Capitolo ventisei: Che l'apocalisse abbia inizio

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Jane non sapeva cosa dire. Era letteralmente senza parole. Come ha fatto a non accorgersi che Cinque era ferito? Si sentiva una stupida. "Jane...stai bene?" Chiese Luther. Jane non rispose, fissava il pavimento senza fiatare. "Jane." Disse Diego accovacciandosi davanti a lei. "Jane..." tentó di accarezzarle il viso la lei gli prese la meno e gliela bloccó. Lo guardó e lo lasció andare. Si alzó senza dire una parola e uscì dalla stanza, diretta verso camera di Cinque.

"Diego, tutto ok?" Chiese Luther. "Si, si io sto bene. Ma Jane no." Disse. "Vado da lei." Disse Allison ,ma Vanya la fermó. "No. É meglio lasciarla un attimo da sola, diamole il tempo di elaborare." Disse.

Jane arrivó davanti alla porta di Cinque. Esitó nell'aprirla. Guardó la maniglia e guardó la sua mano, tremava. Per la prima volta in vita sua aveva paura, paura di ció che poteva vedere una volta aperta la porta. Si fece coraggio e la aprí. Vide Cinque, era sdraiato a letto. I suoi vestiti pieni di sangue erano su di una sedia. Si avvicinó a lui e con la telecinesi prese un'atra sedia che si trovava nell'angolo. Lo guardó e gli strinse la mano. "Sei un idiota, Cinque." Cominció a dirgli. "Perché non me l'hai detto? Perchè non mi hai parlato della ferita? Avresti potuto dirmelo. Avresti DOVUTO dirmelo." Sottolineó quel 'dovuto' molto bene, in modo che fosse chiaro. "Avrei potuto aiutarti in qualche modo ,sai?" Disse. "Ricordi le tante promesse che ci facemmo a 7 anni?" Domandó come se si aspettasse una risposta. "Beh io si. Una in particolare: 'Se mai uno dei due necessitasse di aiuto, l'altro dovrá fare tutto il possibile per aiutarlo.' Te la ricordi?" Disse Jane con le lacrime agli occhi. Non si accorse nemmeno che stava piangendo, per la prima volta tra l'altro. Le venne un nodo alla gola. "Perchè Cinque? Perché mi hai fatto questo?" Disse cominciando a singhiozzare. "Non mi puoi lasciare. Non puoi. Io-io-" il suo bel viso era diventato un fiume di lacrime. "Io non posso farcela senza di te Cinque!" Disse. Ormai era scoppiata, tutte le lacrime vennero fuori. "Cinque..." esitó. "Cinque...Cinque io ti amo." Disse disperata. "Non posso...non posso perderti. Ti prego...ti prego Cinque, aprí gli occhi." Disse accarezzandogli i capelli. Attese, ma non si sveglió. Gli strinse forte la mano e singhiozzando appoggió la testa sul suo petto. Era letteralmente scoppiata. Non poteva piú smettere.

Dopo più di un'ora i fratelli stavano ancora attendendo il ritorno della sorella. "Come stará?" Domandó Klaus. "Sará a pezzi. Ma non lo fará vedere. É troppo orgogliosa per farlo." Disse Luther. "Hey. Solo perché non esprime i suoi sentimenti non significa che non li abbia." Disse in risposta Diego. "Non era quello che intendevo dire." Disse giustificandosi Luther. "Ragazzi. Non. Cominciate." Disse Klaus. "Klaus ha ragione. Piantatela." Guardarono verso la porta e la videro. "Jane. Stai bene?" Domandó Diego. "Chi ha visitato me e Cinque?" Domandó molto seriamente. "Mamma vi ha visitato." Rispose Luther. "Chi è stato visitato per primo?" Domandó sempre con un tono piú minaccioso Jane. "Ehm-mamma credo abbia visitato prima te. Perché?" Rispose Allison. Gli oggetti in casa cominciarono a fluttuare. Tutti guardarono Jane. "Jane che stai facendo?" Domandó Vanya. Lei non rispose. Il numero di oggetti in aria aumentó. "Jane smettila." Disse Diego. Ma lei non rispose. Improvvisamente anche i fratelli cominciarono a fluttuare. "Jane, lasciaci andare!" Disse Allison. "Siete stati voi. Tutti voi." Disse. "Di che stai parlando?!" Domandó Luther. "Se Cinque è in coma è solo colpa vostra! E anche di Pogo e di mamma!!" Disse urlando con tono minaccioso. "Jane abbiamo fatto di tutto per aiutarvi!" Disse Allison. "No non é vero!! Avreste dovuto prima curare Cinque! SE L'AVESTE FATTO ORA NON SAREBBE MEZZO MORTO IN UN FOTTUTO LETTO!" Disse Jane conciando a far levitare ogni oggetto in quella stanza. Cominció a creare un vortice d'aria con gli oggetti, molto forte e potente. I fratelli si guardarono spaventati. Jane sentì qualcosa puntato alla testa. "Signorina Jane. Lasci immediatamente andare i suoi fratelli." Disse Pogo puntantole una fucile alla testa. Jane si voltó verso di lui. Lo guardó. Lo sollevó in aria e collo lanció contro il muro. "NOOO!!!" Urló Diego. "POGO NOO!!!" Urló Vanya. Jane si avvicinó al primate, lo fissó dritto negli occhi e gli disse: "Tu. Tu sei uno dei responsabili! E per questo PAGHERAI CON LA VITA!" Disse Jane prendendo un coltello e pugnalandolo. "NOOOO POGOO NOO!" Urló Luther. "POGOOO!" Urló Klaus. Jane estrasse il coltello e lo butto via. Pogo la guardó un'ultima volta negli occhi e poi guardó i fratelli Hargreeves. Sorrise a loro e riguardó Jane e le disse: "Mi-mi dispiace." E fece l'ultimo respiro. I fratelli stavano piangendo, ma Jane no. I suoi occhi cambiarono colore e divennero azzurro luminescente, da gelare il sangue nelle vene. La sua bella carnagione ambrata divenne bianca pallida e i suoi capelli castani divennero capelli corvini, un nero come la pece. Un rumore di ceramica arrivó all'ingresso della stanza: era Grace, aveva portato un po' di the da bere. Jane si voltó é la vide. Voló di fronte a lei. "Mamma attenta!" Urló Diego. Jane si voltó e scaraventó i suoi fratelli contro alle pareti della casa, facendo perdere loro i sensi. Riguardó la madre, mise le mani intorno al suo viso. Grace le fece un sorriso e Jane lo ricambió, ma tornó seria in pochi secondi. "Avresti dovuto andare da lui. L'avresti salvato." Disse Jane guardando la madre. Lei sembrava non capire, cosí Jane le staccó la testa. Diego e gli altri a terra videro tutto. "NOO MAMMA!!!" Urló Diego. Il corpo di Grace cadde a terra e la testa Jane la teneva in mano ,in pochi secondi la lanció via. Guardó i suoi fratelli, fece loro un sorriso e uscí dalla stanza. Chiuse la porta e con la telecinesi la barricó con tutti gli oggetti che volavano nella stanza. Si giró e uscí dalla Umbrella Academy, pronta a scatenare l'inferno.

Che l'apocalisse abbia inizio.

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