Capitolo 12

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Harry quella mattina si svegliò con un sorriso dipinto in volto. Era felice per il giorno prima. Aveva passato un pomeriggio fantastico. Scese in sala grande dove lo aspettavano i suoi amici per fare colazione.
~buongiorno~ disse sorridendo
~ben svegliato~ rispose Hermione
~ciao Harry~ lo salutò Ron mentre mangiava una fetta di torta alla crema.
~vedo che sei felice oggi. A chi devo ringraziare?~ chiese sorridendo la riccia. Harry come risposta spostò lo sguardo verso il tavolo serpeverde dove vide Draco ridere con alcuni ragazzi della sua casata.
~ahh Il principe azzurro~
~sta zitta Hermione~ arrossì Harry. Quella ridacchiò poi prese a mangiare.
~ragazzi prima Zabini mi ha chiesto se stasera volevamo andare alla festa. Dice che non ci andiamo da molto e che questa sera sarà più bella~
~per me va bene. Harry?~
~oh sisi, ci sarò~ rispose per poi bere un po' di succo alla zucca

Le lezioni quella mattina andarono bene. Il professor Vitius aveva detto di esercitarsi su alcuni incantesimi che aveva spiegato quel giorno.

Draco si diresse verso la stanza delle necessità dove aveva appuntamento con Harry per la lezione. Chiuse gli occhi, immaginandosi la stanza. Poi una porta apparve di fronte a lui. Entrò e trovò Harry di spalle mentre guardava fuori dalla finestra.
~ehi~
~ciao Draco~ sorrise Harry. Il biondo lo imitò. Non si sarebbe mai stancato di sentirsi chiamare per nome dal ragazzo con la saetta sulla fronte.
Si avvicinò e lo baciò dolcemente. Poi si staccò.
~quando iniziamo?~
~subito~ sorrise Harry
~vediamo se ti ricordi come si fa~ Harry parlò dopo essersi sistemati nel centro della sala.
~allora,devo pensare ad una cosa estremamente felice. Un ricordo, una scena, qualsiasi cosa basta che sia felice. Poi pronuncio l'incantesimo~
~perfetto. Provaci~
Draco chiuse gli occhi. Era un po' nervoso. Harry lo notò, si avvicinò a lui e lo abbracciò da dietro.
~so che puoi farcela~ sussurrò baciandogli la schiena. Gli lasciò tanti baci per tutta la colonna vertebrale. Draco si beò di quel gesto. Poi impugnò la bacchetta con decisione. A cosa poteva pensare? Pensò alla sua famiglia, a quando era piccolo. Pensò ad Hogwarts, ai suoi amici. Poi pensò ad Harry. Quel dannato moretto occhialuto. Pensò alle sue labbra e ai suoi occhi, quegli occhi che l'avevano fatto innamorare. Pensò alle sue mani mentre lo stringevano, pensò alle sue gambe incollate al suo bacino. Pensò alle labbra morbide e calde mentre lo baciavano. Lo sentì gemere, lo vide mente leccava il suo dito chiaro. Sentiva il suo cuore battere forte mentre sfiorava la sua pelle abbronzata. Sentiva il suo stomaco andare in tempesta per un solo sguardo.
~Expecto Patronum~ gridò aprendo gli occhi. Aveva ancora quelle immagini vivide nella sua mente. Una luce accecante uscì dalla sua bacchetta. Sembrò attorcigliarsi su se stessa poi la luce si intensificò. Due ali si aprirono maestose. L'animale iniziò a volare per tutta la sala, girò intorno a loro due ricoprendoli di luce. Poi volò dritto verso il soffitto e scomparve lasciando dietro di se una forte luce.
~u-un' aquila... il tuo Patronus è un'aquila!~

~oddio Draco sono felicissima per te. Sapevo che ce l'avresti fatta. A cosa hai pensato?~chiese curiosa Pansy mentre saltellava per la sala comune
~a Harry~ disse arrossendo
Gli occhi di Pansy si spalancarono
~AHH!!!~ gridò felice
~smettila di gridare Pans, sei irritante~ lei lo ignorò
~dobbiamo festeggiare. Stasera. Alla festa. Nella stanza delle necessità. Ci sarà anche Potter~
Potter? Quel Potter?
~anche Harry verrà alla festa?~
~sono felice che siete passati ai nomi e comunque si, Harry,Ron ed Hermione. Tu ci sarai vero?~
~non potrei mai mancare~ ed era vero. Gli bastava sapere che anche Harry era presente per andare. Avrebbe seguito il prescelto in capo al mondo. Era merito suo se era riuscito a creare un Patronus, solo merito suo. Era merito suo se aveva iniziato a vivere, ad amare. Quel moro era speciale e nemmeno sene accorgeva.

~Allora Draco, sei pronto?~
~si Blaise, sto arrivando~ prese la sua bacchetta dal letto a baldacchino. La infilò nella tasca dietro e uscì dal dormitorio.

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