Leggera

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<<Andiamo pure in camera mia>> dico a Yuri. Oggi dobbiamo finire il progetto.
<<Si, va bene>> dice.
Entriamo in stanza e la troviamo vuota. Sta mattina Gabriel mi ha detto che non ci avrebbe disturbati, anche perché avrebbe studiato con Linda. Bianca sarà impegnata tutto il giorno.
Ci sediamo e cominciamo.
<<Ti ricordi quel ragazzo che saltava sopra i tavoli?>> chiede divertito Yuri.
<<Si e la professoressa che si è messa a sgridarlo davanti a tutti>> dico ridendo. Yuri ride con me e per un secondo nessuno di noi due si rende conto di quello che sta facendo. Un attimo dopo Yuri la smette e torna serio. Lo guardo e sembra quasi in imbarazzo per questo momento tra noi due, momento che non c'è ormai da un po' di tempo. So che non devo montarmi la testa, ma vedo come un cambiamento in Yuri. Lo vedo meno freddo, più predisposto. Forse c'è una possibilità che ritorni il sereno tra noi due. Lo spero, lo spero tanto.
La porta si spalanca ed entra Linda.
<<Vi ho portato da mangiare!>> dice entusiasta. Guardo Yuri e lui sorride a Linda.
<<Mi avevi detto che avreste lavorato tutto il giorno e quindi eccomi qua>> dice mostrandoci il sacchetto con il cibo dentro. Yuri non sembra infastidito, anzi.
Abbiamo mangiato noi tre insieme in stanza. Yuri ha parlato più con Linda che con me, ma sono quasi sicura che mi abbia rivolto uno o più sorrisi. Devo ringraziare Linda perché ha cercato di mettermi in mezzo alle loro conversazioni e di stabilire un contatto tra me e Yuri. Linda è pazzesca, mi dimostra giorno per giorno di tenerci. Ha litigato con Gabriel per me. Non volevo, ma ora so per certo che posso fidarmi di lei e che con il tempo diventerà una persona molto preziosa. Lo è già, certo, ma non sa molto di me, anzi non sa quasi nulla di me. Forse un giorno le dirò qualcosa, forse un giorno riuscirò.
Dopo aver mangiato io e Yuri ricominciamo a lavorare. Linda rimane in camera e si mette le cuffie stando al suo computer. Un'oretta dopo qualcuno bussa alla porta. Io e Linda ci guardiamo e capisco al volo che è Gabriel. Guardo Yuri che non sembra aver capito. Linda si alza e va ad aprire. Almeno ha bussato. Gabriel entra in stanza.
<<Buongiorno a tutti>> dice fissando il suo sguardo su Yuri. Lui lo scruta e poi lo saluta con la testa. Gabriel sposta il suo sguardo su di me e io lo fulmino con gli occhi, lui corruccia la fronte e poi sorride. Accidenti..
<<Che fai qui?>> chiede Linda.
<<Mi si è rotto il caricatore del pc e ho bisogno del tuo>> dice sfoggiando un falso sorriso. Linda alza gli occhi al cielo. Spero solo che non faccia scenate, non ora che Yuri sembra più predisposto nei miei confronti.
Gabriel si siede sul letto di Linda con lei e fa segno che starà zitto. Io e Yuri riprendiamo a lavorare. Yuri non sembra molto infastidito o è bravo a nasconderlo, non ne sono certa. Yuri sbaglia a scrivere una cosa e ci mettiamo a ridere. Sento lo sguardo di Gabriel su di me e vedo Linda dargli un colpetto sulla gamba. Sorrido a Yuri e lui ricambia. Gabriel si alza di scatto, si avvicina, si mette in mezzo a noi e prende il temperino sul tavolo guardandomi con la coda dell'occhio. Vedo il suo occhio spostarsi sui petali. Un secondo dopo si sposta e ritorna a letto.
<<Allora ci vediamo domani>> dice Yuri alzandosi dalla sedia. Annuisco.
<<Ciao Linda>> la saluta sfoggiando un bel sorriso.
<<Ciao..>> fa a Gabriel, lui gli fa cenno con la testa. Apro la porta e lo faccio uscire. Mi appoggio sulla porta e guardo Gabriel.
<<Ti serviva a molto quel temperino>> puntualizzo e lui mi fulmina con gli occhi e io mi metto a ridere.
<<E da quando non hai un carica batteria di riserva?>> chiedo sarcastica.
<<Da quando la mia amica Sole ne ha uno>> dice. Alzo gli occhi al cielo.
<<Ragazzi io vi lascio che devo recuperare dei libri in biblioteca>> dice Linda. La salutiamo e lei esce dalla porta. Mi avvicino alla scrivania per sistemare tutto. Gabriel si avvicina e mi prende per i fianchi appoggiando il mento sulla mia spalla. Sento i brividi per tutto il corpo. Non so se si rende conto dell'effetto che mi fa.
<<Andiamo al mare?>> chiede.
<<Si>> rispondo.
Mentre mi preparo, lui apre un cassetto e prende la mia polaroid.
<<Non sapevo ne avessi una>> dice.
<<Adoro le polaroid>> dico e lui sposta lo sguardo sulla foto che ho sulla scrivania.
<<Voglio una tua foto>> dice. Cosa?
<<Perché mai?>> chiedo stupita.
<<Perché si>> ribatte.
<<Beh se vuoi la facciamo insieme>> azzardo. Lui storce il naso. Ma poi me la passa e io la metto in borsa.

Credo che tra poco pioverà. Il cielo è scuro e le nuvole sono cariche di pioggia. Tira vento e c'è un profumo di mare incredibile. E' bellissimo qui. Mi tolgo le scarpe e faccio per andare in acqua. Gabriel mi guarda incredulo.
<<Sarà freddissima>> dice. Oh, non sa che lo faccio sempre. In qualunque stagione.
<<E il grande e forte Gabriel ha paura di un po' di freddo?>> scherzo.
<<Questa me la paghi>> dice e io corro in acqua. Lui mi raggiunge e comincia a schizzarmi, faccio lo stesso. Arriva un'onda e io scivolo cadendo in acqua. Gabriel mi alza e mi guarda preoccupato. Io rido. Mi tiene stretta a lui e ci guardiamo negli occhi.
<<Sei bellissima>> dice accarezzandomi la guancia. Non riesco a staccare i miei occhi da lui. Qui, qui con lui mi sento leggera, libera. Leggera come un soffio di vento, come una piuma. Questa delicatezza che non mi scuote, non mi afferra, ma delicatamente mi avvolge, mi sfiora. Leggera come una nuvola in cielo. Con meno pensieri che pesano come macigni sul cuore. Mi stringe tra le sue braccia e sento la vita più leggera. Continua ad accarezzarmi e non mi sono mai accorta fino ad ora di quanto dolce, leggera e profonda possa essere una semplice carezza. Gabriel ha l'incredibile capacità di andare oltre la mia pelle, di toccarmi l'anima e di alleggerirmi il cuore. Mi tuffo nei suoi occhi verdi e tra le sue braccia e ogni dubbio, ogni pensiero, ogni sensazione negativa scompare. La sofferenza si allevia. Mi sento leggera nonostante le tante stanze buie che ho dentro di me, nonostante i demoni, nonostante i brutti ricordi, nonostante il passato che grava sulle mie spalle. Gabriel poggia le sue labbra sulle mie. Mi bacia..un bacio soffice, delicato. Il mio cuore è suo e in questo momento vorrei solo urlaglielo. Il freddo scompare, sento solo un leggero soffio di vento che mi scalda la pelle e il cuore. Lui è questo, lui mi dà questo.

Ritorniamo sulla spiaggia. Ci lasciamo cadere sulla sabbia. Guardo il mare. Il mio amato mare. Non si può essere tristi quando si ha questo. L'odore del mare, la sabbia sotto i piedi, l'aria, il vento, lui. All'improvviso sento il rumore della mia polaroid. Mi giro e vedo che Gabriel mi ha appena scattato una foto.
<<Ehi!>> protesto. Lui sorride. Prende la foto, aspetta qualche secondo e poi allarga il sorriso.
<<Fammela vedere!>> dico e lui mi fa segno di sedermi tra le sue gambe. Lo faccio. Appoggia il suo mento nell'incavo della mia spalla e mi fa vedere la foto. Ci sono io di profilo che guardo il mare.
<<Perché l'hai fatta?>> chiedo.
<<Perché quando sei qui sei te stessa, sei serena>> dice. Prendo la polaroid e ci scatto una foto. Così all'improvviso.
<<Ehi!>> dice.
<<Beh sei tu hai una foto, voglio averla anche io>> ribatto. Aspetto un secondo e poi la guardo. E' bellissima perché spontanea, non preparata.
<<Fanne un'altra>> dice e io lo accontento. Lui mi dà un bacio sulla guancia. Guardo la foto, ma lui me la prende dalle mani.
<<Questa è mia>> dice e io rido. Metto via la polaroid e la foto e lui fa lo stesso. Poi mi abbraccia. In questo momento vorrei solo dirgli quello che penso. Vorrei dirgli un'altra volta che sono innamorata di lui, vorrei aprirgli di nuovo il mio cuore, vorrei sentirlo raccontare la sua storia, vorrei che lui mi confidasse i suoi tormenti. Ma ho paura, ho dannatamente paura di rovinare tutto. Ho paura che mi allontani, che si allontani da me e non so se riuscirei a sopportarlo. Quindi rimango qui, stretta tra le sue braccia a guardare il mare senza dire niente. E' solo che vorrei conoscere le sue paure, ciò che lo tormenta perché sento che è come se tutto fosse sospeso, bloccato in aria. Vorrei arrivare alla sua anima, vorrei toccare le corde più profonde del suo essere. Spero solo che un giorno possa confidarmi tutto, che un giorno possa aprire a pieno il suo cuore a me e accogliermi. Nonostante questo, nonostante il fatto che ancora non sia riuscito a dirmi quello che vorrei che lui mi dicesse, sento che le nostre anime sono già legate. Sento che non c'è il bisogno di tante parole. Sento che questo abbraccio è una culla calda che rassicura da un dolore. Ed è come se non esistessero confini, distanze. Esiste l'amore. Ed è tutto qui. Sono esattamente dove voglio essere, con qualcuno per cui voglio lottare per non perderlo. E' che forse un abbraccio dato al momento giusto e dalla persona giusta mette tutto al suo posto.
Lui mi fa sorridere nel buio, questa è la verità, questa è la semplice verità.

In due il buio fa meno pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora