Perché?

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La voce di Linda mi catapulta nella realtà. Un grande bagliore mi colpisce in pieno viso. La luce della lampada del comodino. Mi rendo conto che sono nella mia stanza dell'Università, che ho appena avuto un incubo, il mio incubo. Sono sudata. Tremo. Ho paura. 
<<Va tutto bene?>> mi domanda Linda per l'ennesima volta sedendosi vicino a me. Ci impiego un po' a rendermi conto di tutto. La sua voce si fa via via più chiara. Guardo l'orologio sul comodino. Sono le 4. Linda tende la sua mano verso di me e io d'istinto mi tiro indietro. Si spaventa. Mi guarda cercando di decifrarmi.
<<Vuoi parlare?>> mi chiede gentilmente. Faccio di no con la testa. Non voglio parlare. Raccolgo le ginocchia al petto e una lacrima mi riga il viso. Non so cosa sta passando per la testa di Linda. Percepisco che è sconvolta ma che allo stesso tempo non vuole farmelo vedere. Mi guarda, mi scruta e intanto pensa a qualcosa. 

<<Posso raccontarti una cosa?>> mi chiede abbassando gli occhi. Annuisco. C'è qualcosa nel suo atteggiamento che mi colpisce nel profondo. La osservo, è triste. Sospira e comincia a parlare, a bassa voce, quasi impercettibile.
<<Ci sono state notti, tante notti, in cui non riuscivo a dormire. Piangevo. Mi addormentavo e mi svegliavo con il ricordo delle mie lacrime e il cuscino zuppo>> dice lei rivolgendo lo sguardo lontano. Le sue parole mi trafiggono il cuore, alzo lo sguardo e la vedo immersa in un ricordo. Un ricordo doloroso che ha appena deciso di rivivere.
<<Mia mamma è morta quando ero piccola, aveva una malattia incurabile, non si poteva fare nulla>> dice lei asciugandosi una lacrima che le ha bagnato il viso. Sento mancare l'aria.
<<La mia mamma era bellissima. Era piena di vita. Cantava e ballava per la casa, sempre. Sorrideva sempre, aveva un sorriso contagioso, bellissimo. Lo ha mantenuto fino all'ultimo giorno, fino all'ultimo attimo, fino all'ultimo respiro>> dice girandosi verso di me e rivolgendomi un sorriso triste. Ora capisco. Inizio a capire tante cose.
<<Prima di morire mi ha detto alcune cose. Le conservo qui>> indica il cuore <<e me le ricordo ogni giorno della mia vita. 'Linda, fai quello che ti rende felice, vivi, divertiti, esagera. Alza la musica e balla, scaccia i brutti pensieri. Non tornare mai a casa con il rimpianto di non aver fatto qualcosa. Cerca di sorridere sempre bambina mia'. Così ha detto e così faccio ogni giorno. All'inizio non è stato facile, il dolore era troppo forte. Ancora oggi il dolore non è svanito, ho solo imparato a conviverci>> dice e si asciuga il viso, un secondo dopo sorride. Sorride come ha promesso alla mamma. Mi rendo conto di tante cose. Linda è fragile come chi ha sofferto tanto, forte come chi ha sempre combattuto. I suoi modi di fare rispecchiano la madre e si comporta come le aveva promesso di fare. Accende la musica e balla, sorride sempre a tutti, abbraccia sempre tutti. E' euforica, non per nulla, no, vuole vivere al massimo.
<<Sei speciale>> le dico e lo penso veramente. Come non pensarlo altrimenti? Linda ha sofferto tanto, si percepisce il suo dolore ma allo stesso tempo si percepisce anche la sua forza. Cosa c'è di più forte di un cuore umano che si è schiantato ma che ha saputo rialzarsi e vivere ancora? La rispetto. Conosce il dolore ma ne ha fatto un punto di forza. Forse siamo più simili di quanto pensassi. Forse lei è stata più brava di me.
<<Grazie Sole. Sai? Non la racconto a tutti questa storia, ma tu..non voglio fare pena, non c'è bisogno, sto bene. Sono felice ora. Certo la mamma mi manca, sempre, ma..>> si interrompe per prendere fiato, so che le fa male. La abbraccio, d'istinto. Lei scoppia in lacrime. Un pianto liberatorio trattenuto per troppo tempo. Non bisogna mai vergognarsi di piangere, un po' fa stare meglio davvero.
<<Grazie alla tua sofferenza hai scoperto quanto sei forte. Non te lo dimenticare mai. Sorridi sempre perché attraverso il tuo sorriso sentirai la tua mamma dentro di te>> le dico, le asciugo le lacrime e la faccio sdraiare vicino a me. Lei mi ringrazia.
<<Voglio che tu sappia che puoi dirmi tutto. Io sono qui, ti ascolterò>> aggiunge e poco dopo si addormenta. A volte, quando soffri, non pensi mai alle sofferenze degli altri. Credi che il brutto colpisca solo te. Non è così. Il male c'è, ovunque. 

In due il buio fa meno pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora