'grazie!'

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Mariachiara's pov
Mi sveglio avvolta dal dolce abbraccio di Mauri. Dato che non posso stare da sola, abbiamo deciso di affittare una casetta appena fuori spoleto insieme, omettendo ovviamente ai nostri colleghi la convinvenza.

Non devono, anzi non possono sapere.

La zona è molto isolata, perciò perfetta per evitare eventuali paparazzi o fan accaniti. Siamo stati fortunati dato che si tratta di una villetta in mezzo al verde.

Sono costretta ad alzarmi, dato che il mio telefono inizia a squillare e non vorrei svegliare il mio fidanzato.

Così mi tiro su  lentamente ed esco fuori al balconcino che ha la porta finestra dal salotto e rispondo.

È mia madre.

'Mamma! Ciao...' la saluto.

'Ciao tesoro! Come stai?' 

Ecco, la fatidica domanda. Ora che le rispondo?

Devo dirglielo, si.

'Mamma...proprio a questo proposito, volevo, dirti una cosa...' mi faccio coraggio.

'Oddio, ora che succede? Non farmi preoccupare...stai bene?' Dice, tutta preoccupata.

Sento formarsi un nodo in gola, e senza riuscire a fermarle, alcune lacrime bagnano il mio viso.

'Si mamma...sto bene...sono solo un po' stanca...' invento sul momento.

'Ah...e cosa volevi dirmi?' Mi domanda giustamente.

'Mi è passato di mente, dev'essere stata una cavolata...'  mormoro, sentendola tirare un sospiro di sollievo.

Dopo avermi raccontato qualche pettegolezzo del paese, mi saluta per andare ad iniziare a cucinare, e io rientro.

Non ho avuto il coraggio di dirle la verità. E la cosa bella, è che oggi ho la prima iniezione di terapia, e sono più in ansia che mai. In men che non si dica le mie guance tornano ad essere umide, e decido di accovacciarmi sul divano, nel tentativo (invano) di riprendere sonno.

'Hey...cos'hai?' Mi domanda Maurizio, appena sveglio.

Non aspetta neanche che io risponda, probabilmente capendo cosa io stia pensando mi abbraccia forte.

Ricambio la stretta, mente mi bacia sulla fronte.

'Mi ha chiamato mia madre...e...e non sono riuscita a dirle nulla...' dico, dopo essermi calmata un po'.

'Hai tempo di dirle la verità, adesso cerca di stare tranquilla, che tutta quest' agitazione non ti fa neanche bene... ' mormora.

Ci prepariamo e andiamo in ospedale.

Maurizio' s pov

Le stringo la mano, mentre in sala d'attesa aspettiamo il nostro turno per entrare a fare un esame.

Cerco di starle più vicino possibile, ma non è sempre facile. Anch'io sono spaventato, perché non è una cosa che posso controllare.

Lei si appoggia al mio petto, continuando a tenere bene stretta la mia mano.

'Hey...andrà tutto bene... Te lo prometto...' la rassicuro, mentre alza i suoi occhi verdi lucidi su di me, e incastra i nostri sguardi.

Quando ci chiamano, lei salta in piedi, e io la seguo, verso la sala.

Dopo un ecocardiogramma, il dottore ci spiega la terapia che dovrà fare Mariachiara, per poi chiederci se per noi è possibile iniziare da ora.

Ovviamente accordiamo col medico, e fa sedere Mary su una sedia, e infila nel suo braccio la flebo con i farmaci che dovrà assumere. Lei si volta dall'altra parte.

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