CAPITOLO 13 - VITE PARALLELE

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27 LUGLIO 2015

SARA'S POV

Ore 8.00: Mi trovavo al gate nell'attesa che annunciassero l'imbarco dei passeggeri per il volo verso Siracusa. Tommaso continuava a parlarmi dei suoi trascorsi avuti nella compagnia di danza in cui è stato e onestamente non me ne fregava proprio nulla. In quel momento i miei pensieri erano tutti rivolti al ragazzo piumato. Avevo impresso il suo sguardo a dir poco agghiacciante che mi rivolse il giorno prima. Ero profondamente scossa dalle sue parole e non potevo accettare che lui pensasse certe cose di me, per questo ho preferito mollare la presa. Faceva male comunque, ma preferivo soffrire subito piuttosto che continuare per poi star male il doppio e poi in quel momento il mio pensiero doveva essere la danza e alla fantastica opportunità che avrei dovuto sfruttare al meglio.

"E quindi poi Ilaria mi chiese di...Sary scusa ma mi stai ascoltando? è tutto ok?"

"Ehm no perdonami è solo che ho dormito poco stanotte e quindi sono molto stanca"

"Ahh hai passato una bella notte d'amore con il tuo fidanzato prima della partenza eh?"

"No a dir la verità ci siamo lasciati" risposi secca.

"Ah..scusami veramente" rispose, ma non sembrava tanto dispiaciuto.

"Tranquillo. Andiamo che stanno imbarcando"

"Promettimi che ti godrai appieno questa esperienza e che penserai solo a te stessa. è ciò di cui hai veramente bisogno Sara. Niente distrazioni"

"Te lo prometto ma soprattutto te lo devo, dopo tutto quello che stai facendo per me..." affermai dandogli un forte abbraccio prima di dirigerci verso le hostess in attesa.

FILIPPO'S POV

Ore 8.00: Ero appena rientrato a casa. Avevo passato tutta la notte seduto al bancone di un pub a bere e riflettere. Come quasi tutte le notti non chiusi occhio.

Non stavo così male per amore da tempo, ma non ero pentito della mia scelta. Sara era stata un'enorme delusione per me e quindi è stato meglio così. In realtà non sapevo se fosse la rabbia a parlare per me o se lo pensavo veramente, ma poco importava.

Guardai in internet gli orari del treno per Milano e ne trovai uno alle 9.30, dunque presi un po' delle mie cose e poi raggiunsi la stazione in pullman (non potevo proprio guidare in quelle condizioni, a malapena mi reggevo in piedi). Una volta salito sul treno, mi infilai le cuffiette e mi tuffai tra le parole di De André, uno dei miei cantautori preferiti.

Durante il viaggio, una frase mi rimbombava nella testa come per implorare di essere scritta. D'istinto cercai nel mio borsone carta e penna, che sempre portavo con me, e iniziai a scrivere.

"Scomparire in un lampo come cenere e pianto.." ed era proprio così, un attimo prima eravamo felici come non mai e l'attimo dopo era tutto finito. Eravamo spariti. Filippo e Sara non c'erano più e non c'era niente che potessi fare visto che ormai lei era partita e l'aveva fatto con un altro ragazzo.

Ore 10.45: Non appena arrivai a Milano, Lorenzo era lì in stazione ad attendermi. Quando lo vidi ci abbracciammo e scoppiammo entrambi a ridere. Era come un fratello per me e solo rivederlo mi faceva stare meglio.

"Allora come stai fra? Che è successo?" mi chiese preoccupato.

"Ma no niente ho voluto partire qualche giorno prima perché a Bergamo mi annoiavo"

"E tu pensi ancora di potermi prendere per il culo? Guarda che so già tutto, volevo solo vedere se tu avresti confessato o ti saresti tenuto dentro tutto come fai sempre.."

Per Sempre || IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora