La Casinista Di Mestiere

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Mariachiara's pov
One week later

Salve, sono sempre io, la casinista di mestiere. Perché mi chiamo così nemmeno dovreste chiedermelo, ormai mi conoscete.

A saperlo quella sera alla festa di inizio set, che con un bacio avrei scatenato il pudiferio, avrei bevuto di meno. Strano il destino, mh?

Sto cercando di evitare Maurizio il più possibile perché ogni volta che lo vedo mi viene la nausea, tanti sono i sensi di colpa, infatti non riesco neanche ad incrociare il suo sguardo.

Mi sento così male per quello che gli ho fatto, ma soprattutto perché mi manca. Mi manca terribilmente. Mi manca il respiro, la terra sotto i piedi.

Lo amo, tantissimo. Vorrei solo fosse tutto più semplice, e urlare al mondo intero che sono innamorata della persona più impossibile e improbabile sulla faccia della terra.

E prima o poi, quando la mia pazienza verrà a meno lo farò, ne sono certa.

Ah, aspettate!

A conferma del fatto che una cosa positiva ogni tre anni capita anche a me, i dottori hanno detto che sto guarendo, e sto, nonostante tutto il trambusto nella mia vita, reagendo bene alla terapia.

Afferro la borsa dalla sedia e, salutando serena, dario e Domenico esco dal ristorante dove abbiamo appena finito di mangiare. Da un po' di tempo ormai ho ripreso l'appetito, quindi ho mangiato bene.

Mentre sono ancora immersa nei miei pensieri spinosi, sento una voce chiamarmi da dietro le spalle.

È Maurizio, non ho dubbi.

Mi raggiunge in poche falcate ed io mi giro lentamente verso di lui.

'Perché continui ad evitarmi? Mary... Hey... Ho sbagliato qualcosa? O sei arrabbiata per quello che ci siamo detti quando...ecco...mi hai detto che era meglio non vederci più?' mi domanda, con gli occhi lucidi. In men che non si dica, i miei assumono la stessa forma.

'no non ti sto evitando, scusami, ma ora devo andare' dico però, freddamente

'ora non hai nemmeno il tempo per parlare con me?
Mary io ti amo e non voglio che la nostra relazione finisca male, io voglio stare con te e forse hai ragione tu ora è meglio stare lontani, non frequentarsi più, nemmeno di nascosto, ma quando finiremo di registrare potremo  di nuovo amarci come prima.' mi sorride, una luce di speranza nei suoi occhi.

Io abbasso lo sguardo, fingendomi distratta.

'Mi dispiace Mauri devo andare.'

Mauri mi blocca delicatamente per un polso e cerca di guardarmi negli occhi, ma io  non lo guardo, continuo a tenere lo sguardo fisso sul pavimento.

'Mary che hai? Così mi fai preoccupare però!'

'non ti interessa che cos' ho... per favore lasciami stare! '
Esclamo con un tono davvero infastidito, che serve in realtà solo a nascondere le lacrime che vorrei buttare fuori.

Mauri non  risponde perché mi  conosce bene e sa che che, quando faccio così è per nascondere ciò che in realtà vorrebbe dire, ma non so come.

Dopo qualche secondo, in cui resto da sola in mezzo al parcheggio vuoto, decido di tornare in hotel, con l'umore sotto i piedi.

Entro nella mia camera e indosso i una tuta. Dopo tutto il trambusto, ci vuole un po' di tranquillità. Anche se so che l'unica tranquillità di cui avrei bisogno in questo momento è da un'altra parte, in un'altro posto.

Mi butto sul divanetto e accendo la tv, e inizio a girare in cerca di qualcosa che mi appassioni. Il campanello suona e mi alzo ad aprire certa che sia serena che torna.

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