capitolo 8

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Blake tornò nella sua stanza dove trovò una apprensiva Electra.

<<Blake che cosa è successo? Tutti dicono che hai ucciso cinquanta studenti della cerchia esterna.>>

<<Per il momento sono vivi, devono la loro vita al decano.>>

<<Che cosa è successo per farti arrabbiare così racconta.>>

Blake non aveva problemi a raccontare cosa era successo ad Electra, dopo tutto non si vergognava di nulla, nemmeno di essere stato uno schiavo.

<<Non immaginavo che tu fossi così potente, nemmeno il decano è riuscito a fermarti, e non è un incarico di facciata quella di decano solo i migliori possono prendere questa carica. Mi domando quanto diventerai potente una volta che avrai la tua bacchetta.>>

<<A me basta essere abbastanza potente da poter difendere la mia famiglia, il resto non conta.>>

<<Lo sei già, lo hai dimostrato chiaramente.>>

<<Ma, mi devo fare un nome che tutti possano temere oppure quello che è successo a mio fratello potrebbe accadere di nuovo prima che lui stesso sia in grado di difendersi da solo.>>

<<Capisco il tuo punto di vista, ma nessuno dentro l'accademia si permetterà più di avere un atteggiamento del genere, l'omicidio non è ammesso e le punizioni sono severe. Di tuo fratello non ti devi più preoccupare per i prossimi cinque anni, dopo tutti a quelli della cerchia esterna non è permesso fare missioni fuori, ora potrà studiare serenamente, per il resto spetta a lui dimostrare di potercela fare o meno.>>

<<Hai ragione, ma io non smetterò di proteggerlo anche dopo che sarà in grado di difendersi da solo, sarò la sua ancora, il suo punto di riferimento fino a quando lo desidera.>>

<<Andiamo a mangiare ora, prima che la sala mensa chiuda. Sono affamata per averti aspettato.>>

Blake e Electra andarono a mangiare in mensa, quando arrivarono tutti si diressero con lo sguardo a guardare Blake, quelli del cerchio esterno con paura mentre quelli del cerchio interno con un certo interesse.

Blake si sedette al solito tavolo con Electra e ordinarono il loro pasto che non si fece attendere.

Blake aveva consumato molte energie e si sentiva un po' spossato, così aveva ordinato molto cibo tra cui diversi dolci che arrivarono tutti insieme.

Se Blake avesse usato la bacchetta magica per dirigere tutti quei incantesimi non si sarebbe stancato minimamente, perché il consumo di energia sarebbe stato irrisorio, era qui che le bacchette facevano la parte da leoni, aiutando il mago a preservare le sue energie o almeno questo era quello che la sua insegnante di artigianato delle bacchette magiche gli aveva spiegato.

Solo i maghi molto esperti potevano fare grandi e tante magie senza bacchetta ma controllando il flusso di energia con grande precisione, e per raggiungere questi risultati ci volevano almeno cinquant'anni, sempre secondo l'insegnante Flora Smith.

<<Hai ordinato molte cose Blake.>>

<<Mi serve per reintegrare le energie perse, se la mia maestra venisse a sapere che mi sono lasciato andare alla rabbia e consumato tutte queste energie per dei semplici incantesimi negherebbe che sono il suo discepolo. Lei mi ha insegnato a fare di meglio, e detta tra noi non occorrono cinquanta anni per imparare a farlo, ma non lo diciamo all'insegnante Smith.>>

<<Stavo per venire a cercarvi, quando non vi ho visto in mensa.>> Disse Paul che si sedette al loro tavolo.

<<Ciao Paul.>>

<<Allora Blake, di quello che si racconta cosa è vero e cosa no?>>

<<Non so cosa si racconta.>>

<<Bene allora, lascia che ti aggiorni. Si dice che tu abbia ucciso cinquanta studenti della cerchia esterna e distrutto tutti i dormitori e le aule.>>

<<Ho distrutto i dormitori e le aule ma non ho ucciso i cinquanta studenti, il decano è arrivato a mediare per loro, però sono stati espulsi e dovranno pagare una multa di trentamila monete d'oro a testa.>>

<<Wow, ma perché che cosa hanno fatto?>>

<<Hanno quasi ucciso mio fratello, cinquanta contro uno. Quando sono arrivato respirava a mala pena. Il decano gli ha dato una pillola di grado supremo del costo di un milione di monete d'oro per salvarlo.>>

<<Cavolo, è peggio di quello che pensavo. O almeno delle voci che girano. Gli sta bene a quelli, l'espulsione è troppo poco, sono solo feccia.>>

Nei giorni che seguirono Blake andava alle sue lezioni regolarmente e tra una lezione e l'altra usava lo specchio per ogni dove per controllare la situazione del fratello che era migliorata notevolmente in questi giorni, anche gli insegnanti lo trattavano con rispetto.

Blake aveva deciso di seguire oltre al corso di artigianato delle bacchette magiche e duello magico che erano obbligatori, quello di elisir, fabbro e incantatore.

Blake era deciso a farsi un nome suo, il corso di elisir e incantatore erano una passeggiata per lui perché era stato già addestrato dalla sua maestra che era la migliore in quel campo.

Il corso di fabbro, secondo Blake, era quello più impegnativo. Costruire un'arma magica non era da tutti.

Di solito chi sceglieva il corso di fabbro prendeva anche quello da incantatore perché le due cose andavano di pari passo.

Alcuni fabbri della storia erano così abili da riuscire a costruire una spada magica in grado di avere tutte le capacità di una bacchetta magica e di sostituire quest'ultima in alcune occasioni. Ma il mestiere di fabbro non riguardava solo le armi ma anche la costruzione di gioielli incantati, insomma tutto ciò che riguardava la manipolazione dei metalli, che fossero poveri o no.

I nobili di solito non erano interessati al corso da fabbro, e anche pochi popolani lo prediligevano. Solo chi aveva solide basi dietro di sé, come figli di altri fabbri sceglievano questo mestiere. Nella classe di Blake del suo anno erano solo in tre.

Si trattava di due fratelli gemelli figli del fabbro di Tenebris Viridi, uno si chiamava Dion e l'altro Gabriel. Il terzo era anche lui figlio di un fabbro ma di un'altra città che Blake non aveva mai sentito nominare la città di Petram, il ragazzo si chiamava Irving, era il più alto di tutti quasi due metri e aveva delle spalle enormi e robuste.

Blake stava uscendo dalla fucina del fabbro per tornare nella sua stanza quando fu fermato da Paul.

<<Blake, ho formato una squadra per andare in missione, si tratta di due settimane fuori dall'accademia. Dobbiamo trovare delle erbe rare che crescono in cima ad un vulcano. Nella mia squadra siamo in tre ce ne manca uno per accettare la missione, ti va di unirti a noi?>>

<<Di quanto è il compenso?>>

<<Mille punti credito a testa.>>

<<Sono molti punti, di solito non superano dieci o venti punti. Come mai questa volta sono così generosi?>>

<<Perché è una missione pericolosa, sono partite due squadre prima di noi e nessuno è tornato, però l'accademia ha bisogno urgente di quelle erbe.>>

<<Va bene, vengo con voi. Quando partiamo?>>

<<Tra tre giorni, partenza all'alba all'uscita dell'accademia.>>

<<Ci sarò.>>

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