La spada cadde a terra con un tonfo secco e il ragazzo che prima teneva quell'arma in mano si stava massaggiando il polso dolorante.
-mai distrassi- disse l'uomo che aveva disarmato il ragazzo mentre conficcava la sua spada a due passi dal ragazzo moro. Ragazzo che tentò di prendere la spada ma non fece in tempo perché le parole dell'uomo che aveva difronte lo bloccarono:
-facciamo senza Raphael- il moro sgranò gli occhi perché aveva capito perfettamente cosa voleva suo padre e lui non aveva la minima intenzione di deluderlo ancora una volta.
-vi prego padre, possiamo allenarci normalmente?- tentò di persuaderlo il moro guardando il re negli occhi azzurri identici ai suoi.
-se non ti alleni non riuscirai mai a migliorare- rispose con calma il biondo. Molti a corte avevano avuto molto da ridire per via dei capelli scurissimi del principe di Nabada e avevano anche ipotizzato che il ragazzo non fosse il vero figlio di William. Il re invece non aveva dubbi visto che Raphael gli somigliava tantissimo e gli occhi del ragazzo non mentivano.
E le voci si erano fatte più persistenti quando il principino non era riuscito ad usare i suoi poteri. William aveva rassicurato il ragazzo dicendogli che sarebbero apparsi prima o poi, ma anche lui aveva avuto paura, soprattutto perché la moglie che Taric gli aveva trovato non era di Nabada e quindi non aveva i suoi stessi poteri.
I poteri alla fine erano usciti fuori ma erano davvero deboli. William quindi aveva deciso di far allenare il figlio per dargli almeno una base molto forte visto il potere debolissimo.
-non cambierà niente- sospirò il ragazzo mettendosi comunque in posizione per accontentare il volere del padre.
-questo è quello che pensi tu tesoro- disse Will aprendosi in un sorriso. Amava il figlio nonostante il modo insolito con cui lo aveva avuto.
I primi mesi e soprattutto i primi anni era stata tragica crescere da solo quel bambino, non sapeva come comportarsi o come muoversi quindi erano più le volte che lui rischiava di avere un esaurimento nervoso mentre il nonno se la rideva e non quelle in cui aveva chiuso occhio la notte.
Anche quello era stato un altro problema bello grosso. Raphael i primi tempi non faceva altro che piangere la notte e William aveva davvero desiderato uccidere Taric: perché portare via alla madre un bambino così piccolo?
Alla fine, e per sua fortuna, Alfred lo aveva aiutato con il figlio e il ragazzo era cresciuto davvero bene diventando anche un bellissimo ragazzo.
-ricordati, devi sentire l'energia affluire dentro di te e poi scaricarla- disse l'uomo mettendosi anche lui in posizione pronto a creare una barriera intorno a se per poter parare il colpo del figlio.
Raphael concentrò tutto il suo potere e lo rilasciò ma dalle sue mani non uscì altro con una minuscola palla di energia che andò a schiantarsi debolmente sul padre che non aveva nemmeno attivato la barriera per quanto era stato debole l'impatto.
-visto? Non servo a niente- protestò il moro buttandosi a terra con davvero poca regalità.
-era più grande di quella di ieri- cercò di consolarlo il padre sedendosi al suo fianco.
-non ci provare, quello stronzo di Taric non doveva portarmi qui. Sono inutile- il ragazzo sospirò.
-l'unica cosa che ha fatto di sbagliato quella merda è stato portarti qui quando avevi solo un giorno di viti e non permettermi di vivere con tua madre.-
-non avrebbe semplificato le cose- disse il ragazzo sbuffando.
-si invece visto che non so niente di lei e sapere qualcosa in più ci avrebbe aiutati a capire perché i tuoi poteri stanno tardando ad arrivare- cercò di spiegare con calma William. Quel discorso lo avevano già fatto tantissime volete ma sapeva che suo figlio aveva bisogno di essere rassicurato e non gli costava niente farlo.
-io credo che sia abbastanza evidente che mia madre non sia di Nabada e quindi io abbia i poteri dimezzati, anche se vedendo le mie capacità sono più che dimezzati- protestò il moro, non era possibile tutta quella sfortuna.
-sapevo vi avrei trovati qui!- disse Alfred raggiungendo il nipote e il pronipote. Nonostante avesse già i suoi ottant'anni l'uomo era ancora arzillo.
-cosa succede?- chiese William alzandosi. Anche se quello che aveva difronte era il nonno non poteva starsene seduto a terra essendo il re.
-indovina quale coglione è appena arrivato?- chiese l'uomo ridendo e facendo adombrare subito Raphael che si alzò seguendo l'esempio del padre.
-parli del diavolo...cosa vuole?- William sospirò alzando gli occhi al cielo. Non sopportava più quell'essere.
-ha detto che voleva assolutamente parlare con te, ovviamente facendo come se fosse il padrone del mondo- Will annuì alle parole di Alfred e si incamminò verso la sala del trono dove era sicuro avrebbe trovato quel parassita.
-alla buon'ora! Quanto tempo volevi farmi aspettare?- chiese Taric con il suo solito modo altezzoso.
-il tempo di arrivare, di certo non stavo senza far niente- rispose a tono William, quello stronzo non poteva trattarlo in quel modo era pur sempre il e di Nabada.
-si come no- borbottò l'uomo per poi fare un sorriso finto -tuo figlio è stato invitato ad una caccia nella foresta di mezzo. Ci saranno tutti i figli degli altri re e non può non partecipare. Questo sarà anche un modo per conoscersi- disse l'uomo mentre il suo sorriso si allargava in un ghigno che non prometteva niente di buono.
-e se non volessi partecipare?- chiese proprio il diretto interessato che anche peggio del padre non sopportava quell'uomo.
-perderesti l'occasione di fare amicizia con i futuri re- disse prontamente Taric.
Raphael lanciò un'occhiata veloce al padre prima di rispondere.
-e va bene, ci sarò-
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Gemini
FantasyRakan e William sono sposati da anni, ma nessuno dei due conosce l'identità dell'altro ed entrambi vivono nel proprio regno. Rakan ha avuto due gemellin da William e i bambini sono stati divisi. Raphael vive con William mentre Ezreal con Rakan. Tari...