fatto a starti così vicino? Come ti avrei allontanato? Facevo di tutto per allontanarti da me. Non è sempre stato facile, ero innamorato di te dannazione. Ti ho aiutato a non cadere e ti ho messo le mani sui fianchi. Non riuscivo a trattenermi, quando me ne sono accorto, ti ho trattato male. Quando mi hai raccontato della tua passione per gli animali ti ho trattato male perché avevo capito che quella storia era importante per te e che ti eri fidata di me aprendo il tuo cuore. Ho capito che avevo sbagliato a chiedertelo, che ti avevo avvicinato a me e ti ho trattato male. Quando, sedendomi vicino a te e parlandoti, non mi avevi risposto ed eri fredda, mi ha fatto male, molto male. Ho deciso che non volevo più allontanarti, che mi faceva stare troppo male. Ho chiesto di essere amici pensando che ti potevo stare vicino, a giusta distanza, ma vicino. Ma quando ti ho raccontato della mamma, quando le nostre mani si sono sfiorate, ho capito che così peggioravo solo le cose, che così ti avrei solo avvicinato a me. Così ho deciso di baciare Jessica davanti a te, nel nostro corridoio. Volevo che mi considerassi uno stronzo, una brutta persona. Quando ci siamo baciati in camera mia ho capito che avevamo raggiunto un punto di non ritorno. Ho capito che dovevo dirti qualcosa che poteva definitivamente allontanarti da me. Ti ho detto che mi piaceva Jessica. Non è vero, l'ho detto solo per cacciarti via>> le confesso tutto. Tutto quanto. Lei mi guarda incredula. Mi si spezza il cuore a vederla così. Sta soffrendo a causa mia. Sto facendo soffrire la ragazza di cui sono innamorato.
<<Aveva ragione tuo fratello..>> dice con un filo di voce. Sorride per poi intristirsi di nuovo. Cosa?
<<'Gli uomini sono crudeli per non essere deboli' ha detto, se solo avessi capito fin dall'inizio che parlava di te..>> dice pensierosa. Giordano...mi crede veramente crudele? Lei mi crede così? Al solo pensiero mi sento male.
<<Mi hai trattata male per allontanarmi perchè non vuoi avermi intorno in quanto io ti rendo debole quindi..>> dice senza nemmeno guardarmi negli occhi. Fa male.
<<Ora capisco tutto, ora capisco Linda, le sue espressioni, i suoi commenti, Giordano. Capisco tutto ora>> dice con voce triste continuando a non guardarmi.
<<Perché non vuoi essere debole Gabriel? Perché hai paura che io ti renda debole? Sono così un fardello per te?>> chiede sollevando il suo bellissimo viso. Un fardello? Sarei io un fardello per lei.
<<Non è così Sole. Non c'è posto per l'amore nella mia vita. Non c'è posto per la vulnerabilità nella mia vita. L'amore, tu, mi apri il petto, mi entri dentro e mi scombussoli tutto. Mi disarmi completamente, mi stramazzi a terra. Non posso permetterlo>> dico sfinito.
<<Perché Gabriel?>> chiede di nuovo lei.
<<Non è importante il perché, non posso e basta>> ribatto.
<<Come fai a dire che non è importante il perché. E' tutto il perché Gabriel. E' a causa di questo che non mi vuoi vicino. Dimmelo, per favore>> quasi mi supplica.
<<Non posso>> dico completamente disarmato.
<<Lo sapevo che c'era qualcosa sotto. Fin dall'inizio mi sono resa conto che c'era qualcosa sotto. L'ho visto, negli occhi di Giordano, in quelli di Linda>> dice singhiozzando.
<<Perché non me lo vuoi dire?>> mi domanda tra le lacrime.
<<Basta Sole, per favore>> non posso dirle niente. Anche una minima cosa sarebbe troppo.
<<Ti rendi conto che non ha senso? Come fai a dirmi di essere innamorato di me e allo stesso tempo non volermi vicino? E poi perché mi dici questo, ma allo stesso tempo mi cerchi e mi vuoi vicino. Lo capisci che mi torturi così? E anche ora che ti ho detto di essere innamorata di te hai intenzione di continuare come prima vero? Lo vedo Gabriel, lo vedo che ti stai allontanando da me>> dice non riuscendo a trattenere le lacrime. Mi piange il cuore.
<<Non dubitare mai del mio amore per te. Non ho mai provato per nessuna quello che provo per te. Sei stata il regalo più bello della mia vita, ti ho conosciuta il giorno del mio compleanno e non lo dimenticherò mai>> l'idea che dubiti di me mi ferisce. Vorrei che mi credesse.
<<Se sei innamorato come dici di essere non puoi starmi lontano Gabriel, non è possibile>> ribatte secca.
<<E' possibile quando ci sono cose molto più importanti di me stesso nella mia vita>> dico e la vedo bloccarsi all'istante. Soffre, vedo dolore nei suoi occhi.
<<C'entra Giordano? Non potrei sopportarlo>> dice e mi fa tenerezza il suo attaccamento a mio fratello. E' così meraviglioso. Me ne innamoro ancora di più se è possibile.
<<Sei un egoista Gabriel. Come pensi che possa vivermela adesso? Ti ho detto che sono innamorata di te e tu mi hai detto lo stesso, mi hai baciata e poi mi viene a dire che solo perché non vuoi essere debole, non puoi stare con me. Pensi un po' a me? Non dovevi dirmi niente a questo punto. Dovevi continuare la tua farsa. Sei un egoista>> dice girandosi verso il mare. Ha ragione. Le ho confessato tutto, lei mi ha confessato tutto e ora le sto dicendo che non possiamo stare insieme. Sono un egoista.
<<Un altro motivo per cui non possiamo stare insieme Sole. Non sono fatto per stare con qualcuno>> dico e lei nemmeno mi guarda.
<<Perché mi hai baciata? Perché mi hai raccontato di essere innamorato di me se sapevi fin dall'inizio che non saresti stato con me? Perché Gabriel?>> mi chiede fissando i suoi bellissimi occhi nei miei.
<<Perché non riesco a trattenermi quando mi stai così vicino, non riesco a rimanere impassibile se ti vedo piangere>> dico e le si addolcisce. Si gira e cerca di prendermi le mani, ma io non glielo permetto. Mi alzo di scatto, devo andarmene. Deve capire che non può succedere nulla e devo capirlo anche io. Anzi devo capirlo soprattutto io. Lei si alza e mi prende per la maglietta. Maledizione. Mi guarda con quei suoi occhioni e io devo appellarmi a tutte le forze che ho per non saltarle addosso. E' difficile. E' dannatamente difficile.
<<Gabriel, non te ne andare, per favore>> mi supplica. Ma devo andarmene.
<<Parlami, raccontami, non allontanarmi in questo modo>> mi supplica.
<<Non posso Sole, non possiamo stare insieme, ti prego>> la scongiuro.
<<Non puoi veramente non stare con me solo perché non vuoi essere debole>> mi dice trattenendo le lacrime.
<<Non è solo per quello Sole, è per le conseguenze che deriverebbero dal mio essere debole>> le dico.
<<Quindi mi stai dicendo che da oggi in poi non ti avvicinerai a me? Che mi starai lontano? Che non mi rivolgerai la parola?>> ribatte. Solo a sentirle dire queste cose mi sale il cuore il gola. Come diavolo farò?
Mi giro e me ne vado. Devo andare. Devo andare, devo andare anche se il cuore mi sta dicendo di rimanere. Devo andare perché la testa, che ancora funziona, mi dice di andare.
<<Aspetta Gabriel, anche tu mi rendi debole>> sento le parole di Sole in lontananza. Ho sentito bene? Ho sentito bene. A maggior ragione dobbiamo stare lontani. Due cuori tormentati non possono stare insieme. Due cuori che conoscono il significato del dolore non possono mischiarsi condividendo le reciproche sofferenze. Cosa ne sarebbe di noi? Non posso metterla in pericolo. Non posso provvedere a lei quando devo provvedere a mamma e a Giordano. Non posso proteggerla da un qualcosa di più grande. Sono innamorato di lei, non riesco a stare senza di lei, ma ci devo provare, lo devo fare per le persone che amo. Non so come farò. Sapere che lei prova le stesse cose per me, che sta nella stanza della mia migliore amica, che Linda le vuole bene, che Giordano le vuole bene, che le persone più importanti per me non fanno altro che ripetere quanto sia speciale, rende tutto più difficile. Tutto più dannatamente difficile. Eppure è così, nella vita ci sono cose più importanti. Ci sono momenti in cui bisogna sacrificare la propria felicità per quella di altri. Non tutti possono essere felici. La felicità non è per tutti. La felicità non è per me.

In due il buio fa meno pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora