Capitolo 17

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-cosa volete da noi?- chiese Lion sgranando gli occhi. I corvi avevano chiaramente detto che le due guardie se ne erano andare ed erano liberi di muoversi, allora perché si trovavano in quella situazione orribile?

-uccidere i gemelli- disse una delle due con un ghigno sulle labbra spaventoso. Nessuno dei ragazzi capiva cosa stesse succedendo anche perché tra di loro non erano imparentati.

Solo Ezreal sembrava davvero spaesato. Una minuscola idea si era formata nella sua mente e forse era anche la più plausibile. Ma chi di quei tra ragazzi che erano con lui? E soprattutto perché suo padre aveva omesso la parte in cui diceva di aver sposato un re e non un uomo qualunque?

Oppure poteva tranquillamente essere che stavano cercando solamente lui e che il suo gemello non era li con lui. Era l'unica soluzione anche perché non aveva minimamente voglia di essere imparentato con quel deficiente di Caleb.

Lion non lo aveva minimamente preso in considerazione visto che era uno dei tanti figli del re di Gutem e poi era anche più grande di lui. La cosa quindi era impossibile.

E Raphael era troppo bello per essere vero. Quel ragazzo era un angelo e come lui e Lion aveva un odio profondo nei confronti di Taric cosa che Caleb sembrava non provare minimamente.

-qui non ci sono quindi state solamente sprecando tempo- e dopo che il castano ebbe detto queste parole una volpa uscì allo scoperto lasciando basiti non solo i ragazzi che erano con lui, ma anche le guardie che infatti vennero completamente distratte dalla volpe permettendo ai principi di scappare.

-da dove è uscita quella cosa?- chiese Caleb che era quello dei tre che si era spaventato di più non conoscendo il potere di Lion.

-dalla foresta ovviamente- rispose quest'ultimo che aveva leggermente consumato le sue forze restanti per piegare la volontà di quella volpe che all'inizio non voleva minimamente saperne di aiutarli.

-non capisco cosa centriamo noi con i gemelli che stanno cercando- disse Raphael abbastanza pensieroso. Perché volevano due di loro.

-sono io il problema, non voi- disse subito Ezreal sbuffando. Non doveva spargere ai quattro venti la sua storia, ma in quella situazione non sapeva davvero cosa fare per spiegare ai ragazzi cosa stava succedendo.

-ehi ma tu non eri figlio unico?- chiese proprio Lion sorpreso.

-no- sussurrò il biondo leggermente a disagio per via di quello sguardi indagatore troppo vicino al suo.

-quindi ci hai mentito!- disse Raphael che sembrava quasi arrabbiato con lui, anzi lo era veramente.

-sentite è una cosa complicata e io di certo non vado a dire in giro i miei problemi, soprattutto a gente appena conosciuta- si difese Ezreal.

-eppure io e Raphael ci siamo confidati con te! Ti credevamo uno di noi!- Lion dicendo ciò si staccò bruscamente dal biondo nonostante non si reggesse per niente in piedi.

-e lo sono credetemi, ma questa è una cosa che nemmeno io dovrei sapere a rigor di logica. Mio padre è stato costretto a dirmelo- continuò il biondo che stava iniziando ad aver paura di essere lasciato da solo da quelli che ormai considerava i suoi amici.

-stai solo cercando di pararti il culo perché ti fa comodo ammettilo- disse Caleb intromettendosi nella loro discussione e facendo andare Ezreal su tutte le furie.

-bene fate quello che volete tanto ho capito che mi ammazzeranno per primo. È stato bello avere finalmente qualcuno con cui parlare almeno per una mezza giornata!- gridò il biondo per poi voltare le spalle ai tre e andarsene via. Nessuno aveva cercato di fermarlo e forse era stato meglio così.

Da quel momento in poi avrebbe vagato per la foresta di mezzo cercando l'uscita e anche di ritornare a casa. Voleva dal padre delle spiegazioni e le avrebbe avute questa volta. Non poteva tirarsi nuovamente indietro.

-merda!- disse Lion mettendosi le mani nei capelli. Poteva definitivamente dire addio a quel bellissimo ragazzo che aveva puntato fin dal primo momento in cui l'aveva visto.

-non dovevi intrometterti. Era una nostra questione- disse Raphael a Caleb. Di certo non voleva che il biondo morisse.

-ehi guardate che quello ci stava bellamente nascondendo un dettaglio importante. Ci voleva far ammazzare tutti e io non ho la minima intenzione di farmi ammazzare da quelle guardie.- Caleb disse ciò con rabbia e Raphael e Lion si scambiarono uno sguardo veloce concordando sul fatto che quel principe era davvero insopportabile. -allora andiamo a cercare gli altri così usciamo di qui? Tanto una volata ammazzato il biondino non credo ci creino più problemi- disse ancora Caleb dando le spalle ai due ed incamminandosi verso la direzione nella quale stavano precedentemente andando, prima di essere sorpresi dalle guardie.

-no, io vado a cercare Ezreal- disse Lion scuotendo la testa. Caleb non si poteva permettere minimamente di insultare il suo piccolo Ez. Raphael d'altro canto alzò un sopracciglio scettico. Come voleva fare quel pazzo con la gamba rotta a cercare un principe molto più veloce di lui?

-tu che fai?- chiese il castano al moro che lo stava guardando.

-vengo con te ovviamente. Ezreal ci deve spiegare un bel po' di cose e io voglio sentire le sue ragioni prima di mandarlo a morire- disse il moro lanciando una frecciatina non tanto velata a Caleb. Caleb che sbuffò.

-fate come volte ma io non vengo a cercare il principino stupido-

Lion e Raphael annuirono prima di incamminarsi insieme nella direzione presa da Ezreal lasciando di stucco Caleb che in poco tempo si ritrovò da solo imprecando contro se stesso per non essere rimasto zitto visto che in quel momento si trovava in una pessima situazione. Era solo ed esposto alle guardie di Taric che di sicuro non avrebbero perso tempo nel trovarlo ed ucciderlo.

-abbiamo fatto bene secondo te?- chiese Lion dopo un po' aggrappato stretto al moro.

-certo che si! Ezreal se lo merita, soprattutto dopo quello che ha fatto per te- rispose il moro con un leggero sorriso sulle labbra. Si era accorto benissimo di come i due si guardavano ogni volta che ne avevano la possibilità.

-giuro che se lo troviamo ancora vivo me lo sposo- disse il castano speranzoso. Non voleva perderlo per colpa di Caleb.

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