CAPITOLO 10 - IL CONCORSO

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18 LUGLIO 2015

SARA'S POV

Ore 9.00: Ero in macchina con Filippo e tra pochi minuti saremmo arrivati a Milano, luogo in cui si teneva il concorso. Continuavo a muovere nervosamente la gamba sinistra e facevo dei respiri profondi per cercare di tranquillizzarmi, ma era tutto inutile. Quella mattina avevo mentito spudoratamente ai mie genitori dicendo che sarei andata con Filippo a fare un picnic in montagna. Dunque dovetti prepararmi nella sua macchina, truccarmi, farmi i capelli e cambiarmi vestiti. In quel momento però, la mia più grande preoccupazione era il concorso e non il fatto di aver detto una bugia.

"Oi respira, stai tranquilla che andrà tutto bene"

"Non lo so Fil, chissà quanti ballerini di alto livello ci saranno...non sarò mai in grado di competere con loro"

"Non cominciare a fare l'insicura. Tu pensa a te stessa e alla tua danza, non guardare gli altri. Concentrati sul tuo obiettivo."

"Ok hai ragione, devo solo tranquillizzarmi....dio che ansia!"

"è normale, vedrai che appena salirai su quel palco l'ansia si trasformerà in adrenalina ed emozione. Spaccherai tutto ne sono certo."

Quelle parole mi stavano calmando sul serio. Filippo aveva una sorta di potere su di me, era l'unico in grado di trasmettermi la forza necessaria per affrontare le mie paure e combattere.

Arrivammo finalmente presso il teatro e all'entrata trovai Benny insieme ad alcuni ragazzi della scuola partecipanti al concorso. Salutai tutti quanti e ci dirigemmo verso i camerini per prepararci e scaldarci. Filippo invece mi salutò dandomi un bacio sulla guancia e sussurrandomi un "In bocca al lupo, principessa" per poi andare a prendere posto in teatro.

"Ok ragazzi voi state qua con gli altri. Tra poco arriverà uno dei responsabili a darvi la scaletta per comunicarvi quando dovrete esibirvi." ci avvisò Benny per poi andarsene frettolosamente. Purtroppo non poteva stare dietro le quinte a supportarci.

"Buongiorno a tutti ragazzi, ora vi daremo il vostro numero che dovrete attaccare sul petto. Sono in ordine sparso perché servono solo come riconoscimento, quando sarà il vostro turno vi chiameremo noi. Ora cominciamo" .

La ragazza cominciò a leggere una lista infinita di nomi e di numeri mentre io non la smettevo di  muovermi nervosamente finché non sentii pronunciare il mio nome.

"Moroni Sara, numero 413" mi alzai di scatto e andai a ritirare il mio numero, incollandolo sul mio body azzurro. Poi sentii la ragazza afferarmi per un polso.

"Tu vieni con me, insieme al numero 401 e 420. Voi siete i primi della categoria Senior a dovervi esibire". Persi un battito. Non credevo che sarei stata tra i primi e non mi sentivo per niente pronta. Mi voltai verso i miei compagni di scuola e loro mi guardarono facendo il pollice in su, per incitarmi. Li guardai nervosamente e me ne andai, seguita dalle altre due ragazze chiamate insieme a me.

"401 sali sul palco è il tuo turno. Poi ci sarà 420 e infine tu" disse indicanomi. Cercai di fare dei respiri molto profondi tentando di rallentare il mio battito cardiaco. Nel frattempo mi stavo scaldando i muscoli delle gambe. Almeno non ero proprio la prima in assoluto. Decisi di non guardare le esibizioni delle altre due ragazze e cercai di concentrarmi il più possibile. Chiusi gli occhi e cercai di visualizzare il mio obiettivo, proprio come mi aveva detto di fare Filippo. Quando aprii gli occhi, l'ansia era sparita, ero carichissima e piena di energia. Avrei fatto di tutto per vincere e dare il meglio di me. Dal palco chiamarono il mio numero ed io entrai mettendomi in posizione. Dalla platea sentii un boato di voci femminili e partì un applauso ancora prima che potessi iniziare. Quando la musica partì pensai di danzare come se fossi sola nella mia stanza. Cercai di dare tutta me stessa e buttare fuori tutto quello che avevo dentro attraverso i miei movimenti. Quella coreografia me la sentivo addosso proprio perché l'avevo creata io, basandomi su quello che avevo imparato da me e cercando di raccontare una storia. La mia storia. Quando la musica finì mi scese una piccola lacrima, che prontamente asciugai per poi inchinarmi per prendere gli applausi ed uscire dal palco. Dietro le quinte trovai qualche mio compagno di danza che mi fece i complimenti, tra cui anche Tommy, che mi abbracciò orgoglioso. Ero così contenta di aver ballato su quel palco e dovevo tutto a Filippo. Ero riuscita finalmente a fare ciò che desideravo da tempo e l'avevo fatto dannatamente bene. Era andato tutto perfettamente. Ora mancava solo una cosa, sapere il risultato. Non potevo vedere il mio ragazzo fino alla fine del concorso quindi tornai nei camerini per attendere la fine di tutte le esibizioni. Circa due ore dopo, ci chiamarono tutti sul palco per le premiazioni.

Per Sempre || IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora