Capitolo otto: Allison aka numero tre

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Allison Hargreeves ,chiamata anche Numero Tre, é una ragazza speciale.

Combatte il crimine con i suoi fratelli e cerca di tenere la cittá al sicuro. Ma lei ha un potere particolare. Il potere che le permette di controllare la mente delle persone e di far fare ad esse tutto ció che lei vuole, basta una semplice frase. "Ho sentito delle voci..." e con questa frase vieni come ipnotizzato da lei. Una volta che hai fatto ció che lei voleva, tu non ricorderai nulla di ció che hai fatto. Non saprai ne perchè ne come hai fatto.

Quella sera ,dopo la morte di Ben, uscí di casa con la sua valigia, pronta per una lunga camminata.

Arrivó fino ad un locale aperto 24/24 h, dove si poteva assistere a performance di musica dal vivo. Allison trovó interessante quel locale, era accogliente e pulito. La cameriera arrivò da lei e le chiese: "Hey tesoro, cosa posso portarti?" Ella rispose: "Solo un'acqua frizzante, grazie." Pochi minuti dopo una donna salí sul palco: "Salve a tutti, buona sera! Io sono Marie e oggi sono qui per cantarvi una canzone moderna, tipica di noi giovani. Spero vi piaccia, bella gente! La canzone credo che l'abbiate giá sentita molte volte, anche se magari non ve la ricorderete. Si intitola 'Hard 2 face reality' di Justin Bieber. Buon ascolto!" E comunció a cantare. Allison amava quella canzone. Era la sua preferita in assoluto e la ascoltava ogni giorno! Era entusiasta! Si mise a cantarla pure lei. Allison aveva una voce incredibile, davvero meravigliosa.
Tutto ad un tratto la musica si fermó. La cantante indicó in direzione del bancone: "Tu là in fondo." Allison si giró per vedere se qualcuno fosse dietro di lei. "Si tu, ragazzina!" Disse la cantante in modo che fosse chiaro che si riferiva ad Allison. "Conosci questa canzone?" Le chiese la donna. "Si signora. È la mia preferita." Rispose la piccola impaurita. "Hai buon gusto tesoro. Come ti chiami, cara?" Chiese la donna. "Allison." Rispose la ragazzina. "Beh, se conosci la canzone Allison, sali sul palco a cantare con me!" Allison era pietrificata dalla richiesta della donna. Non aveva mai cantato davanti ad un pubblico vero! Ma lei amava cantare e quindi rispose entusiasta: "D'accordo!" La donna gioì: "Un applauso per Allison, signori!" Tutti cominciarono ad applaudire. La canzone partí. La donna rimase impressionata dalla voce di Allison.

Alla fine della canzone, la donna esclamó: "Tu hai talento, tesoro! Ti andrebbe di diventare la mia partner?" Chiese la donna entusiasta. Aggiunse: "Sei ancora giovane. Ti insegnerò l'arte del mestiere! Avrai un tetto dove stare, vestiti nuovi e un bel piatto caldo. Allora, che ne dici? Accetti?" Allison non sapeva che dire. Era sbalordita! Cosí rispose con un entusiasmatico: "Si!"

Passato molti anni. Divenne una cantante di successo insieme alla sua partner, ormai ,la sua migliore amica. Durante un'intervista ,un giornalista in particolare la colpí molto. Era alto e moro. I suo capelli erano lunghi ma non tanto. Aveva questo ciuffo bellissimo dove gli faceva cascare i capelli sulla fronte. E aveva due occhi verdi enormi, da perdersi dentro. Si innamoró di lui. Dopo l'intervista, Allison voleva conoscerlo a tutti i costi: "Hey, ciao." Disse la ragazza imbarazzata. "Allison Hargreeves sta parlando davvero con me? Wow!" Disse il ragazzo ironizzando. Lei sorrise. "Hey, tu come ti chiami?" Gli chiese. "Matthew. Matthew Thunder." Rispose l'uomo. "Beh, allora ciao Matthew Thunder." Disse la ragazza prima di girarsi. Prima di andare si voltó nuovamente e chiese: "Hey senti...ehm... tu hai da fare piú tardi?" "No, direi di no." Rispose l'uomo sorridendo. "Beh, se ti va, possiamo prenderci un caffé." Propose Allison imbarazzata. "Si, perché no. Ci vediamo al Day (nome inventato ora di un locale nei paraggi) alle 11." Disse l'uomo prima di andarsene. "Perfetto, a dopo." Disse Allison, e se ne andó in camerino.
Raccontó dell'appuntamento alla sua migliore amica. "Wow! Grande Ally!" "Non so come comportarmi!" Disse Allison tesa. "Vedrai che andrá bene, tesoro. Tu...si solo te stessa, ok?" Le disse la donna sorridendo. "Ok." E la abbracció.

Una volta lasciato l'edificio, si diresse al locale in questione per il suo "appuntamento". Era eccitatissima. Non usciva con un ragazzo da anni. Mentre la sua mente era pervasa di pensieri lo vide entrare. "Hey, perdonami per il leggero ritardo. Ho faticato per trovare parcheggio." Si giustificó l'uomo. "Oh, non fa niente tranquillo. Io stavo pensando di prendere un caffé macchiato." Rispose la donna con uno smagliante sorriso. "Lo prendo anch'io." Sorseggiarono il loro caffé per un tempo che pareva infinito. Per Allison il tempo era come se si fosse fermato. Era tutto perfetto. Ad un certo punto a lui squilló il telefono. "Perdonami, credo sia importante. Ti dispiace se...?" Indicando la porta, facendo intende ad Allison che voleva uscire dal locale per un momento. "Oh, ma certo vai." Rispose lei. "Non ci impiegherò molto." Rassicuró l'uomo.

Dopo una quindicina di minuti circa, Allison non lo vedeva tornare e cominció a preoccuparsi. Pagó il conto e andó fuori a cercarlo. Lo trovó in un vicolo buio dietro al locale, ma non era solo. Con lui si poteva notare l'ombra di altri due uomini. "Chi sono?" Chiese Allison. "Due miei amici, se farai la brava, vedrai che sará rapido ed indolore." Disse l'uomo. Allison tentó di scappare, ma invano. I due uomini la tenevano ferma mentre il suo "appuntamento" metteva la mano sotto la maglietta, per poi andare sulla cerniera dei pantaloni. Allison provava ad urlare, ma qualcuno le tappava la bocca. Era terrorizzata, finché... Pam! Uno sparo di pistola fece cadere lo stupratore a terra. Pam-Pam! Altri due spari che fecero cadere a terra gli altri due uomini. Allison era sollevata. Ma non era come sembrava. "Allison Hargreeves?" Domandó un uomo mascherato. "Sono io." Rispose lei. "Dov'é tuo fratello, Allison. Se ce lo dici non ti faremo niente." Esclamó un altro uomo mascherato. "Ho molti fratelli, di chi state parlando?" Rispose la donna impaurita. "Di tuo fratello Cinque." Disse l'uomo, senza troppi peli sulla lingua. "Perché? Che ha fatto?" Chiese la donna. "Non sono affari tuoi tesoro, rispondi solo alla domanda. Oppure..." l'uomo le puntó la pistola addosso. "Io non lo so." Replicó la donna irritata. "Peccato. Allora non ci servi." E sparó molti colpi. Allison cercó di scappare. Corse per molto. Osservó I due uomini sempre piú vicini. Finché non arrivò ad un vicolo cieco. "Mi sento gentile oggi, quindi te lo chiederó ancora una volta. Dove si trova Numero Cinque?" Chiese l'uomo scandendo bene la domanda. Allison si diede un'occhiata intorno. Vide un accendino, quel che sembrava un barattolo di sabbia e un flacone mezzo vuoto di benzina. Le venne un'idea. Cosí si mise in ginocchio come se si stesse arrendendo e prese il barattolo di sabbia. I due uomini si avvicinarono cauti. Si trovavano a neanche mezzo metro da lei. "Va all'inferno." Disse. Buttó tutta la sabbia nei loro occhi in modo da guadagnare abbastanza tempo. Prese la benzina e cosparse i due di essa. Prese l'accendino e a debita distanza disse: "Ci vediamo all'inferno allora." Buttó l'accendino su di loro. Entrambi gli uomini presero fuoco. Urlavano disperati. Sparavano colpi a vanvera. Uno prese Allison che, ferita, corse via.

Corse per molto, finché non capí di non farcela piú. Entró in una casa. Non vedeva molto. Era terribilmente debole. Caddé sul pavimento, ma qualcosa la prese. Anzi...qualcuno. Sentì delle voci. "Allison?" Al suo nome, Allison tentó di alzare lo sguardo. Vide subito chi era. "Luther..." esclamó la donna con un filo di voce, prima di perdere i sensi.

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