Capitolo 26

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~Potter stai più attento! Così mi rovinerai la scrivania~
~oh taci Malfoy! Non l'ho fatto apposta.. ora pulisco~ e detto ciò, Harry ripulì la scrivania del biondo dall'inchiostro per scrivere.
~la prossima volta che dobbiamo studiare, vengo io da te e faccio la stessa cosa che hai fatto tu~
Harry sbuffò
~lo sai che non volevo farlo.. e poi, guarda! Non si è rovinato niente~
~per cinque minuti lo è stato, invece~  Harry sbuffò ancora.
~sei insopportabile quando fai così~
~abituati.. io esisto e do fastidio~
~ questo era già ovvio~ sorrise
~fanculo Potter~ Harry sghignazzò.
Era ormai fine marzo e i due ragazzi passavano la maggior parte del tempo insieme o con i loro amici. Tutti erano ancora molto preoccupati per il biondo. Iniziava a ricordare qualcosa stando con Harry, ma non era abbastanza. Ricordava qualche ora passata insieme ad Harry ma niente di più. I ragazzi si erano riuniti un giorno, tranne Draco ovviamente, e Hermione aveva raccontato agli altri che, grazie ad alcune ricerche, aveva scoperto che era possibile far ritornare la memoria del tutto. Ma Draco avevano bisogno di un rapporto carnale con la sua anima gemella. E su questo erano più che sicuri fosse Harry. Il problema era farlo. Dall'esperienza in infermeria, Draco sembrava essersi bloccato per quanto riguardava i baci e altro. Non si erano mai più toccati da quel giorno e questo era un enorme problema.
Come poteva ricordare se non si lasciva andare?
Harry un giorno si era persino messo a piangere. Stanco di quella vita. Stanco di non poter amare Draco come faceva prima. Era stanco di dover iniziare tutto da capo. Non ce la faceva più. Draco non sembrava nemmeno collaborare nonostante le innumerevoli volte in cui Harry gli aveva esplicitamente detto di voler fare sesso con lui. A Draco sembrava non importare. Stava con Harry quasi ventiquattro ore su ventiquattro, e ancora arrossiva quando Harry si incantava a fissarlo. Sembrava una dannatissima ragazzina mestruata alla prima cotta da quindicenne. E questo lo odiava. Quando stava con Harry la prima cosa che gli veniva in mente era quella di spogliarsi e farsi toccare da lui. Però non riusciva mai a farlo. Nonostante anche lui lo desiderasse, non si sentiva del tutto sicuro. A volte mentre lo guardava studiare o mangiare, gli passavano per la mente alcune immagini di loro due insieme mentre ridevano, si baciavano o addirittura erano a letto insieme. E questo gli sembrava quasi impossibile perché era sicuro non aver mai fatto niente con Harry. Era spaventato, ma non riusciva a dirlo a nessuno. Se avesse detto che immaginava loro due in un rapporto sessuale abbastanza intrigante, i suoi amici, compreso il sottoscritto, lo avrebbero di sicuro preso in giro. Harry avrebbe riso tutto il tempo e di sicuro gli sarebbe passata la voglia di stare con lui. Eppure... questi sogni, quasi pensieri, qualsiasi cosa fossero, sembravano così veri..ogni volta che stava con Harry ne vedeva una diverso. Stava iniziando a pensare di star impazzendo. Un giorno avevano deciso di andare a studiare all'ombra di un albero. Si erano seduti sull'erba fresca e non appena Harry aveva iniziato a leggere, davanti agli occhi di Draco era apparsa una scena. Erano sempre loro due. Sotto un albero, seduti su una coperta e tutto intorno era ricoperto di neve. Si stavano baciando. Poi, ad un tratto, l'immagine era cambiata e aveva visto sempre loro, sempre in quel posto, con l'unica differenza. Non si stavano baciando. Stavano facendo l'amore. Si, l'amore. Non era sesso quello che aveva visto. Le dolci parole che si erano detti..il calore, le loro mani unite, i respiri mescolati.. era amore. Draco si era risvegliato da questo pensiero e aveva trovato Harry intento a scrivere. Come se nulla fosse successo. A quanto pare, solo lui poteva vedere queste cose. Ma cos'era? Una specie di predizione per il futuro? Riusciva a vedere scene prossime? Non capiva..
L'unica cosa certa era l'erezione che nascondeva in mezzo alle gambe dopo la fine di ogni pensiero. Ogni volta la stessa cosa. Immaginava scene perverse con Harry e poi si ritrovava ,sempre ,eccitato come non mai.
Era una cosa stancante..
Aveva paura.. non si fidava ancora a tal punto da compiere un'azione così intima. Non se la sentiva ancora. E poi era di Harry Potter che stava parlando... un ragazzo, per giunta.
Una mattina si era svegliato e aveva trovato Astoria in camera sua che litigava con Pansy. Sembrava impazzita. Urlava cosi forte, che forse sarebbe anche riusciva a far risorgere i suoi parenti defunti..
forse era solo uno di quei giorni..beh, quei giorni speciali che avevano le ragazze.
Il punto è, che da quel giorno Astoria lo guardava storto e ad Harry invece..ad Harry nemmeno lo guardava.
Confuso come non mai, Draco aveva ascoltato il consiglio della sua migliore amica e aveva deciso di non approfondire l'argomento, anche se non l'avrebbe fatto di sicuro.
Poi aveva saputo dai suoi amici, che sua mamma era caduta dalle scale di casa sua ed era al San Mungo, così un giorno era andata a trovarla e l'aveva trovata preoccupata, anche se avrebbe dovuto essere lui quello preoccupato. Vabbè. Ora era a casa, gli elfi le facevano compagnia. Ed erano persino simpatici, a detta sua.
~ragazzi, noi andiamo in Sala Grande a mangiare..vi unite a noi?~ chiese Pansy entrando in camera.
~certo..voi iniziate ad andare, vi raggiungiamo subito~ sorrise Harry. Pansy ricambiò il sorriso ed uscì. Draco guardò Harry con un sopracciglio alzato.
~dobbiamo finire di fare i compiti~
~Malfoy sei un secchione di merda.. io vado a mangiare. Non mi ricordo nemmeno quand'è stata l'ultima volta che ho mangiato~ disse pensieroso
~ti consiglio di chiudere definitivamente l'amicizia con Lenticchia. Ti sta facendo male~
~beh tu smettila di comportati come Hermione~
~mi stai paragonando ad una mezzosangue?~ chiese spalancando gli occhi
~non chiamarla così..lo sai che mi da fastidio~ rispose lui serio.
Draco lo guardò tranquillo.
~beh forse era proprio quello che volevo fare~
Harry sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
~andiamo a mangiare, poi continuiamo~
Draco alla fine accettò. Aveva anche lui fame, ma questo non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura.

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