Rakan guardava con un sorriso quelli piccole creature che aveva tra le braccia. Era vero che erano nati solo perché suo padre aveva un enorme debito nei confronti di Taric e lui ne era andato di mezzo, ma come si poteva odiare due esserini così belli?
Non si poteva, o meglio lui non poteva farlo visto che quei due bambini erano la sua vita e la sua famiglia adesso. Avrebbe tanto voluto conoscere quello che era diventato a tutti gli effetti suo marito, e che era anche il padre dei gemelli, ma Taric non era dello stesso preavviso e Rakan non poteva fare assolutamente nulla per andargli contro.
-oh meno male che sono passato altrimenti non mi avresti mai avvisato- Rakan alzò di scatto la testa trovandosi difronte Taric. Come aveva fatto ad entrare li dentro? Maledizione aveva anche bisogno della sua privacy!
-che ci fai qui?- chiese prontamente Rakan stringendo al petto i suoi due bambini.
-volevo sapere come stava andando la tua gravidanza, ti avevo detto che volevo sapere quando sarebbe nato, o a questo punto quando sarebbero nati-
-questo non implica che puoi entrare nel mio palazzo e soprattutto nella mia camera senza il mio permesso. Mio padre avrà pure un debito nei tuoi confronti, ma questo non ti autorizza a fare ciò che vuoi- ribatté Rakan anche se con voce molto più flebile del dovuto visto che era stanchissimo dopo quel parto interminabile.
-e tu dovevi avvisarmi che erano nati- ribatté Taric con sprezzo. Non gli stava andando per niente giù la cosa.
-sono nati oggi come dovevo avvisarti?- chiese il ragazzo ormai stanco di quella situazione, voleva solamente stare un po' da solo con i suoi figli.
-e va bene non potevi avvisarmi in tempo- disse Taric ruotando gli occhi segno che non credeva per niente al ragazzo che aveva difronte. -dammi uno dei due-
-perché mai?- chiese Rakan spaventato da quelle parole.
-bè tuo marito ha tutto il diritto di avere i suoi figli che continuano la discendenza- disse con fare ovvio l'uomo che non ci riusciva proprio a nascondere un ghigno soddisfatto sulle labbra.
-io sono un re e io devo pensare alla discendenza non mio marito che come mi hai detto tu non ha niente a che fare con la nobiltà. Non ti darò mai uno dei miei figli- si impose Rakan stringendo sempre di più i figli al suo petto. Mai avrebbe lasciato andare uno dei due. Mai.
-fino a prova contraria è lui quello che ha contribuito con il suo sperma quindi deve avere per forza i suoi figli, ringrazia che non ho intenzione di toglierteli entrambi!- e così dicendo Taric si fiondò su Rakan prendendo senza sforzo uno dei due bambini. A niente valsero i vani tentativi di Rakan di riprendersi il figlio, era troppo debole e non poteva niente contro quell'uomo.
E fu così che tra le lacrime Rakan vide andare via uno dei suoi cuccioli mentre stringeva disperatamente a se l'altro gemello.
-non ti lascerò mai andare amore mio, mai- sussurrò il ragazzo mentre baciava la testolina calva del suo bambino.
-William c'è Taric che sta rompendo il cazzo fuori dalla porta- così disse Alfred, suo nonno, entrando nella stanza dove il futuro re William (mancavano solo tre giorni all'incoronazione) stava studiando l'ultimo libro di magia arcana che aveva trovato in uno dei suoi viaggi.
-che vuole quel coglione?- disse il ragazzo più a se stesso che al nonno.
-vai a vedere. Di certo non ti può far sposare un'altra volta con una contadina che non puoi nemmeno vedere- disse l'uomo sbuffando.
-ti devo ricordare perché mi sono dovuto sposare contro la mia volontà?- chiese il nipote che in realtà non voleva assolutamente far pesare la cosa al nonno, ma alcune volte Alfred lo faceva così tanto innervosire che non controllava quello che gli usciva dalla bocca.
-per quello ti ho già chiesto scusa, Taric mi ha preso in un momento di debolezza e non pensavo chiedesse questo come favore- si difese l'uomo.
-lo so nonno- disse il ragazzo lasciando una pacca sulla spalla dell'altro prima di dirigersi a passo di marcia verso Taric, Taric che sembrava davvero insofferente.
-cosa ti porta qui?- chiese subito il biondo incrociando le braccia al petto e guardando incuriosito le mille stoffe che aveva tra le mani l'uomo.
-è così che mi tratti? Dopo che ho fatto tanto per strappare dalle braccia di tua moglie il tuo erede?- disse l'uomo facendo congelare sul posto William mentre il castano gli porgeva il malloppo di stoffe che alti non erano le coperte di quel minuscolo bambino che era posto al loro interno.
-quando è nato? Ci siamo sposati solo nove mesi fa!- chiese il biondo che comunque prese il bambino in braccio anche se era molto impacciato.
-ieri ovviamente-
-cosa! Ma dovrebbe stare con la madre, non con me!- disse prontamente William, sapeva che per almeno i primi mesi i bambini avevano bisogno delle cure materne.
-e così lo avrebbe portato dalla sua parte? Non sia mai e non voglio discutere, quel bambino rimane con te!- e così dicendo Taric si voltò e uscì da quella sala, velocemente proprio come era arrivato, lasciando William da solo con quel fagottino senza sapere minimamente cosa dovesse fare.
-a quanto pare tesoro siamo solo io e te- gli sussurrò poi sorridendo negli occhi azzurri proprio come i suoi.
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Gemini
FantasyRakan e William sono sposati da anni, ma nessuno dei due conosce l'identità dell'altro ed entrambi vivono nel proprio regno. Rakan ha avuto due gemellin da William e i bambini sono stati divisi. Raphael vive con William mentre Ezreal con Rakan. Tari...