Vulnerabile

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Le prime luci del mattino mi illuminano il viso. L'odore della pioggia mi pervade i polmoni. Le gocce scendono sul viso. La mia mente viaggia elaborando immagini e sensazioni uniche. Corro, corro senza preoccuparmi del temporale. La canzone nelle orecchie copre i rumori esterni ma, mio malgrado, non quelli interni. Il rumore dei miei pensieri è impossibile da soffocare. Ho dormito poco, mi batteva forte il cuore. Ci sono tanti sentimenti nuovi in me ai quali non riesco a dare un nome, ai quali ho paura di dare un nome. Forse mi risulta più facile ignorarli, non ammetterli. E' proprio vero che quando fai attenzione affinché una cosa non accada, probabilmente è già accaduta. Perché si crede che il costruirsi una farsa attorno aiuti? E' il contrario. Ci fa stare in silenzio, ci fa soffrire in solitudine. Perché, pur rendendomene conto, non parlo? L'uomo è alla costante ricerca della felicità, perché io ne faccio sempre un dramma? 

Rientro in stanza. Linda dorme. Prendo tutto il necessario ed entro in bagno. Apro l'acqua della doccia, scivolo per terra e chiudo gli occhi. Vorrei che il tempo si fermasse. Vorrei interrompere il normale ciclo vitale. Vorrei un po' di silenzio. Vorrei sdraiarmi sull'erba e osservare le nuvole senza pensare a niente se non alla forma di ciascuna. Vorrei che il cinguettio degli uccellini cullasse quei miei pensieri, semplici e leggeri. Vorrei raccogliere i fiori da un prato infinito. Vorrei solo un po' di pace. Il rumore dell'acqua che batte sulle piastrelle fa svanire questo breve sogno nella mia testa e mi ricorda che non c'è nessun cielo, nessuna erba, nessun uccellino, nessun fiore. Non c'è pace, solo caos. 

Esco dal bagno e vedo Linda e Bianca in stanza.
<<Accidenti, pensavamo fossi morta in quel bagno>> dice Linda mentre scrive degli inviti per la sua festa.
Guardo l'orologio sul comodino e mi accorgo di essere rimasta quasi un'ora dentro. Bianca si avvicina a me preoccupata. Lei sa.
<<Stai bene?>> mi chiede sussurrando. Annuisco.
<<Andiamo a fare colazione, ho fame>> dico e cerco di sfoggiare un sorriso. Non l'ha bevuta. Lo so.
Usciamo e ci incamminiamo verso la mensa. Un secondo dopo vedo Gabriel appoggiato ad un muro nello stesso corridoio della nostra prima volta. Il mio cuore galoppa. Ma subito dopo scorgo qualcuno vicino a lui, una ragazza. Si avvicina alla sua bocca e la bacia. Mi si mozza il fiato. Una coltellata al petto. Un male dentro che mi schiaccia i polmoni e che non mi fa respirare. Non dico niente ma dentro ho un mostro che strilla. Fa male. Così poco tempo e così tanto male. Non capisco come sia possibile e perché a me.
<<Sole..>> la voce di Bianca e il suo braccio sulla mia spalla mi richiamano alla realtà. Non riesco a parlare. Mi sento come dentro una bolla, tutto lontano, lievi suoni attorno a me. La guardo, è preoccupata. Linda non c'è. Dov'è Linda? Ritorno a quella vista orribile e la vedo lì, in piedi, di fronte a lui, urla e sbraita. Non capisco. Sento la testa girarmi forte. Voglio andare via, sento il bisogno di allontanarmi.
<<Andiamo per favore>> dico quasi implorando alla mia migliore amica e lei annuisce. Camminiamo, da tanto, non so nemmeno da quanto. Ripenso a quello che hanno visto i miei occhi e non riesco a cancellare quella immagine dalla mia mente. C'è una parte, dentro di me, che sa benissimo cosa sta succedendo. Mi rendo conto che tutte le bugie dette a me stessa negli ultimi giorni erano solo modi di mascherare la realtà. Una parte di me conosceva la verità, ma gran parte di me non voleva accettarla. Mi rendo conto che Bianca aveva ragione. Le cose capitano spesso a caso, inspiegabilmente, senza una ragione, senza un valido motivo. Accadono e a nulla valgono i tentativi di sopprimerle. Accadono quando non hai nessuna intenzione di farle accadere. Eppure ti ritrovi a doverle accogliere, a doverle affrontare, a doverle ammettere. E ora? Come farò?
<<Sole stai bene?>> mi chiede Bianca quasi intimorita. Ha camminato accanto a me, senza dire una parola, ma cercando solo di darmi forza, di trasmettermi la sua forza. Lo fa sempre, lo ha sempre fatto. Ma non ne voglio parlare, non ora, dovrei ammettere un qualcosa che non sono pronta ad ammettere ad alta voce. Non ancora. Mi fa paura. È una cosa nuova per me.
<<Senti, andiamo a comprare un regalo per Linda?>> mi chiede cercando di cambiare argomento, cercando di darmi un po' di spazio, un po' di respiro. Le sono grata. Se non ci fosse Bianca, qui, ora, con me, non so dove andrei a finire.
Entriamo in un negozio di gioielli, l'altro giorno Linda, passandoci vicino, ci ha detto che è il suo negozio preferito. Bianca è silenziosa. Spero di non averla ferita. Spero che non creda che io voglia, per l'ennesima volta, escluderla dalla mia vita. Non è così. Non più. Ho solo bisogno di un po' di tempo. So di averle fatto del male, non voglio più fare gli stessi errori.
Vengo colpita da un braccialetto in vetrina. Ha una catena in oro e tre ciondoli a forma di cuore. E' bellissimo. Semplice ma elegante.
<<Questo è perfetto>> dice Linda avvicinandosi alla vetrina <<le piacerà sicuramente>> lo penso anche io. Forse è un po' troppo, tre cuoricini che rappresenterebbero noi tre, ma qualcosa mi dice che è adatto. Linda ormai è entrata nelle nostre vite. Mai lo avrei pensato, ma è così. Ho visto quello che ha fatto prima. Non lo dimenticherò mai. 
A pranzo Bianca mi parla delle sue lezioni e dei suoi compagni. Sono assente e lei, pur accorgendosene, non dice niente. Bianca è sempre stata l'unica a capirmi veramente. Non mi ha mai forzata a fare niente. Sa quando voglio parlare, sa quando voglio stare in silenzio. Sa che la mia mente ha bisogno di mettere a fuoco alcune cose, sa che ho bisogno di stare un po' per conto mio. Non c'è niente di più bello di avere un'amica così accanto. Niente. A volte sapere che c'è qualcuno a cui puoi affidarti ti può salvare, anche da te stessa.
<<Che ne dici se andiamo al mare? Ha smesso di piovere e c'è una bella brezza>> mi propone sapendo che forse quello mi farebbe stare meglio. Ha ragione, ha sempre ragione.
Sento l'acqua fondersi con la mia pelle, il respiro cessare e i rumori svanire. Occhi chiusi, mondo spento. Il mare mi ha sempre incantata. Se dovessi paragonarmi a qualcosa, mi paragonerei al mare. Abbastanza calma da lasciarti entrare nelle mie acque e nuotare tra le mie speranze, le mie gioie e i miei sogni ma spesso in burrasca per delusioni, ricordi e incubi. Sento il bisogno di dirlo, di urlarlo, di liberarmi. Forse riuscirei ad allontanarmi dall'orlo del precipizio sul quale mi sono inevitabilmente ritrovata. Forse lei mi aiuterebbe a vederci più chiaro. Dio solo sa quanto ne ho bisogno. 
<<Credo di essermi innamorata di lui>> confesso ad alta voce. Confesso a Bianca seduta vicino a me, ma ancora prima che a lei a me stessa. La guardo. Non è sorpresa, certo, lei lo sapeva già. La guardo, in attesa di qualcosa, qualunque cosa.
Mi guarda, mi scruta, percepisco che è indecisa su cosa dire, su come reagire. Prende un grande respiro e comincia <<Non mi è nuovo quello che stai dicendo Sole. Me ne sono accorta dalla primissima volta. Ti sei lamentata della sua maleducazione, della sgarbatezza di un qualunque ragazzo capitato sul tuo cammino. Tu non sta mai dietro a queste cose, non stai dietro a chiunque, non ti domandi mai perché uno è maleducato, non ti perdi mai in un bicchiere d'acqua.>> dice guardandomi negli occhi. Ha ragione. Ha dannatamente ragione.                                 <<Come è possibile Bianca? Come? Sono qui da pochi giorni. Forse non è così, forse sto ingrandendo il mio sentimento, forse sto sbagliando. La verità è che non capisco, non mi capisco più. Ho sempre avuto la sensazione di averlo già visto, ho sempre avuto la sensazione che lui mi abbia visto. Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di terribilmente simile tra noi. Non lo so, non riesco a spiegarmi. Ci penso sempre, non abbandona mai i miei pensieri. Ma non posso essermi innamorata di una persona dopo cosi pochi giorni. E' possibile? Non lo so. Eppure sento di essermi innamorata di lui, sento che mi fa male quello che ho visto oggi e sento che io e lui, in qualche modo, dovevamo incontrarci. Sento di essermi innamorata Bianca>> dico tutto d'un fiato e in modo confuso. Bianca è strana. Ha una strana espressione in volto. La guardo in cerca di risposte. Ma lei rimane in silenzio per un po'. 

In due il buio fa meno pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora