Capitolo 19

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Ezreal non sapeva da quanto tempo stava camminando da solo per la foresta. Quando si era arrabbiato per quelle accuse non si era minimamente accorto della direzione che aveva preso. In realtà pensava di si, ma poi si era accorto che non era così e stava iniziando ad innervosirsi ancora di più. Non sapeva in quale direzione doveva andare e si stava perdendo ne era sicuro.

Un'altra cosa che sapeva perfettamente era che sarebbe di sicuro morto continuando di quel passo. Taric lo stava cercando e non si sarebbe di certo fermato in quel momento. L'unica cosa che si chiedeva era perché proprio in quel momento. Con tutti i momenti possibili che Taric aveva avuto per ucciderlo perché scegliere proprio quel momento?

Cos'era successo che aveva fatto cambiare idea a Taric. Perché qualcosa doveva essere successo per forza.

-oh guarda la mia preda che mi corre incontro- a quelle parole Ezreal alzò lo sguardo trovandosi difronte proprio l'oggetto dei suoi pensieri e sbiancò. Non voleva credere ai suoi occhi. Perché doveva sempre essere così sfortunato?

-cosa vuoi- disse Ezreal cercando con lo sguardo una qualche via di fuga senza che l'uomo lo seguisse, ma si accorse con orrore che non era il solo in quella radura e le altre persone non erano per niente suoi alleati: erano una parte delle guardie di Taric stesso.

-lo sai benissimo visto che due guardie mi hanno avvisato di averti trovato. Che peccato che ti debba uccidere proprio adesso che sei diventato re di Lagash- disse Taric con una faccia che diceva tutto il contrario.

-in che senso sono diventato il re di Lagash? È mio padre il re- disse il ragazzo non capendo il perché di quelle parole.

-ah il piccolo, dolce e tenero Rakan non ti ha detto niente?- chiese Taric che sembrava leggermente sorpreso della cosa.

-cosa avrebbe dovuto dirmi?- chiese il biondo incrociando le braccia al petto. Quante altre cose gli aveva nascosto il padre per tutti quegli anni? Rakan gli aveva sempre detto tutta la verità allora cos'era che non sapeva?-

-quindi non sai che ho scelto proprio tuo padre tra tutti perché era quello più debole di costituzione? Sai teoricamente doveva morire dopo il parto ma qual bastardo è riuscito a resistere e ha ritardato il mio piano di portarti dalla mia parte diventando il tuo tutore. Ora però è finalmente schiattato e io posso uccidere te, sei troppo identico a lui, e prendermi Lagash- spiegò Taric mentre gli occhi di Ezreal si facevano vitrei.

Suo padre era morto. Suo padre stava lottando ogni giorno tra la vita e la morte e lui non ne aveva mai saputo niente. Molto probabilmente anche Varus, o ancora peggio tutto il personale, sapeva delle condizioni di suo padre e lui no.

Quante volte aveva intravisto nello sguardo del padre una leggera stanchezza anche solo dopo avergli mostrato come trasformare un gioiello. Perché non aveva mai pensato al fatto che tutte le volte che combattevano l'uno contro l'altro suo padre era sempre in svantaggio? Allora era vero che era proprio negato per il combattimento se anche suo padre, privo di forze, lo riusciva a battere.

-la tua faccia è stupenda. L'incarnazione del dolore- disse Taric tra le risate mentre Ezreal stava stringendo le mani in pugni per non gridare e scoppiare a piangere li da vanti al suo nemico. Aveva perso suo padre e la consapevolezza che ne aveva sempre dette di tutti i colori al padre non lo faceva stare per niente bene.

Voleva solo essersi accorto prima delle condizioni del padre e quindi riuscire in qualche modo ad instaurare un rapporto con lui.

-sai ho odiato tantissimo Rakan. Mi ha davvero fatto dannare l'anima per cercare di portarti dalla mia parte non riuscendoci. Quell'uomo ti ha educato davvero bene. È un peccato che tutti i frutti del suo lavoro non potranno mai essere visti dal tuo popolo visto che ti ucciderò prima. Non dannarti incontrerai presto tuo padre- disse Taric facendo innervosire ancora di più Ezreal perché, si, in quel momento si era appena accorto di tutto quello che suo padre aveva fatto per lui nonostante sembrava che lo odiasse. Lo stava preparando in caso della sua morte prematura.

-no, non mi ucciderai- rispose Ezreal dandosi un contegno, non era quello il momento per deprimersi. Doveva prima uccidere Taric e poi si sarebbe preso tutto il tempo per darsi dello stronzo.

-e come vorresti fare a combattere contro tutti noi?- chiese ancora ridendo visto che il povero re di Lagash era praticamente incastrato. A Taric in quel momento non interessava per niente il fatto che uccidere il ragazzo in quel modo avrebbe palesato a tutti gli altri re che quella non era una semplice caccia come aveva voluto far credere, ma arrivato a quel punto e sapendo che William si era messo in mezzo, non gli interessava niente. Molto probabilmente era meglio così visto che avrebbe potuto ricattare tutti gli altri re tenendo i figli in ostaggio.

-non mi serve uccidere le tue guardie, mi basta uccidere te- e dicendo ciò Ezreal pregò qualsiasi divinità esistente di dargli la forza di poter usare il potere che il padre gli aveva lasciato.

Qualcuno doveva aver ascoltato la sua preghiera visto che il suo anello si trasformò in un gladio che impugnò saldamente per poi correre come un matto verso Taric. Non aveva usato il bracciale del padre perché voleva usarlo come arma a sorpresa. Taric era a conoscenza solo del suo anello.

Taric rimase un momento sbalordito dal fatto che il biondo fosse riuscito ad utilizzare il suo potere ma poco prima che il fendente del gladio lo raggiungesse si teletrasportò alle spalle di Ezreal dandogli un calcio sulla schiena che fece perdere l'equilibrio al ragazzo.

Ezreal digrignò i denti mentre si rialzava e si girava verso all'uomo sempre con il gladio in mano, stretto in una presa ferrea per paura che si trasformasse nuovamente nel suo anello.

-non mi prenderai mai rinunc...- Taric non finì la frase perché un lupo lo azzannò ad un fianco, lupo del quale non si era minimamente accorto.

Ezreal si girò verso la direzione dalla quale era arrivato il lupo e sgranò gli occhi vedendo Lion e Raphael che gli stavano sorridendo.

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