Capitolo 1

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Le dune erano così alte, quasi insormontabili.

Ad ogni passo il piede sprofondava nella sabbia e scivolava indietro, per fare un passo in realtà il ragazzo ne doveva fare tre, Blake è il suo nome.

Il ragazzo, appena dodicenne, fu venduto come schiavo.

La sua famiglia era sempre stata benestante, ma poi un giorno le loro proprietà terriere e gli animali di allevamento furono acquisisti con la forza per una miseria e la famiglia perse le sue fonti di sostentamento.

I debiti iniziarono ad accumularsi e i creditori inferociti, non vedendo il loro denaro, denunciarono l'intera famiglia per insolvenza, non avendo nulla con cui ripagare il debito se non il loro stesso corpo furono tutti venduti come schiavi.

Blake ricordava ancora quando il ferro infuocato gli fu premuto sulla fronte per marchiarlo con la lettera S degli schiavi, ora tutti avrebbero saputo che era proprietà di qualcuno, ma soprattutto che era un fuggiasco e che poteva essere ucciso a vista.

Solo una sottile linea di stoffa tenuta legata intorno alla testa copriva quell'orribile marchio.

Tutti i membri della sua famiglia erano stati venduti prima di lui, suo padre, sua madre e suo fratello più grande.

Blake era l'ultimo rimasto, quel giorno si sarebbe tenuta l'asta degli schiavi e il ragazzo sarebbe stato venduto a sua volta, ma quando lo fecero uscire dalla gabbia urtò di proposito un candelabro che andò ad incendiare la tenda dove erano tenuti gli schiavi.

Per spegnere le fiamme gli uomini di guardia distolsero l'attenzione da Blake che riuscì a rubare un mantello per coprirsi e a fuggire nel deserto dove sapeva che non sarebbe stato seguito perché troppo pericoloso.

Blake, quando era ancora bambino, amava ascoltare le storie che suo padre gli raccontava sul deserto e gli uomini che ci vivevano, soprattutto del vecchio eremita.

Si narrava infatti che ci fossero delle oasi abitate, ma nessuno le aveva mai trovate, e che in una di queste oasi vivesse un eremita che era sia mago che guerriero.

Blake camminava da una settimana in quel l'ambiente ostile, di giorno usava la sabbia del deserto come un mantello, si sdraiava a terra e si ricopriva con essa per non perdere l'umidità del corpo, mentre di notte vagava per le dune in cerca di qualcosa che forse non era mai esistito ma solo nei racconti.

La notte era molto fredda e umida e sulla pelle si condensavano delle goccioline di rugiada che Blake leccava via con la lingua per dissetarsi.

A volte era fortunato a trovare un cactus e allora dopo averlo spaccato con attenzione ne beveva i succhi, anche se era molto amaro e viscido, non aveva altro di cui dissetarsi quindi poteva solo accontentarsi.

Il ragazzo, stremato e disidratato, arrancava superando dune dopo dune, ogni volta arrivato in cima ad una di esse la speranza di vedere un'oasi dall'altra parte veniva prontamente disillusa dalla vista di altre dune di sabbia a perdita d'occhio, ma di oasi nemmeno una traccia. Solo l'ostinazione e la speranza di trovare un modo per salvare i suoi genitori e suo fratello gli davano la forza di mettere un piede davanti all'altro e di continuare ad avanzare, ma alla fine, stremato, cadde riverso sulla sabbia che iniziava già a scaldarsi a causa dei primi raggi di sole, un'altra notte era passata.

Un puntino nero nel mezzo della sabbia del deserto, ecco come poteva apparire da qualcuno che avrebbe sorvolato il deserto, e fu proprio quello ad incuriosire il passante che a cavallo di un'aquila gigante del deserto volava a grande velocità.

O meglio fu l'aquila a vederlo, affamata, la sua vista acuta aveva individuato una preda appetitosa.

<<Zoe, so che sei affamata, ma quello non è cibo. Afferralo tra i tuoi artigli e portiamolo con noi.>> Disse l'uomo a cavalcioni dell'aquila.

Il deserto di sabbiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora