CAPITOLO 11- CASA FANTI

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20 LUGLIO 2015

FILIPPO'S POV

Ore 9.00: Io e Sara avevamo appena preso il treno diretto verso Monza. Il giorno prima avevo passato l'intera mattinata a casa sua per convincere i genitori a lasciarla partire con me, anche perché in un modo o nell'altro sarebbe dovuta venire. La mia famiglia non vedeva l'ora di conoscerla soprattutto perché era la prima ragazza che gli presentavo , quindi un grande passo anche per me, forse perché non ero mai stato così innamorato. Saremmo rimasti a casa mia fino a sabato per poi ritornare a Bergamo sempre in treno.

"Oh amo questa valigia è troppo ingombrante, mettimela qua sopra" disse in tono nervoso.

"Si ma stai tranquilla, ti vedo tesa"

"Non cominciare con queste frasi che sai che mi incazzo poi"

Iniziammo a bisticciare e capitava spesso in realtà. Avevamo entrambi due caratteri forti e molto testardi quindi eravamo sempre in disaccordo. Ma io amavo litigare con lei, perché non riusciva mai a fare l'incazzata per troppo tempo, non resisteva e io mi comportavo esattamente come lei anche se in realtà quella con i complessi di bipolarismo era proprio lei. Nonostante tutto non avrei mai cambiato nulla, per nessun motivo. Il nostro rapporto era perfetto nelle sue imperfezioni. Semplice, ma mai banale.

Quando il treno partì lei si infilò le sue cuffiette e si girò dalla parte del finestrino con le braccia conserte. Era incazzata perché le avevo fatto una piccola osservazione, ma lei se la prendeva sempre per tutto. Le tolsi una cuffia dall'orecchio e le diedi un bacio sulla guancia che la fece rabbrividire.

"Posso una cuffietta? Le mie le ho dimenticate e poi voglio ascoltare la musica con te." Dissi portandomela all'orecchio prima che me la potesse togliere di mano e notai che stava ascoltando una mia cover, una di quelle che avevo caricato su Facebook.

"Ma pensa un po', fai l'incazzata e poi ti metti ad ascoltare la mia musica eh?"

"Filippo piantala, sei irritante ma non quando canti ok? ahaha"

"Dai scema vieni qui" le dissi facendole appoggiare la testa sulla mia spalla.

"Scusa Fil, sono in ansia. Mi farei un altro concorso ora come ora piuttosto che andare a casa dai tuoi. Me la sto facendo sotto letteralmente, anche se sono contenta allo stesso tempo"

"Ora sai cosa si prova ahah. Comunque stai tranquilla davvero, andrà tutto bene e non vedono l'ora di conoscerti. Ho già raccontato loro qualcosa di te."

"Ah si? Tipo?"

"Mhh che sei la ragazza più bella che io conosca e che sei una fantastica ballerina. Gli ho inviato il video del concorso e mi hanno fatto tutti i complimenti. Già sei amata da tutti sappilo." Comparve un sorriso sul suo viso e ne fui sollevato. Finalmente la vedevo più calma. Si faceva sempre troppe paranoie, ma di questo non potevo lamentarmi molto perché io ero la paranoia fatta a persona, ma ancora non avevo dato spettacolo. Mi tenevo sempre tutto dentro.

Ore 10.30: Chiamai un taxi e una volta caricati i bagagli, indicai all'autista il mio indirizzo di casa. Mi faceva strano tornarci in realtà. Anche se ero stato via solo per qualche mese mi sembrava di non vedere la mia città da una vita.

"Sono tanto emozionata Fil, spero di piacere ai tuoi davvero"

"Come ti ho detto, ti amano già ahah, per cui nessun problema"

Circa dieci minuti più tardi arrivammo a destinazione e fuori dalla porta di casa vi erano già mia mamma e Jolanda ad aspettarci. Sara non fece in tempo a scendere dalla macchina che mia sorella le si fiondò subito tra le braccia.

Per Sempre || IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora